Deadpool La guerra di Wade Wilson, la storia nella storia di Duane Swierczynski. La nostra recensione della mini-serie Marvel del 2010

La particolarità dei fumetti di Deadpool è quella di rompere la cosiddetta quarta parete.
Il mercenario chiacchierone, infatti, più di una volta si è dissociato dalla storia che vive sulle pagine, rivolgendosi direttamente al lettore.
Questa caratteristica, che ha reso il personaggio più unico che raro, si è mostrata ancor di più in un fumetto totalmente fuori dagli schemi.
Che unisce comicità, violenza allo stato puro e continui capovolgimenti nella quotidianità dell’anti-eroe: Deadpool La guerra di Wade Wilson.
Il fumetto di Swierczynski e Pearson è praticamente un vortice di situazioni al limite – tanto nella trama quanto nell’azione – che sconvolge definitivamente gli appassionati.
La storia di Deadpool La guerra di Wade Wilson parte dall’audizione del protagonista di fronte ad una commissione del Senato americano su una strage avvenuta a Sinaloa (Messico).
Il mercenario, con il suo solito modo di fare, non solo racconta come si sono svolti i fatti. Ma narra anche di una squadra segreta composta da lui, Domino, Silver Sable e Bullseye sempre presente in situazioni scomode per conto del governo a stelle e strisce.
Tra confessioni vere e false e personaggi al limite dell’immaginabile, Deadpool La guerra di Wade Wilson porta ad una verità scomoda e ad un finale ancor più scioccante.
Il lavoro del 2010 è semplicemente fantastico.
Non solo si inserisce perfettamente nel particolare mondo di Deadpool ma porta quasi ad un viaggio immaginario nella contorta mente del soggetto.
L’ultimo punto è riscontrabile in due elementi fondamentali: i luoghi in cui si svolgono le azioni descritte e le interlocuzioni con il lettore.
Entrambi i punti rappresentano un perfetto mix tra comicità, letteratura di genere (l’azione praticamente si spreca) e peculiarità dell’eroe più irriverente della Marvel.
A ciò, inoltre, si aggiunge anche un altro punto cruciale: la storia nella storia.
Ciò che accade in Deadpool La guerra di Wade Wilson non è per nulla lineare.
Alle vicende, per la maggior parte false, si associa la nascita dell’anti-eroe e il tour temporale che consente di capire la creazione e l’evoluzione della squadra X.
Questo tratto, ancora, è legato allo spiazzante finale, che in un contesto di per sè contorto genera nel lettore le più classicche domande: Cosa è accaduto veramente? Era tutto vero o tutto è nella testa di Wilson?
Agli stessi lettori è lasciata l’ardua risposta.
Infine, i disegni di Pearson rappresentano il tutto in maniera ancor più peculiare.
I volti, le espressioni facciali e i differenti toni di colore portano il fumetto a caratterizzarsi maggiormente. Come se il lettore fosse accompagnato lungo un percorso tortuoso in cui districarsi attraverso la gobilità e la comicità della mini-serie.