Core ‘ngrato, quando si milita in squadre rivali. Il nostro omaggio ai calciatori che hanno militato in compagini antagoniste
Un termine che è entrato di prepotenza nel linguaggio del calcio. Che da quel lontano 1965, da un’idea di Francesco Corvino, identifica chi, per una serie di questioni, ha ceduto alla tentazione di andare a giocare tra le fila degli acerrimi rivali.
Il Core ‘ngrato è, in pratica, colui che senza nessun problema decide di lasciare la propria squadra per la sua antica antagonista.
Il termine ha caratterizzato diversi atleti, anche negli anni recenti. Ma, ripercorrendo la storia del nostro campionato è possibile trovare diversi Core ‘ngrato che hanno segnato le stagioni calcistiche.
Data la presenza di un gran numero di queste situazioni, abbiamo deciso di considerarne solamente alcune. Andando a parlare di quei trasferimenti scandalo che hanno caratterizzato gli anni calcistici dagli anni 60 ai 2000, con due esempi specifici per ogni periodo.
Anni ’60

Josè Altafini (Milan – Napoli – Juventus) – Il primo Cor ‘ngrato della storia, a cui fu affibiato proprio questo termine, è Jose Altafini. Giocatore brasiliano naturalizzato italiano, ha vestito ben tre maglie di squadre rivali nel nostro campionato. Approdato in Italia nel 1958 tra le file del Milan, con cui ha giocato fino al 1965, ha difeso negli anni anche le maglie di Napoli (dal 1965 al 1972) e della Juventus (dal 1972 al 1976). In ogni compagine ha lasciato il segno, andando a vincere quattro Scudetti (due con il Milan e due con la Juventus), una Coppa dei Campioni (Milan) e una Coppa delle Alpi (Napoli).

Omar Sivori (Juventus – Napoli) – Italo – argentino dal sinistro fatato, dopo l’esperienza al River Plate da giovanissimo ha legato il suo nome a due squadre rivali italiane: la Juventus e il Napoli. Giunto in bianconero nel 1957, dove per diverso tempo ha formato un terzetto da sogno con Charles e Boniperti, è rimasto a Torino fino al 1965. I rapporti non idilliaci con Heriberto Herrera, però, lo costrinsero a cambiare aria e approdò così al Napoli di Pesaola. All’ombra del Vesuvio incontrò Altafini, con cui forma una coppia fenomenale, portando i partenopei a uno storico terzo posto. Vanta nella sua carriera tre scudetti e tre Coppe Italia con la Juventus e due Coppe delle Alpi, vinte con entrambe le squadre.
Anni ’70

Roberto Boninsegna (Inter – Juventus) – Attaccante profilico e con il senso del goal, viene ricordato per aver giocato, principalmente, in due delle big del nostro campionato. Dopo la breve esperienza al Potenza e al Cagliari, lega il suo nome ai colori nerazzurri. Nel 1969 si trasferisce definitivamente all’Inter, dove emerge per le sue caratteristiche e regala soddisfazioni ai lombardi fino al 1976. Dopo quella stagione è protagonista di uno scambio con Pietro Anastasi (altro Core ‘ngrato con percorso inverso) e approda ai rivali della Juventus. In bianconero, mentre tutti lo danno come finito, rivive una seconda giovinezza e compone un ottimo duo con Roberto Bettega. Tra i trofei vinti, si ricordano tre scudetti (uno con l’Inter e due con la Juventus), una Coppa Italia (Juventus) e una Coppa Uefa (Juventus).

Romeo Benetti (Milan – Juventus – Roma) – Roccioso mediano dalla faccia cattiva, è stato, assieme ad altri negli anni successivi, uno dei più grandi Core ‘ngrato del nostro calcio. Dopo aver militato nella Juventus (nella stagione 1968 – 1969), approda nel 1970 al Milan con cui si legherà fino al 1976. Successivamente ritorna in bianconero, per rimanerci fino al 1979, ma si traferisce poi (dal 1979) ai rivali della Roma, a cui rimarrà legato fino al 1981. E’ uno dei pochi giocatori italiani ad aver vinto almeno un titolo con ogni squadra per cui ha difeso i colori. Si ricordano, infatti, uno Scudetto (Juventus), cinque Coppe Italia (due Milan e Roma, una Juventus), una Coppa delle Coppe (Milan) e una Coppa Uefa (Juventus).
Anni ’80

Paolo Rossi (Juventus – Milan) – Il Pablito nazionale. Quello che ha incantato tanti nella favolosa cavalcata mondiale del 1982. Anche lui annoverato in questa particolare categoria di giocatori. Il forte attaccante di Prato, infatti, dopo un primo assaggio di bianconero, dal ’73 al ’75 dove non figura mai a referto, entra stabilmente nella compagine torinese a partire dalla stagione 1981. Ai colori della squadra si lega per diverso tempo e alla Juventus rimane fino al 1985. Dopo la sorprendete ultima stagione cominciano i primi segni di tensione a causa del poco utilizzo in campo e quindi Boniperti lo cede ai rivali del Milan. In rossonero, agli ordini di Nils Liedholm, la stagione sarà carica di alti e bassi. Diversi infortuni ne compromettono la discesa in campo, ma il giocatore riesce a farsi comunque ricordare per una doppietta nel derby, unici goal di quel periodo. Vincitore di tutto con la Juventus (due campionati, una Coppa Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa UEFA) è ricordato come uno dei giocatori più amati del panorama, soprattutto dopo l’exploit spagnolo.

Aldo Serena (Inter – Milan – Torino – Juventus ) – Il Core ‘ngrato per eccellenza. Colui che è riuscito a giocare per ben quattro squadre rivali di due città. Aldo Serena, attaccante prolifico e dotato di un q.i. calcistico sopra le righe, comincia la sua carriera con la maglia dell’Inter. Dopo diverse esperienze a farsi le ossa in giro per l’Italia e il ritorno alla casa base nel 1981, parte ufficialmente il suo girovagare. Viene dapprima girato in prestito al Milan retrocesso in B, nella stagione ’82 – ’83, e poi, tornato nuovamente, prestato al Torino dopo un anno di rodaggio in neroazzurro. Nel 1985 viene ingaggiato definitivamente dalla Juventus, dove milita fino al 1987, per poi tornare nuovamente all’Inter, fino al 1991, e chiudere la carriera con il Milan, nel 1993. Vincitore di quattro campionati (due Juventus e uno Inter e Milan), una Coppa Italia (Inter), due Supercoppe Italiane (Inter e Milan), una Coppa Uefa (Inter) e una Coppa Intercontinentale (Juventus).
Anni ’90

Christian Vieri (Torino – Juventus – Inter – Milan – Fiorentina) – Un vero bomber di razza. Forte di testa e di piedi. Che ha fatto innamorare i tifosi italiani e spagnoli. Christian Vieri, al pari di Aldo Serena, è il secondo giocatore ad aver vestito le maglie delle quattro rivali cittadine di Torino e Milano. Giunto al Torino nel 1991, dove vede il campo solo sette volte e mette a segno un goal, dopo varie esperienze in giro per l’Italia approda alla Juventus nel 1996. In bianconero rimane solo una stagione, per passare prima all’Atletico Madrid e poi alla Lazio. Nel 1999 torna in Italia, tra le fila dell’Inter. Nei sei anni di permanenza in neroazzura esplode definitivamente, raggiungendo i centrotre goal in sei stagioni. Subito dopo l’Inter assaggia anche un pò il rossonero e il viola, militando per mezza stagione nel Milan e nella Fiorentina. Tra i trofei vinti ci sono due Coppa Italia (Torino e Inter), uno Scudetto (Juventus), una Coppa Uefa (Lazio) e una Supercoppa Uefa e una Intercontinentale, entrambe con la Juventus.

Roberto Baggio (Fiorentina – Juventus – Milan – Inter – Bologna) – Il divin codino. Uno dei giocatori più significativi dello sport a cavallo tra gli anni ottanta e novanta. Dopo l’esordio nel calcio che conta con il Lanerossi Vicenza, nel 1985 si accasa alla Fiorentina. In viola rimane ben cinque anni, formando una grande coppia d’attacco con Borgonovo, per poi passare ai rivali della Juventus. In bianconero rimane cinque anni vincendo tutto, ma la parabola ascendente di Del Piero lo mette ai margini del progetto bianconero. Viene ceduto al Milan, dove rimane solamente due stagioni a causa di alcune ruggini prima con Capello e poi con Sacchi. Passa al Bologna per una stagione che fa vivere al giocatore una seconda giovinezza, ma i rapporti con Ulivieri lo portano a cambiare aria nuovamente. Giunge all’Inter, in una squadra dal grande talento e che mira alla vittoria finale del campionato. Anche qui, però, prima i rapporti con Gigi Simoni e poi con Marcello Lippi non sono idilliaci. E, quindi, dopo due stagioni tra alti e bassi passa al Brescia per rinascere nuovamente. Per lui due Scudetti (Juventus e Milan) e una Coppa Italia e una Coppa Uefa con la Juventus.
Anni 2000

Fabio Cannavaro (Napoli – Inter – Juventus) – Uno dei difensori più forti della nostra Serie A. Che ha legato per sempre il suo nome alla grande cavalcata mondiale del 2006 da capitano di quella squadra. Cresciuto tra le fila del Napoli, in cui trascorre tre anni agli ordini di Ranieri e Lippi, si accasa, dopo un ottimo periodo a Parma, all’Inter. Il periodo neroazzurro è altalenante.Tra allenatori (Cuper e Zaccheroni) e posizioni non congeniali in campo, il difensore sembra passare uno dei periodi peggiori della sua carriera. A seguito di alcuni dissidi con la dirigenza, viene scambiato per Fabian Carini (in un’operazione che fece scandalo per i giocatori coinvolti). Passa ai rivali della Juventus e rimane in bianconero fino al 2006, per poi tornare, dopo l’esperienza con il Real Madrid, nel 2009. Per lui uno Scudetto con la Juventus e due Coppe Italia, una Supercoppa Italiana e una Coppa Uefa con il Parma.

Andrea Pirlo (Inter – Milan – Juventus) – Il regista per eccellenza. Colui che aveva occhi ovunque e poteva imbeccare chiunque con le sue geniali giocate. Andrea Pirlo, protagonista con Cannavaro nel 2006, è stato uno dei giocatori più intelligenti tatticamente della nostra nazione. Passato all’Inter dopo l’eperienza a Brescia, con i neroazzurri trascorre poco tempo a causa di prestiti in diverse squadre. Nel 2001 lega il suo nome alla causa milanista. Viene riscoperto regista basso e fa la fortuna dei suoi allenatori e della nazionale italiana. Il decennio passato al diavolo gli regala diverse soddisfazioni e lo conduce nell’Olimpo dei grandi del calcio. Terminata l’esperienza milanista, firma con la Juventus. In bianconero rimane per ben quattro stagioni prima di chiudere la carriera in MLS. Con il Milan vince tutto (due scudetti, una Supercoppa Italiana, due Coppe Italia, due Champions, due Supercoppe Uefa e due Mondiali per Club). Con la Juventus quattro scudetti, due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane.