Roger Federer

Roger Federer, il nostro omaggio

Roger Federer, lunga vita al Re. Il nostro omaggio al campione di tennis dopo il suo ritiro


Roger Federer
Roger Federer

Alzi la mano a chi seguendo l’ultimo match di Roger Federer, o vedendo solo gli highlights o foto il giorno dopo, non sia scesa una lacrima.

In un evento che di fatto rappresenta l’anti tennis in quanto manifestazione a squadre nel più classico degli sport individuali, e che raggruppa i migliori giocatori al mondo (Europa e Resto del mondo). Capitanati, più o meno simbolicamente, da altre due grandi leggende del tennis degli ultimi 40 anni. E andata in scena quella che ormai viene genericamente denominata The last dance di Re Roger.

Le emozioni che qualsiasi appassionato di tennis, e di sport in generale, ha provato da quando è arrivata la notizia ufficiale che il regno dello svizzero era giunto al termine. Sensazioni che portano alla consapevolezza di essere stati prima di tutto testimoni di un’epoca sportiva straordinaria. Segnata da grandi e innumerevoli successi, record battuti e portati a livelli probabilmente inarrivabili. Ma soprattutto quelle legate al fatto di aver potuto ammirare un uomo eccezionale e uno sportivo nel vero senso del termine.

A memoria di chi scrive c’è stato Borg “il computer”, Mc Enroe “il genio”, Lendl “l’antipatico”, Becker “boom boom”, Agassi “l’istrionico”, Sampras “l’introverso”. Ma Roger Federer è stato totalmente unico. Un talento cristallino, la racchetta che non è più solo strumento per colpire la pallina, ma che diventa naturale prolungamento del braccio destro disegnando nell’aria traettorie perfette. E ancora l’eleganza del suo gioco, dell’abbigliamento (si ricordi le giacche sfoggiate all’ingresso e all’uscita del campo centrale di Wimbledon). Ma anche l’eleganza dell’uomo Roger: mai un gesto di rabbia o proteste plateali, sempre sorridente sul campo anche nel momento della sconfitta riconoscendo sempre i meriti del suo avversario.

Il classico bravo ragazzo che nel corso di 20 e più anni è diventato uomo, ha messo su famiglia ed è felice di quello che fa. Quello che ha colpito di più in questi giorni è stata la riconoscenza che lo sport a 360 gradi ha tributato al re; dal mondo del basket alla formula 1, il mondo dello sport ha voluto rendere omaggio al grande che passa la mano.

Ovviamente è stato particolarmente il suo mondo che ha voluto salutare e ringraziare il fenomeno. Numerosi ragazzi che in questo momento stanno costruendo la propria carriera, si pensi ad Alcaraz e Sinner passando da Matteo Berrettini, e che hanno iniziato a giocare a tennis

Roger Federer
Roger Federer e Rafael Nadal

sperando un giorno di poter emulare in qualche modo il loro idolo. Ma il segno tangibile della grandezza di Federer è il riconoscimento, il rispetto e in qualche modo anche l’affetto che gli hanno riservato i suoi più grandi rivali di questi 20 anni. Djokovic, Murray ma soprattutto Rafael Nadal. E non a caso è stato proprio il tennista spagnolo ad accompagnare Roger nella sua ultima partita, e le immagini dei due tennisti mano nella mano prima del match e in lacrime al termine, la dicono lunga sul rapporto che ha legato e che legherà in futuro i due tennisti. Pur nella loro lunga rivalità costruita nel corso degli anni. Attraverso incontri epici in giro per il mondo e su ogni superficie. Questi due (ex) ragazzi hanno insegnato al mondo del tennis e non solo che anche se si lotta su opposte parti del campo il rispetto e la riconoscenza della forza del proprio avversario permettono all’uomo e all’atleta di migliorarsi e di crescere elevando il proprio livello e di conseguenza anche quello del proprio competitor.

Lo sport vive di rivalità, ne è la sua essenza, ma non sempre abbiamo assistito a rivalità sane, e quella tra Federer e Nadal si avvicina alla perfezione. In un mondo, non solo sportivo, soggiogato e dominato dal protagonismo e dall’individualismo è una grande lezione per tutti.

Se non fosse che in questi giorni si è abusato di questa frase verrebbe da dire…

Lunga vita al re!!!

Luca Di Lonardo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *