La vita bugiarda degli adulti, un ottimo prodotto italiano su Netflix. La nostra recensione della serie tv tratta dal romanzo di Elena Ferrante

Come detto in altre occasioni, una delle caratteristiche delle serie tv italiane degli ultimi anni è stata quella di offrire ottimi prodotti grazie ad una più che fedele trasposizioni di opere letterarie.
Anche questo 2023 si è aperto evidenziando questo dato. E anche questo 2023 ci ha permesso di godere di un brillante sceneggiato in salsa tricolore.
La vita bugiarda degli adulti, tratta dal romanzo omonimo di Elena Ferrante (E/O, 2019), è infatti tutto ciò che degli appassionati come noi si aspettavano.
La trama segue le vicende di Giovanna, ragazza del napoletano che ha sempre vissuto una vita tranquilla grazie alla posizione agiata della famiglia.
La ragazza scopre di avere una zia, Vittoria, con cui il padre non parla più da anni e decide di andarla a conoscere.
Quell’incontro scatenerà una serie di conseguenze che ridisegneranno la vita della protagonista nel prosieguo della sua esistenza.
La vita bugiarda degli adulti è, secondo il nostro punto di vista, una buona produzione per diversi elementi.
Oltre alla fedeltà con lo scritto, cosa non di secondo ordine, ciò che risalta immediatamente agli occhi dello spettatore è un continuo dualismo all’interno dell’intera storia.
La Napoli bene e quella periferica. L’agio e la povertà assoluta. Le generazioni a confronto.
Questi elementi, peculiari per il lavoro in questione, esprimono due dati specifici.
Il primo è il modo di vedere le cose nella fase pre adolescenziale, cosa che inizialmente qualifica Giovanna prima di conoscere la zia.
Il secondo, invece, è che l’amalgama di questi elementi contrapposti è ciò che definisce una realtà, come scoprirà la protagonista stessa, che è qualcosa di molto più delle semplici contraddizioni presenti.
Le componenti citate, inoltre, fanno da sfondo anche a un altro fattore che è richiamato nel titolo della serie: la vita bugiarda degli adulti.

Grazie alle scoperte fatte durante lo scorrere degli eventi, Giovanna capisce che ognuno nasconde qualcosa. E non solo non mette in mostra questo fattore peculiare del proprio io. Ma si pone all’interno della vita di tutti i giorni con una maschera che ne contraddistingue la personalità in base a dei tratti che non definiscono a pieno la persona.
Ciò, però, non è presente solo negli altri. Ma anche nella stessa ragazza, che nel finale capirà che anche lei non è dissimile a coloro che si mostrano per quello che in realtà non sono.
Apprezzabili, infine, sono le performance dei personaggi principali. Alessandro Prezioni, Valeria Golino e Giordana Marengo interpretano dei ruoli che sembrano cuciti a pennello su di loro. E reinterpretano le gesta dei soggetti rappresentati sulla carta da Elena Ferrante in maniera impeccabile.
Alessandro Falanga