Working class players, il nostro omaggio agli operai del calcio tricolore. I quattro maggiori calciatori lavoratori italiani
Se Jamie Vardy è diventato uno dei personaggi più amati del calcio inglese negli ultimi anni lo si deve, oltre agli innumerevoli goal, soprattutto alla sua particolare storia.
Prima di approdare al Leicester City, infatti, il buon Jamie ha più volte calcato i campi delle serie minori e per mantenersi ha passato diversi anni presso le fabbriche di Sheffield come metalmeccanico.
Anche il nostro calcio, in tempi non sospetti, ha goduto delle gesta di giocatori lavoratori.
Calciatori duri come la roccia, rimasti inesorabilmente nei cuori dei tifosi.
Insomma, dei veri e propri sportivi di altri tempi.
Con Working class players intendiamo omaggiare questa particolare categoria di atleti che ha segnato il football tricolore.

Dario Hubner – Prima di esplodere definitivamente e ritrovarsi capocannoniere in Serie A, il bisonte di Trieste milita nella Muggesana. La squadra non è proprio di prima fascia e Dario Hubner alterna, saggiamente, l’attività di calciatore con quella di carpentiere. Lo stile gli rimane appiccicato anche gli anni successivi, come ricorda Ancelotti dopo una tournée americana, e la birra e le sigarette nello spogliatoio rimangono il suo marchio di fabbrica.

Riccardo Zampagna – Uno dei giocatori più amati dalle tifoserie italiane per il suo impegno in campo e la sua grinta. Bomber Zampagna esordisce in Serie A solamente a 30 anni compiuti. Fino a sei anni prima, però, l’attaccante umbro alternava la sua vita tra il campo e il lavoro da tappezziere. Nonostante il blasone delle ultime due squadre (Triestina dal 1997 al 1999 e Arezzo nel 1999), l’ariete di Terni preferisce proseguire un’attività lavorativa molto più sicura di una carriera non del tutto semplice fino a quel momento.

Christian Riganò – La militanza nelle minors è sempre stata la realtà dell’attaccante siciliano. E, come si sa, la vita nelle zone basse del calcio italiano non è per nulla tranquilla. Proprio per questo motivo, fino ai 26 anni (stagione 2001 – 2002 con il Taranto), Christian Riganò decide di costruirsi un paracadute con il suo lavoro da operaio e muratore. Fortunatamente per lui, l’ultima stagione in rossoblu segna la svolta per la sua carriera calcistica, che grazie ai 41 goal totali in due stagioni in Puglia lo porta direttamente alle porte di Firenze fino, poi, alla massima serie con il Messina.

Moreno Torricelli – Il geppetto nazionale, fantastico terzino della Juventus di Marcello Lippi, è ricordato per la particolare favola sportiva. Il calcio, difatti, non è proprio il mondo di Moreno fino ai primi anni ’90. Gioca per diverso tempo in promozione e riesce a fare il salto in D con la Carratese nel 1990. In questi anni, però, continua a lavorare come falegname in un’azienda di mobili della Brianza e pensa al calcio solo come a un hobby. Nel 1992 la sua squadra disputa un’amichevole con la Juventus. Trapattoni decide di aggregarlo e in poco tempo stupisce tutti per le sue doti e il suo impegno sul campo.