L'amore del bandito

L’amore del bandito, un inedito Rossini nel sesto capitolo della saga

L’amore del bandito, il sesto capitolo della saga dedicata all’Alligatore. La nostra recensione del romanzo di Massimo Carlotto


L'amore del bandito
L’amore del bandito – La copertina del romanzo

La saga dell’Alligatore presenta, nella maggior parte dei romanzi pubblicati, un elemento centrale: il passato.

Spesso questo si ripresenta sotto varie forme e spesso influenza l’azione dei protagonisti, plasmando di conseguenze le personalità di ognuno.

Ciò accade anche nel sesto capitolo, L’amore del bandito, dove i tre si trovano a fare i conti con un episodio sottovalutato che torna prepotentemente. E lo fa esigendo un tributo che cambierà, anche nei successivi lavori, la vita del trio.

Viaggiando su un arco temporale distribuito su più anni, dal 2004 al 2009, L’amore del bandito parte dal furto di 44 chili di stupefacenti dall’Istituto di medicina legale di Padova.

L’Alligatore e la sua banda vengono contattati più volte da personaggi sui generis che cercano in ogni modo di accaparrarsi il carico. Ma rifiuteranno ogni volta e si sbarazzeranno di un insistente personaggio, senza badare più di tanto a ciò che fanno.

Dopo due anni, però, riemerge la faccenda. E a farne le spese è Sylvie, la donna di Beniamino Rossini, che viene rapita da un gruppo misterioso.

Nel tentativo di liberare la ragazza, Buratti e i suoi dovranno riaffrontare tutto quello che è accaduto, per poi cercare di ricomporre una frattura molto forte.

L’amore del bandito è un romanzo atipico rispetto agli altri di Massimo Carlotto. Che rompe tutti gli schemi e si ricollega ai successivi scritti per porre fine ad una situazione molto scomoda per i soggetti coinvolti.

Innanzitutto, per la prima volta ci si ritrova vittime delle proprie azioni.

A differenza degli altri lavori, ciò che viene fatto è propedeutico al salvataggio di un personaggio di spicco come Sylvie. E per la prima volta è necessario tanto il talento investigativo di Buratti e Max la Memoria quanto la brutalità di Beniamino Rossini.

La novità, inoltre, è riscontrabile anche nello stesso Rossini.

Il rapimento di Sylvie lo rende ancor più umano e fragile ma, allo stesso tempo, ancor più spietato.

Questo cambiamento, che si ritroverà anche nei successivi capitoli, modella parecchio la sua personalità fino a condurlo ad una definitiva trasformazione che si rivelerà di volta in volta.

A tutto ciò, poi, si ricollegano altri due elementi cruciali: il tempo e le donne.

Il primo punto si può facilmente trovare nella perfetta unione tra eventi dello scritto ed eventi reali.

L'amore del bandito
Massimo Carlotto

Questa caratteristica da un lato rende viva la storia che si sta leggendo e dall’altra la contestualizza in qualcosa che è concretamente accaduto.

Il secondo, invece, è la croce e delizia di tutte le avventure narrate. Le donne sono tutto ciò che rende i protagonisti tali e tutto ciò che mette in crisi la loro esistenza.

Ne L’amore del bandito Sylvie e Virna saranno centrali per l’intera storia, ma lo sarà anche il nuovo amore di Max la Memoria.

Infine, la serialità dello scritto crea un forte legame tra i romanzi dedicati all’investigatore senza licenza.

La vicenda, difatti, non si conclude definitivamente in questo libro, ma riprende magistralmente ne La banda degli amanti in cui si giunge alla piena evoluzione del contesto dell’Alligatore.

Una scrittura semplice e scorrevole e gli intrecci rivelati tra le pagine chiudono definitivamente il cerchio.

Insomma, un libro da non perdere assolutamente. Come accade sempre più spesso con le creazioni di Massimo Carlotto.

Alessandro Falanga

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