De Giorgi - Pozzecco

De Giorgi – Pozzecco due facce della stessa medaglia

De Giorgi – Pozzecco due facce della stessa medaglia. Una nostra riflessione nella rubrica Storie di sport


De Giorgi - PozzeccoL’estate sportiva 2023 ha proposto manifestazioni a livello europeo e mondiale in cui sono state protagoniste le nostre nazionali; per citare le maggiori ricordiamo i campionati mondiali di calcio femminile, i campionati europei di pallavolo maschile e femminile e i campionali mondiali di basket.

I risultati ottenuti dalle nostre compagini non sempre sono stati all’altezza delle aspettative della vigilia e immancabilmente, al termine delle manifestazioni, si sono svolti i processi sportivi (spesso sommari) a carico di chi viene considerato nell’ambito degli sport di squadra l’unico vero responsabile di un successo o di una disfatta…..l’allenatore.

Basti ricordare l’esonero al termine del campionato mondiale di calcio femminile del commissario tecnico Milena Bertolini, già nell’occhio del ciclone prima dell’inizio del torneo a causa delle scelte operate al momento delle convocazioni a cui si è aggiunta la delusione per l’eliminazione ai gironi preliminari, e le polemiche seguite al quarto posto raggiunto dalle ragazze della pallavolo a carico dell’allenatore Mazzanti per i malumori che hanno portato al secondo addio alla nazionale di Paola Egonu.

C’è chi invece da commissario tecnico è balzato all’onore delle cronache non solo e non tanto per i risultati sportivi ottenuti, ma soprattutto per le capacità di gestione della squadra e per le motivazioni che ha saputo trasmettere ai propri atleti; nel caso specifico stiamo parlando di Ferdinando “Fefè” De Giorgi e Gianmarco Pozzecco, rispettivamente commissario tecnico della nazionale maschile di volley maschile e quello della nazionale di basket maschile.

De Giorgi - PozzeccoPer quanto si tratti di due personaggi agli antipodi dal punto di vista della personalità, Pozzecco esuberante e vulcanico, De Giorgi pacato e schietto, entrambi hanno messo al centro del loro lavoro il materiale umano prima che tecnico, ovvero le persone prima degli atleti, cercando e riuscendoci, di sopperire alle carenze tecniche con le doti caratteriali, lo spirito di sacrificio e l’aiuto reciproco di ogni singolo individuo.

Al netto del risultato sportivo ottenuto (secondo posto per i ragazzi del volley e ottavo per i ragazzi di Pozzecco), sono stati in grado di fare in modo che i loro ragazzi lanciassero il cuore oltre l’ostacolo in ogni singola partita, dimostrando in campo e fuori l’attaccamento non solo ai colori azzurri ma anche al movimento di cui fanno parte.

 

Entrambi i coach hanno voluto delineare all’interno dello staff nei confronti degli atleti una figura paterna più che tecnica, difendendo i propri ragazzi dalle critiche durante le conferenze stampa e elogiandoli nel momento in cui la loro prestazione fosse stata degna di lode.

De Giorgi - Pozzecco
De Giorgi – Pozzecco

Nello specifico chi ha ottenuto i maggiori risultati dal punto di vista sportivo, compatibilmente al talento a disposizione, con questo modo di interpretare la figura dell’allenatore è stato Pozzecco, sicuramente la compagine italiana pur disponendo di ottimi giocatori manca della presenza di un vero e proprio talento in grado di lasciare il segno in maniera tangibile sulle gare; Simone Fontecchio ha le qualità per ricoprire in futuro questo ruolo, supportato dalla naturale crescita agonistica che avranno i giovani Spagnolo e Procida e dalla intensità soprattutto difensiva di Pajola.

Il percorso di avvicinamento al torneo mondiale aveva fatto crescere le speranze di poter ben figurare nella manifestazione, tanto da far dichiarare al coach nei giorni immediatamente precedenti l’inizio della competizione che non ci si poneva limiti in termini di obiettivi finali.

E nonostante le prime tra gare avessero fatto tornare tutti con i piedi per terra, 2 vittorie e una sconfitta con squadre ampiamente alla nostra portata e con la penultima percentuale di realizzazione da 3 punti dell’intero torneo, il morale e le convinzioni di coach Pozzecco nei confronti dei suoi ragazzi non sono mai venuti meno, difendendo a spada tratta i suoi ragazzi definendoli “meravigliosi” per il loro modo di affrontare questa esperienza e di stare in campo; serviva il miracolo (sportivo) per continuare la rassegna mondiale e il miracolo si è compiuto battendo la Serbia di 2 punti di fatto garantendoci l’accesso ai quarti di finale con sfida alle “stelle di terza scelta” del campionato americano.

A quel punto, a parere di chi scrive, c’è stato il capolavoro di comunicazione da parte di Gianmarco Pozzecco, riuscire a far credere (ripeto, almeno per me) che l’impossibile fosse possibile, e immagino che a maggior ragione sia riuscito a convincere anche i suoi ragazzi di questo.

Purtroppo quello che era ampiamente probabile è puntualmente avvenuto, azzurri demoliti dagli USA, forse un po’ arrabbiati dalla sconfitta patita contro la Lettonia, e cammino mondiale che da quel momento si è interrotto con ulteriori due sconfitte che ci hanno relegato all’ottavo posto del torneo.

Ma il risultato sportivo, di cui si può discutere se possa essere considerato sufficiente o meno, ha viaggiato di pari passo con la storia, i sogni e le emozioni che un gruppo di ragazzi hanno saputo regalarci grazie e soprattutto alle capacità “istrioniche”, guidate più dall’istinto che dalla ragione, e condite da quella sana pazzia che non guasta del loro capo allenatore, papà, fratello maggiore, compagno di merende…..scegliete voi il termine appropriato che ha saputo motivare, relazionare e consolidare un gruppo di atleti che è riuscito ad andare oltre le proprie capacità si individuali che di squadra per regalarci un sogno, e pazienza se non si è realizzato.

1  Luca Di Lonardo

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