La storia degli Afterhours. Negli anni la band guidata da Manuel Agnelli è riuscita a imporsi nel panorama rock italiano
In Lombardia nel 1985 il giovane cantante e chitarrista Manuel Agnelli fonda gli Afterhours. Il nome prende spunto da una canzone dei Velvet Underground. Gli Afterhours si muovono nella provincia lombarda con una band composta da Manuel Agnelli alla voce e alla chitarra, Paolo Cantù alla chitarra, Max Donna alla batteria e Lorenzo Olgiati al basso.
Questa formazione nel 1987 pubblica l’EP My Bit Boy dove emergono chiare le influenze di The Velvet Underground e Television.
Nel luglio 1988 gli Afterhours pubblicano l’LP All The Good Children Go To Hell. La formula resta invariata: testi in lingua inglese, noise e citazioni dei maestri sopra citati. Gli Afterhours cercano di imporsi nel panorama rock italiano giocando con la lingua inglese e con i suoni. Il gruppo non passa inosservato e passa nel 1990 dall’etichetta Toast alla più importante Vox Pop. Nello stesso periodo la band partecipa al disco tributo ai Joy Division Something About Joy Division con la cover di Shadowplay reinterpretata in chiave acustica.
Nello stesso anno esce During Christine’s Sleep che ottiene un buon successo di critica negli Stati Uniti, la rivista Alternative Press lo nomina disco del mese. Gli Afterhours registrano qualche data a New York. Nel 1991 registrano l’EP Cocaine Head e accolgono in formazione Giorgio Prette alla batteria e Cesare Malfatti alla chitarra. Nel 1993 esce invece il terzo disco ufficiale della band. Si chiama Pop Kills Your Soul e vede l’ingresso in formazione di Xabier Iriondo.
L’ingresso di Iriondo porta maggiore eclettismo al sound. Il rock diventa schizoide, punk, anarchico, senza regole. Nell’album ci sono due cover, una dei Beatles (Hey Bulldog) e una dei Bee Gees (On Time) a voler sottolineare la natura trasversale della band. Nel disco compaiono anche brani come Pop Kills Your Soul, Come Inside e Oxygen che verranno riproposti in lingua italiana.
Nello stesso anno cantano per la prima volta in italiano, proponendo una interpretazione di Mio Fratello E’ Figlio Unico, inclusa nel disco tributo a Rino Gaetano. Nel 1994 seguirà anche la registrazione de La Canzone Popolare per l’album tributo a Ivano Fossati.
Questo periodo rappresenta la svolta per gli Afterhours. Decidono infatti di registrare nuovi brani in lingua italiana. Il figlio di questa svolta è Germi datato 1995. Il disco porta il nome degli Afterhours all’attenzione del pubblico italiano. Musicalmente il disco presenta brani rock, acustici, psichedelici. C’è il sound post-rock e post-grunge. E poi ci sono i testi. Taglienti, ironici, provocatori. Le liriche sono sarcastiche e beffarde, a volte amare. La ricetta degli Afterhours è affascinante e brani come Ossigeno, Dentro Marilyn, Strategie faranno la fortuna della band.
Germi è un disco fondamentale per la storia del rock italiano. Poche band, con una storia decennale com’erano all’epoca gli Afterhours, possono vantare un sound e un’aggressività tale in Italia. Nel 1997 Mina reinterpreta la ballata Dentro Marilyn per il suo album, Leggera. E’ la consacrazione della band di Manuel Agnelli.
Il 1997 è anche l’anno di Hai Paura Del Buio? Il 1997 italiano è un anno importantissimo. Ci sono i Bluvertigo, i C.S.I., i Casino Royale, tutti figli di una cultura alternativa che in quel momento trova ampio respiro. La musica in Italia sta cambiando e Hai Paura Del Buio? è uno dei dischi fondamentali per capire il passaggio dal rock da stadio a quello da palazzetto.
Viene pubblicato dalla Mescal l’11 marzo 1997. Troviamo la furia hardcore in brani come Lasciami Leccare L’adrenalina e Dea; il pop melodico di Voglio Una Pelle Splendida una sorta di anthem generazionale. In tutto ci sono 19 brani, uno migliore dell’altro.
L’album si apre con la provocante 1.9.9.6. che inizia con una bestemmia. Seguono il grunge di Male Di Miele, l’hard rock di Veleno, le provocazioni di Come Vorrei, gli accenni di space rock di Elymania e ballate acustiche come Simbiosi e Pelle. In mezzo le tante distorsioni psichedeliche di Punto G, Senza Finestra, Simbiosi. Ogni canzone contribuisce a creare un insieme unitario di grande impatto.
All’interno di una stessa canzone si riscontrano più generi, come in Rapace e Punto G. L’album diventa una pietra miliare per gli amanti del rock alternativo italiano e riscuote un grande successo anche il tour successivo. Dopo questo album, il bassista Alessandro Zerilli abbandona il gruppo.
Nel 1998 partecipano per la prima volta al tradizionale concerto del Primo Maggio a Roma. Nel 1999 pubblicano Non E’ Per Sempre, il loro disco pop. In formazione si registra l’ingresso di Andrea Viti al basso e di Dario Ciffo al violino, coadiuvato da Roberta Castoldi (sorella di Morgan) al violoncello.
Il suono è meno ruvido e aggressivo, più ricercato, ma anche più cupo. Fra i brani più rappresentativi dell’album l’opener Milano Circonvallazione Esterna, La Verità Che Ricordavo. Non Si Esce Vivi Dagli Anni ’80, L’inutilità Della Puntualità, Superenalotto sono invece composizioni ironiche, provocatorie.
Ci sono le ballad come Non E’ Per Sempre, Bianca e Baby Fiducia. Tra le date del tour che segue l’uscita dell’album, da segnalare è quella di Bologna, in cui gli Afterhours condividono il palco con i R.E.M.
Dopo il successo del disco, Manuel Agnelli ha modo di dedicarsi a vari progetti sia editoriali – Il Meraviglioso Tubetto – che musicali come collaborazione con Emidio Clementi, leader dei Massimo Volume nel progetto Gli Agnelli Clementi.
Agnelli produce anche il secondo LP dei Verdena Solo Un Grande Sasso.
Il 9 febbraio 2001 esce il disco live Siam Tre Piccoli Porcellin, che comprende un disco elettrico ed uno acustico registrato nei teatri, che contiene anche l’inedito La Sinfonia Dei Topi.
Viene inaugurato poi il progetto Tora! Tora! festival itinerante che riunisce il meglio della scena alternative italiana. Sul palco del Tora! Tora! sono saliti i Marlene Kuntz, i Subsonica, i Massimo Volume, Cristina Donà e i Modena City Ramblers.
Nello stesso periodo Xabier Iriondo, chitarrista che aveva contribuito notevolmente soprattutto per le bizzarrie dei primi album in italiano, lascia per dedicarsi ad altri progetti. Giorgio Ciccarelli lo sostituisce.
Il 5 aprile 2002 esce Quello Che Non C’è. Con questo disco il sound degli Afterhours cambia e si evolve, soprattutto per la mancanza di Xabier Iriondo, anche se il sound è nelle salde mani del violino distorto di Dario Ciffo. La nuova chimica sonora vede al centro proprio il violino di Ciffo che diventa una sorta di chitarrista solista. Quello Che Non C’è è un disco breve – appena nove pezzi – ma le composizioni si allungano. Diversi brani superano infatti i sei minuti con piccole code strumentali.
Quello Che Non C’è rinuncia totalmente all’ironia dissacrante degli altri dischi in italiano. E’ un disco serio che ama prendersi sul serio. Le liriche sono più ragionate e vicine al cantautorato. Nel disco troviamo il tema del viaggio – Varanasi Baby, Bye Bye Bombay – ma a fare la guida sono le liriche affascinanti di Quello Che Non C’è e il reading di Ritorno A Casa.
Il quarto disco in italiano degli Afterhours è un lavoro maturo. La band dimostra di essere in piena, pienissima evoluzione. Una band che si esalta nelle difficoltà. La mancanza di Iriondo si sente ma Ciffo svolge un lavoro eccezionale, ascoltate Sulle Labbra e Non Sono Immaginario per ricredervi.
Divenuti paladini del rock alternativo italiano, gli Afterhours sono nel pieno della loro evoluzione. Nel 2004 viene pubblicato il singolo Gioia E Rivoluzione da Mescal. Il brano è una cover degli Area e fa parte della colonna sonora del film di Guido Chiesa Lavorare Con Lentezza, in cui gli Afterhours interpretano gli stessi Area.
Sono presenti nel singolo anche La canzone di Marinella (cover di Fabrizio De André) e La canzone popolare (cover di Ivano Fossati).
Il 2005 è l’anno di Ballate Per Piccole Iene. Il disco è prodotto da Greg Dulli, leader degli Afghan Whigs.
Pubblicato con 4 copertine diverse contiene pezzi cult della band come Ci Sono Molti Modi, Ballata Per La Mia Piccola Iena, La Sottile Linea Bianca e La Vedova Bianca. Viene pubblicato in versione in lingua inglese col nome di Ballads For Little Hyenas, che esce nella prima parte del 2006 in buona parte d’Europa e che vede l’aggiunta dell’interpretazione del brano The Bed di Lou Reed.
Se il precedente lavoro era un disco serio, Ballate Per Piccole Iene è un lavoro arrabbiato, urlato. E’ un disco pessimista, dove la vena ironica muore definitivamente. E’ un disco senza via di uscita, l’apice creativo degli Afterhours. L’amore viene visto come una patologia, i rapporti sono basati su carne e sangue. Non c’è ottimismo. Il senso di vuoto e di sconfitta, la rassegnazione, la malinconia sono i temi portanti. I testi sono espliciti, netti e crudi: Ora che sei vera/sai la verità/siamo vivi per usarci con queste parole si apre l’album più pessimista degli Afterhours.
Nel 2006 suonano negli Stati Uniti d’America e in Germania, accompagnati ancora una volta da Greg Dulli e, nella data di Roma dell’11 settembre al Villaggio Globale, anche da Mark Lanegan, a testimonianza dell’importanza della band milanese non solo sulla scena italiana.
Questo album, e questo tour, vedono l’ingresso nel gruppo del cantautore milanese Roberto Dell’Era, che nel gruppo suona il basso al posto di Andrea Viti. Nello stesso periodo entra ufficialmente nella band anche il polistrumentista Enrico Gabrielli.
Il 2 maggio 2008 esce il nuovo album della band, I Milanesi Ammazzano Il Sabato, il primo con l’etichetta Universal. Il disco è un tentativo di tornare all’ironia dei primi dischi. Il risultato è altalenante: si alternano buoni pezzi come E’ Solo Febbre, Musa Di Nessuno o La Mia Città ad altri che sanno di riempitivo. La sensazione è quella di un disco che vuole accontentare i fan della vecchia guardia assieme a quelli più recenti.
Nel febbraio 2009 partecipano al 59º Festival di Sanremo. Il brano proposto è Il Paese E’ Reale, con cui vengono eliminati al primo turno, ma che comunque vale al gruppo il prestigioso Premio della Critica.
Il pezzo viene pubblicato nell’album Afterhours Presentano: Il Paese E’ Reale (19 Artisti Per Un Paese Migliore?) insieme ad altri 18 pezzi inediti scritti per l’occasione da altrettanti artisti della scena alternativa italiana.
Ad aprile Enrico Gabrielli comunica l’intenzione di lasciare la band per proseguire a tempo pieno con gli altri suoi progetti. Gabrielli viene rimpiazzato dal violinista Rodrigo D’Erasmo.
Nel tour estivo del 2010 Xabier Iriondo torna a suonare con la sua storica band. Il 17 aprile 2012 esce Padania. Il disco è un sunto della carriera degli Afterhours: ci sono momenti ironici, sarcastici, cantautoriali. Il disco è indubbiamente più coeso e maturo rispetto al precedente. Tra i brani svetta la title track Padania, assieme alla ballad Nostro Anche Se Ci Fa Male e Costruire Per Distruggere. Nel 2014 Giorgio Prette lascia la band.
Nel 2016 esce il doppio album contenente diciotto brani dal titolo Folfiri O Folfox, dal nome di due trattamenti chemioterapici a cui si era sottoposto il padre di Manuel Agnelli prima di morire. Sin dal titolo è chiaro che ci troviamo davanti a un disco molto personale e arrabbiato. Il disco segna una nuova via intrapresa dagli Afterhours, una via sicuramente più pesante rispetto ad altri dischi.
Nel corso degli anni l’ironia ha lasciato spazio a testi più personali o se vogliamo cantautoriali. Il 2021 è, o dovrebbe essere, l’anno del nuovo disco della creatura di Manuel Agnelli.