Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia

Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia, la realtà secondo Zerocalcare

Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia, la realtà secondo Zerocalcare. La nostra recensione del fumetto edito Bao Publishing


Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia
Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia – La copertina del fumetto

Più volte abbiamo parlato delle potenzialità del fumetto.

Questo mezzo permette in vari modi di descrivere la realtà di tutti i giorni e, contemporaneamente, indurre una riflessione più ampia.

La peuliarità in questione è presente anche in Zerocalcare, che con i suoi lavori riesce a descrivere il nostro mondo in maniera del tutto particolare.

Con il suo nuovo Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia, Michele Rech, consegue ancora una volta questo intento.

Il suo nuovo fumetto (edito Bao Publishing, 2021), conduce il lettore in un viaggio intenso in cui viene affrontata la società sotto diversi punti di vista.

Questa raccolta atipica, composta da quattro storie edite e una inedita, prende piede lungo un percorso a tre strade in cui l’autore evidenzia il nostro presente.

Una quotidianità tangibile. Molto più complessa di quella semplicisticamente descritta normalmente. E molto più vicina a coloro che si approcciano al lavoro.

Il percorso a tre strade a cui si faceva riferimento in precedenza è, chiaramente, il punto di forza di Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia.

Attraverso questo, difatti, l’autore crea un itinerario che parte dal locale (o nazionale), scorre verso la dimensione internazionale e giunge, infine, a un aspetto prettamente personale.

Il primo ambito affronta il grande problema di queste due anni: il Covid-19.

Al contrario della consueta narrazione, però, in questo caso Zerocalcare affronta la questione sotto differenti punti di vista.

La condizione dei carcerati, la medicina territoriale e l’esplosione del fenomeno complottista sono infatti i cardini dell’intera sezione.

La trattazione delle tematiche da un lato rende tangibile la storia che si sta raccontando. E dall’altro porta ad un’analisi su ciò che abbiamo vissuto, e come lo abbiamo affrontato, in questi due anni. Il tutto senza la presunzione di avere la verità in tasca, ma descrivendo solamente i fenomeni e analizzando gli stessi.

La seconda parte, invece, riprende una tematica molto più complessa.

Quante volte ci siamo sentiti dire: “Ci sono problemi più importanti da noi, cosa te ne importa di quelli dell’altra parte del mondo?”

Tante credo.

Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia
Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia – Il fumetto

Ebbene in Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia si cerca proprio di dar voce a queste problemi. Facendo comprendere a pieno che, in un mondo come il nostro, non è possibile circoscrivere la vita al nostro orticello. Ma è necessario guardare al di là dello steccato, concependo quello che ci circonda e le ricadute sulla nostra esistenza.

In questo caso la cancel culture e le condizioni di vita degli ezidi in Iraq fungono da sfondo a qualcosa che, seppur lontano, ci appartiene e va considerato nostro. Partendo dall’infausto presupposto che l’involuzione umana ha preso una direzione in cui la costruzione di un nemico immaginario da combattere a tutti i costi è subordinata al rafforzamento del potere costituito e alla razzia di risorse disponibili.

Infine l’ultima parte.

Quella più intima, più personale e più in sintonia con lo stato d’animo di molti coetanei dell’autore.

Nell’inedito posto in chiusura, Zerocalcare narra il percorso che lo ha portato a sviluppare la serie Netflix Strappare lungo i bordi.

All’interno della storia, al netto del progetto in sé, l’autore parla delle sue paure. Delle sue ansie. E dei mostri che ha dovuto affrontare per giungere all’obiettivo.

In questa parte, ancor più del primo ambito, il fumettista consente al lettore di immedesimarsi nella situazione.

Non è solo il protagonista a dover intraprendere un percorso tortuoso e pieno di dubbi. Ma è l’intera generazione che, mai come ora, si trova ad affrontare delle difficoltà tali in cui è necessario lanciarsi nel pozzo e affrontare la vita.

In una spettacolare cornice di disegni e umorismo pungente, Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia si rende un qualcosa di semplice e diretto. Che accarezza il nostro oggi e cerca di farlo comprendere anche a chi, dall’alto della sua noncuranza, non riesce a mettere a fuoco i giorni che viviamo.

Alessandro Falanga

 

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