Ricordi dal passato

Ricordi dal passato, l’affascinante Gran Premio di Montecarlo del 2019

Ricordi dal passato, l’affascinante Gran Premio di Montecarlo del 2019. Il nuovo spazio del Diario di Rorschach curato da Luca Di Lonardo


Ricordi dal passato
Ricordi dal passato

Dopo parecchi anni e grazie all’indulgenza di Sua maestà SKY ho rivissuto appieno, e soprattutto senza addormentarmi, un intero week end di un Gran Premio di Formula 1; e non proprio un evento qualunque.
La corsa più affascinante, mondana e anacronistica dell’intero calendario del mondiale, il GP di Montecarlo: un circuito che anche noi poveri mortali conosciamo metro per metro, o per averlo “affrontato” con le nostre comuni autovetture direttamente sul posto in mezzo al traffico del principato sentendoci per un attimo come i nostri idoli alla spaventosa velocità di 50 Km/h oppure per averlo percorso virtualmente con qualche consolle che ti regala l’ebbrezza della velocità in mezzo a quelle strade.
Saint Devote, la salita del Casinò, il Massenet, Mirabeau, Loews, Portier, il Tunnel, il Tabaccaio, le Piscine, la Rascasse e la Antony Noghes, come le chiamiamo noi romantici….per i piloti sono solo una serie di curve abbinate a dei numeri.
Ma come non bastasse, si trattava del primo GP dopo la morte di Niki Lauda, e quindi il paddock, le macchine e i piloti si sono prodigati nel cercare il miglior modo per omaggiare e ricordare il vecchio campione che se n’è andato pochi giorni prima.
Rivedere un casco rosso con la scritta NIKI LAUDA su una Ferrari è stato un bel colpo al cuore anche per uno come me che della storia dell’austriaco sulla Rossa ha ricordi vaghi dovuti alla tenera età, e che solo grazie al film Rush ha potuto congiungere i vari puntini per comprendere come si sono svolti i fatti (almeno per 1976).
Sabato…prove ufficiali, mi ero già galvanizzato per i risultati delle prove libere del mattino che avevano premiato il nuovo rampollo ferrarista, nonchè residente del principato, Charles Leclerc; ragazzino cresciuto nell’Academy Ferrari e poi spedito a far gavetta nella Sauber prima di promuoverlo a scudiero di Vettel al posto del vecchio leone scorbutico Raikkonen.
Lo ammetto…i primi minuti li ho passati nelle braccia di morfeo, ma mi sono destato nel momento in cui si stava compiendo il “dramma” sportivo: il ragazzino, nonchè fido scudiero, viene tenuto ai box nonostante la posizione a rischio mentre tutti si concentrano sul capitano, la prima guida, anche lui a rischio eliminazione.
“Il computer dice che non rischi…tranquillo Charles”, e invece, ironia della sorte, è proprio Vettel a relegare ad un tristissimo 16° posto il ragazzo monegasco che non vedeva l’ora di mostrare il suo talento nelle sue strade e alla sua gente.
Le telecamere inquadrano le sua faccia sconsolata e quasi incredula per quello che era appena successo. Le interviste di rito sono, ovviamente, di facciata anche se il buon Charles fa una fatica tremenda a non manifestare il suo disappunto e soprattutto riesce a fatica a non mandare a quel paese qualche responsabile del team.Le qualifiche si concludono con la classica lotta in Mercedes e la pole position va al cannibale Hamilton che con un giro magico si accaparra la partenza al palo.
La domenica il paddock e la griglia di partenza è un brulicare di cappellini rossi con la scritta NIKI nel proseguio degli omaggi ufficiali in ricordo dell’austriaco e il momento più emozionate è il minuto di raccoglimento di tutti i piloti riuniti in cerchio davanti al casco utilizzato nella sua seconda vita motoristica dal 1983 al 1985, nonchè l’utlizzo da parte di Hamilton di una replica di detto casco.
La partenza di Montecarlo è sempre un terno al lotto, ma ormai i piloti di oggi sono talmente catechizzati che se ne guardano bene dal prendersi qualsiasi rischio, anche il talentuoso e irruento Verstappen a Santa Devota rinuncia ad attaccare Bottas per il secondo posto.
Fortunatamente ci pensa qualcuno dalle retrovie a tramutare la delusione del giorno prima in rabbia agonistica per rimontare più posizioni possibili; Leclerc (ci) regala alcuni giri che riconciliano questo sport e questi piloti con i cavalieri del rischio dei tempi passati, effettuando sorpassi in luoghi considerati (oggi) impossibili: infilata su Norris al Loews, Grosjean alla Rascasse, purtroppo nella stessa curva,pochi giri dopo, la rimonta è resa vana da una toccata della posteriore destra con il guard rail nel tentativo di sopravanzare Hulkenberg sulla Renault numero 27…(e via di eco 27, 27, 27, 27…ahahahah).

Ricordi dal passato
Ricordi dal passato

Un giro intero con la gomma che a terra poco a poco si distrugge, la foga di Charles che vuole riprendere a tutti i costi la sua rimonta, la carcassa del pneumatico che distruggono il fondo piatto…tutto finito? macchè, il ragazzo entra ai box, cambia le gomme e rientra in pista, mentre la safety car rimette tutti in fila indiana.
Si riparte, ma purtroppo la Ferrari numero 16 ha subito troppi danni e dopo qualche giro il rampollo deve alzare bandiera bianca.
Ma è bastata quella manciata di giri per lanciare segnali premonitori e ultraterreni sul futuro di questo giovane ragazzo: la tenacia, la caparbietà, la voglia e il coraggio di buttare il cuore oltre l’ostacolo, il sorpasso (non riuscito) sul 27, il giro su 3 ruote pieno di rabbia hanno fatto ricordare a tanti il canadese che quasi 40 anni fa ha fatto sognare tutti i tifosi (me compreso) ferraristi e non.
Solo il tempo ci dirà se questi segni si tramuteranno in realtà intanto godiamoci il talento nell’attesa di tempi migliori.
Nel frattempo la gara prosegue con l’unico interesse nel vedere (sperare è il termine più corretto) un attacco di Verstappen a Re Hamilton che, per non annoiare tutti quelli sugli spalti e davanti alla tv, ha deciso (o meglio, il suo team) di montare le gomme intermedie tanto per vedere l’effetto che fa a non semirare tutti dando 40 secondi e guidare fino al traguardo con un braccio fuori prendendo un caffè.
All’alba (diciamo tramonto) del penultimo giro l’olandese prova un attacco con l’unico risultato di sfiorare la posteriore sinistra della Mercedes mettendo così a posto il suo istinto di cacciatore, facendo il solletico ad Hamilton ma nulla cambiando per il risultato finale.
Alla fine Hamilton primo, Vettel secondo (in precedenza Verstappen era stato penalizzato per una ruotata in corsia box) Bottas terzo.
In realtà la classifica visti i caschi sarebbe Niki Lauda primo, Niki lauda secondo e Bottas terzo; il miglior modo per omaggiare il grande campione austriaco capace di avere due vite vissute e due vite agonistiche era quello di avere i due migliori piloti attuali giungere al traguardo del GP di Montecarlo indossando il suo casco.
In conclusione ci si può porre un quesito mistico: gli dei della formula 1 ci hanno messo lo zampino su questo fine settimana? sarà l’inizio di una nuova “era” in cui vedremo qualcuno in gradi farci divertire, oppure hanno semplicemente intascato una tangente da parte dei paperoni del circus per cercare di dare una scossa a questo mondo (e modo di correre) che ormai non ha più nulla di esaltante?
E ancora…..chissà se i tre seduti al bancone del bar sulle nuvole davanti ad una pinta di birra si saranno divertiti ricordando i tempi in cui correre significava ben altro….
Vi state chiedendo chi sono i tre?

 

1  Luca Di Lonardo

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