Chi ha polvere spara, storia di banditi e di tempi lontanti. La nostra recensione del romanzo di Donato Montesano

Una storia nella storia. Che al percorso di vita del personaggio associa tempi lontani. Muovendosi in contesti degni di Lina Wertmüller e Luchino Visconti.
Chi ha polvere spara (Eretica Edizioni, 2023) di Donato Montesano è un affascinante spaccato tra la storia di un soggetto molto discusso, Pancrazio Chiruzzi, e le vicende di un’Italia in continuo cambiamento.
Il romanzo narra, per l’appunto, le vicende che hanno portato il bandito originario di Bernalda a diventare quello che è. Tracciando una rotta specifica che parte proprio dalla cittadina lucana e poi viaggia verso altri lidi tra le pagine.
L’opera prima dell’autore lucano si mette in mostra per una serie di elementi che rendono lo scritto notevole e godibile da leggere.
Le vita di Chiruzzi, detto Pan, emerge con forza sia per le vicende che per l’evoluzione tanto del protagonista quanto della realtà che vive.
La quotidianità lucana, condita dalle vicende familiari. Quella torinese, dove si trasferisce in un secondo momento con la sua famiglia. E, infine, quella nazionale e internazionale tramite le rapine effettuate.
L’attenta descrizione, unita alle appassionanti vicende, non solo rende il lettore protagonista. Ma lo immerge totalmente nella storia, facendolo, con tanto di occhio critico rispetto a quanto fatto, affezionare ai profili presenti.
A tutto ciò, inoltre, si associano i tanti richiami alle altre arti. La musica e il cinema, difatti, costruiscono un’attenta cornice che caratterizza tutto ciò che accade. E ne specifica un’attenta collocazione negli anni.
Il tempo e i tempi, ancora, sono altrettanto centrali in Chi ha polvere spara.
In questo caso si fa riferimento a una scansione precisa che, in maniera parallela, fa camminare Pan con gli istanti che scorrono. In modo da far evolvere non solo il personaggio, con i suoi vizi e le sue virtù, ma anche l’ambiente circostante.
Infine, accanto Chiruzzi, c’è la polvere quale figura di spicco.
Questa, già nel titolo, si erge a coprotagonista al punto da essere presente in ogni fase della vita di Pan quale portatrice di gioie e dolori che rimarranno impressi nella sua esistenza.