La libreria dei gatti neri, storia di un improbabile gruppo di investigatori. La nostra recensione dell’ultimo romanzo di Piergiorgio Pulixi

Prendete quattro appassionati di libri gialli di diversa età ed estrazione. Metteteli di fronte a un caso di difficile risoluzione. E alla fine avrete un formidabile romanzo che vi appassionerà dall’inizio alla fine.
La libreria dei gatti neri (Marsilio Editori, 2023) di Piergiogio Pulixi non è solo uno straordinario lavoro. Ma anche il più classico dei gialli che si rivolge più ai neofiti che agli appassionati di genere.
La storia narra le vicende di un gruppo di lettura appassionato di gialli e polizieschi, gli investigatori del martedì guidati dal libraio Marzio Montecristo, a cui viene chiesto un aiuto dalla polizia nella risoluzione di un caso intricato.
In città, infatti, si aggira uno spietato serial killer che mette le proprie vittime al cospetto di una scelta terribile: chi dei loro familiari deve morire per sua mano.
Unico indizio presente sulla scena del crimine è una clessidra, tratto peculiare del modus operandi dell’assassino.
Il romanzo di Pulixi rappresenta non solo una grande scoperta per noi del Diario di Rorschach. Ma anche una gioiosa realtà, in cui il più tipico degli scritti di genere si crea un proprio spazio all’interno di una serie di storie.
La libreria dei gatti neri, difatti, riesce ad appassionare il lettore grazie a specifici elementi che lo rendono peculiare all’interno di un vasto mondo letterario.
Il fulcro dello scritto è dettato, a nostro parere, dalla scansione dei tempi.
I capitolo fugaci, ma ricchi di contenuti funzionali alla trama, i flashback e i parallelismi tra ciò che accade ai protagonisti singolarmente sono la base del romanzo.
In questo modo l’autore riesce a centrare ben due obietti.
Trattandosi di un giallo non di azione ma di deduzione, Pulixi permette al lettore di rimanere incollato al testo per saperne sempre di più.

Allo stesso tempo, inoltre, porta lo stesso lettore a immergersi nella vicenda cercando, con i soggetti coinvolti, di arrivare a una soluzione del caso.
Oltre alle innumerevoli citazioni, tanto letterarie quanto musicali, riteniamo importante un personaggio che verrà citato nel libro e risulterà fondamentale nella risoluzione del caso: Sir Arthur Conan Doyle.
Il racconto presente ne La libreria dei gatti neri ci ha ricordato molto Uno studio in rosso, in cui esordisce su carta la figura di Sherlock Holmes.
Come in quella occasione, anche nel lavoro di Pulixi abbiamo colto un tratto specifico che riguarda il cattivo di turno.
Senza anticipare nulla, possiamo dire che allo stesso modo non si presenta una condanna definitiva dell’assassino. Ma si pone questa figura all’interno di un contesto più ampio che consenta allo spettatore di giungere a una conclusione, tenendo bene a mente degli elementi emersi di volta in volta.
In chiusura, non è possibile non citare il doppio finale.
Conclusa la vicenda, lo scrittore riserva un’ulteriore sorpresa. Che non solo stupirà chi si trova tra le mani il romanzo. Ma chiude anche un cerchio reso noto a piccoli passi sin dalla prima pagina.