Léon

Léon, il nuovo serial killer animale di Carlo Lucarelli

Léon, il nuovo serial killer animale di Carlo Lucarelli. La nostra recensione del seguito di Almost blue


Léon
Léon – La copertina del romanzo

Sono passati ventiquattro anni dalle vicende dell’Iguana.

Ma la sorridente Bologna è ripiombata improvvisamente in un incubo che sembrava ormai cancellato dal tempo.

Léon (Einaudi, 2021), ultima fatica letteraria di Carlo Lucarelli, non solo riporta alla luce due dei personaggi più amati dello scrittore parmense. Ma restituisce nuova linfa ad una saga, quella legata all’ispettore Grazia Negro, che ha appassionato tanti lettori.

La trama si svolge nel nostro presente. L’ispettore Negro è in aspettativa ed è in procinto di far nascere due gemelline. Simone è rinchiuso in casa sua da diverso tempo a dedicarsi alla cura maniacale del suo corpo.

E l’Iguana, Alessio Crotti, è fuggito dalla casa di cura in cui alloggia dai tempi di Almost Blue.

I due protagonisti del primo romanzo vengono messi al sicuro per evitare ritorsioni, ma la realtà rivela colpi di scena che nessuno può immaginare.

Léon è una nuova grande intuizione sul tema. Che prende piede da strade, vincenti, già percorse in passato e, attraverso quelle, costruisce un nuovo scenario totalmente da scoprire.

Uno dei grandi punti di forza del romanzo è, senza dubbio, la contemporaneità della storia con i giorni nostri.

La pandemia e le misure di prevenzione attuate (mascherina e distanziamento) vengono richiamate più volte, permettendo alla scena di svolgersi nell’oggi.

In questo modo, da un lato si racconta la quotidianità e dall’altro si rende pienamente partecipe il lettore che è conscio di vivere un qualcosa che stà accadendo in questo momento.

All’elemento se ne aggiunge un altro determinato dai personaggi.

Tutti i precedenti soggetti vengono ripresentati attraverso una nuova veste, inevitabile dato lo scorrere del tempo. E tutti si rivelano tramite vecchie ferite o nuove ambizioni.

Ciò è legato a due ulteriori fattori: la legacy dei serial killer animali e trasformazione in eroi per caso.

In merito al primo punto, senza entrare troppo nel dettaglio per ovvi motivi, si può dire che lo sviluppo dell’antagonista è qualcosa di straordinario.

Léon
Carlo Lucarelli

In Léon, proprio quando si pensa di aver compreso l’artefice di tutto, in realtà si cambia totalmente scenario.

Il dato in questione rende avvincente lo scritto e, contemporaneamente, spiazza il lettore portandolo verso una dimensione inaspettata.

Il secondo, invece, lo si trova nell’azione di Grazia Negro e Simone.

Al contrario di Almost Blue, ma anche di tutti gli altri romanzi, i due non agiscono in maniera diretta. Ma attendono, data la condizione di impotenza dovuta al caso, che il corso degli eventi conduca ad una naturale evoluzione in eroi.

Il ruolo della donna, inoltre, diventa strategico per l’intera narrazione.

Non ci si trova solamente di fronte a poliziotte ciniche ed intuitive, ma anche madri, amanti, persone risolute e in grado di poter risolvere facilmente una situazione complicata. Caratteristica che è riscontrabile non solo nella Negro, ma anche nelle altre figure descritte, come l’Ersilia o la Dott.ssa Céscon.

Infine, l’espediente letterario che rende ancor più godibile la lettura: la fugacità.

Periodi brevi, capitoli altrettano fugaci e richiami a locuzioni tra le pagine, portano Léon a divenire qualcosa di leggero ed entusiasmante, da leggere tutto d’un fiato in un tranquillo pomeriggio d’inverno.

Alessandro Falanga

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