Joker L’avvocato del diavolo, la concezione della giustizia secondo il pipistrello. La nostra recensione del lavoro di Chuck Dixon del 1996

Uno degli aspetti che rende affascinante la figura di Batman è dato dalla concezione della giustizia del pipistrello.
Infatti, come mostrato in diverse storie, la visione del vigilante è tale da andare ben oltre il concetto stesso, per sfociare in qualcosa di più alto.
Nel 1996, Chuck Dixon – accompagnato a disegni e colori da Graham Nolan e Scott Hanna – decide di dedicare uno specifico lavoro a questo tratto dell’eroe, attraverso una storia molto particolare.
Joker L’avvocato del diavolo, non solo mette alla prova l’integrità del Cavaliere Oscuro ma lo fa utilizzando l’intrigante rapporto con la sua nemesi.
La storia narra di una serie di omicidi avvenuti tramite un veleno posto su francobolli dedicati ai grandi comici.
Joker, indispettito per non essere stato inserito nella collezione, non la prende molto bene.
E con l’intenzione di far sparire i francobolli rimasti, però, viene coinvolto in un caso di omicidi compiuti proprio tramite le tessere.
Il marchio sembra quello del pagliaccio.
Ma qualcosa non convince il pipistrello, che farà di tutto per dimostrare l’innocenza del suo rivale.
L’idea di rimarcare un determinato aspetto del vigilante da parte dell’autore è di per sè rivoluzionaria.
Difatti, per evidenziare una peculiarità del mascherato non c’è nulla di meglio che metterla in discussione.
Per esaltare l’aspetto, Dixon riprende il dualismo più enigmatico dei fumetti. Quello che già altri autori hanno ripreso nelle loro storie.
E quello che sarà in grado di mostrare la vera essenza di Batman.
In Joker L’avvocato del diavolo, inoltre, viene presentata l’ennesima versione del pagliaccio più famoso di Gotham City.
Quello del fumetto è un Joker in grande spolvero.
Un individuo totalmente fuori dal normale, che riprende alcune caratteristiche classiche del personaggio – quali l’imprevedibilità – ma si sgancia da queste con una nuova folle essenza.
A tutto ciò si associa anche una riflessione sulla realtà di tutti i giorni.
La ricerca di un colpevole a tutti i costi dipinge perfettamente un mondo che, spesso e volentieri, preferisce fermarsi all’apparenza.
Questo elemento, in particolare, chiude il cerchio di Joker L’avvocato del diavolo ricongiungendo i punti di un intero apparato.
Nolan e Hanna, infine, costruiscono la cornice al lavoro.
I tanti primi piani, che definiscono le emozioni dei personaggi, e l’alternanza tra colori vivaci – soprattutto nelle scene del pagliaccio – e cupi definiscono al meglio un progetto di ampia portata.