Batman Returns

Batman Returns, l’estetica dark di Tim Burton

Nel 1992 esce Batman Returns, il sequel di Batman del 1989. Un film dove la poetica di Tim Burton trova libero sfogo. La nostra recensione


Riuscire a realizzare un sequel dell’apprezzato Batman non è cosa facile. Tim Burton dopo il successo di Edward Scissorhands si mette al lavoro per realizzare un sequel ancora più dark del precedente film. 

Batman Returns è ambientato a Natale. Siamo nel 1959. I coniugi Tucker ed Ester Cobblepot assistono alla nascita del loro primogenito, che si rivela orribilmente deforme e violento. Temendo che i membri dell’alta società di Gotham City non approvino il loro mostruoso figlio, i due lo rinchiudono in una culla sigillata e lo gettano nelle acque di un fiume con la speranza che muoia a causa del gelo. La corrente conduce il neonato in una comunità sotterranea di pinguini, ultimi superstiti della sezione antartica dello zoo cittadino abbandonato.

Trentatré anni dopo, sempre a Natale, i giornali parlano con insistenza di un misterioso uomo pinguino che vivrebbe nelle fogne. Lo spietato e ambizioso magnate dell’industria di Gotham, Max Shreck, tenta di avviare la costruzione di una centrale elettrica. Poco dopo, durante la festa di inaugurazione dell’albero di Natale municipale a cui partecipano le autorità cittadine, incluso Shreck, Gotham viene devastata dalle razzie di una banda di malavitosi. 

Gotham è innevata, circondata dall’ipocrisia del Natale, ma protetta ancora una volta da Batman. Il Cavaliere Oscuro è di nuovo solo, dopo aver realizzato la sua vendetta contro il Joker, anche se i riferimenti al primo film sono pochissimi.

Nel frattempo Selina Kyle, l’impacciata segretaria personale di Shreck, scopre casualmente che la centrale elettrica in realtà sarà un accumulatore di energia che sottrarrà elettricità a Gotham City. Shreck la getta da una finestra per ucciderla. Però, quando un branco di gatti randagi la circondano e cercano di mangiarla, Selina ritorna improvvisamente in vita. Tornata a casa, la donna subisce un forte attacco di isteria e si prepara un costume con cui assume l’identità di Catwoman.

In questo clima natalizio burtoniano esce fuori dalla fogne il Pinguino, che in breve tenta – come aveva fatto Joker – di conquistare la città di Gotham. Il suo sogno è scoprire chi egli sia davvero ma Shreck intuito il potenziale cerca di farlo diventare sindaco. 

Alla deformità esteriore del Pinguino, che lo costringe a vivere nascosto nelle fogne, pare contrapporsi la normalità fisica e sociale di Bruce Wayne e di Selina Kyle, ma in realtà neppure loro riescono a trovare un posto nel mondo. L’identificazione con un alter ego oscuro gli permette di rivestirsi di una deformità che giustifica la loro incapacità di vivere una vita normale. Batman Returns è un vero e proprio triangolo. Un triangolo con tre protagonisti simili e differenti.

Il Pinguino è una versione profondamente distorta di Batman. Viene da una famiglia aristocratica, come quella di Bruce Wayne. Quando appare il Pinguino per la prima volta, Bruce sembra provare sincera empatia per un bambino che è nato un po’ diverso.

I tre protagonisti – Batman, il Pinguino, Catwoman – hanno molto in comune. Durante il film i tre rinfacciano di essere simili tra loro, con le dovute differenze. Il Pinguino è deforme, ma innocente e usato dal sistema che una volta scoperta la sua vera natura, lo scaccia e lo abbandona. L’apparenza di Bruce Wayne e Selina Kyle è appunto apparenza e nasconde una mente – anzi due – oscura e volta al desiderio di vendetta.

A proposito di vendetta, Batman Returns mostra anche la follia di Batman che una volta avuta la sua vendetta – nel film precedente aveva ucciso Joker – è diventato un eroe senza uno scopo che sopravvive solo grazie all’entrata in scena degli altri due.

Se nel precedente Batman l’Uomo Pipistrello era un eroe mosso da un desiderio di vendetta/giustizia, in questo film Batman viene messo di fronte ai suoi simili. Anche Joker – per quanto legato a doppio filo da Bruce Wayne/Batman – era molto più elementare nel suo desiderio di follia.

In questo film Batman è più simile di quanto voglia fare credere rispetto ai suoi rivali/colleghi. La grandezza di Batman Returns sta proprio qui.

Se però i tre protagonisti per un motivo o per un altro sono tutti assolti, la stessa cosa non si può dire di Max Shreck. E’ un figuro avido, cinico e immorale. Sfugge alla complessità del personaggio solitario e mostruoso. Shreck non vive solo, ha un figlio cui è molto legato e pur avendo vari torbidi da nascondere non conduce una doppia vita e non è costretto a sottrarsi allo sguardo degli altri. I segreti che nasconde sono legati al guadagno, all’avidità. Al potere. Tutti concetti che cerca di instillare nell’ingenuo Pinguino.

Egli è la vera minaccia che incombe su Gotham City. Mentre il Pinguino, una volta scacciato, trama orribili vendette o improbabili distruzioni della città con l’aiuto dei suoi fedeli alleati animali, Shreck architetta macchinazioni sottili e occulte, assai più concrete e catastrofiche di quelle del Pinguino, come la sottrazione dell’elettricità per mezzo di un gigantesco condensatore mascherato da centrale di produzione energetica.

Il Pinguino non esita a rinfacciare a Shreck tutti i suoi crimini sentendosi inferiore a lui nel perpetrare ogni sorta di scelleratezze a danno della comunità cittadina.  Shreck, nel perseguire i propri scopi nefandi, si rivela un abile manipolatore delle masse e un geniale burattinaio della politica. Il Pinguino, accettando la strampalata proposta di candidarsi a sindaco della città, non è altro che uno delle sue numerose vittime. Così come la stessa Selina Kyle, nata proprio grazie a Shreck.

Il signor Shreck, dapprima legato ai protagonisti da vari tipi di rapporti tutto sommato positivi, in conclusione del film si trova inevitabilmente contrapposto a tutti e tre in quanto portatore di una più marcata diversità. Una diversità più negativa.

Elemento chiave del film, carico di simbolismo, è la neve. La neve costante e natalizia. E’ un gelido talamo che accoglie Selina Kyle dopo la sua caduta dal grattacielo di Shreck. Contribuisce più di quanto non facciano le sbiadite file di luci colorate a tener viva l’atmosfera natalizia. E’ il simbolo della finta purezza di Gotham.

Michael Keaton viene confermato come Batman. Questa volta divide il set con il grandissimo Danny DeVito e la magnetica Michelle Pfeiffer. Tutti e tre i protagonisti riescono a dare un’anima importante al loro personaggio con prove attoriali sopra le righe. Eccellente anche Christopher Walken nei panni di Shreck. Confermati Michael Gough e Pat Hingle rispettivamente Alfred e Jim Gordon.

Batman Returns completa il primo film di Tim Burton. E’ un film più dark, più oscuro e anche un film meno ottimista del precedente. 

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