Batman

Batman, il film di Tim Burton

Batman, il film del 1989 di Tim Burton ha cambiato per sempre il mondo del cinefumetto. La nostra recensione


Verso la fine degli anni settanta la popolarità di Batman stava calando. Gli studi cinematografici si diedero da fare per creare una trasposizione cinematografica dell’Uomo Pipistrello, in modo da rivitalizzare il personaggio della DC Comics. Dopo anni di sceneggiature stracciate e copioni buttati, la Warner Bros ingaggia il giovane Tim Burton. Il regista viene dal successo clamoroso di Beetlejuice e ha l’occhio giusto per dirigere il film.

La fine degli anni ottanta coincide con un periodo di straordinaria rinascita per il Cavaliere Oscuro. Nel 1986 Frank Miller pubblica The Dark Knight Returns a cui segue Year One che narra le origini di Batman. Nel marzo 1988 Alan Moore pubblica The Killing Joke.
Tutti questi fumetti ridanno vita a Batman e creano uno spasmodico interesse verso il film.

Batman, diretto appunto da Tim Burton, esce nel 1989. In quel momento non si sa ancora, ma Batman è destinato a cambiare per sempre il mondo del cinema dei supereroi. Batman è la storia di un milionario, Bruce Wayne, che perde i genitori in giovanissima età. Rimasto solo, crea Batman per vendicare la morte dei genitori e scoprire chi li uccise.

Batman si muove nella fittizia Gotham, una città sporca e corrotta che sta organizzando il duecentesimo anniversario della propria nascita. Una sera Batman fa la sua apparizione all’industria chimica AXIS, una società di copertura del temibile boss Carl Grissom, dove sta agendo il suo fido braccio destro, Jack Napier.

Jack Napier è incaricato dal boss di far sparire i documenti dimostranti la reale natura della compagnia. La missione è una trappola, poiché Grissom ha scoperto la relazione di Napier con la sua donna Alicia e intende punirlo con la morte. Grissom informa Max Eckhardt, un tenente di polizia corrotto, che giunge sul posto dando l’ordine alla sua squadra di sparargli a vista.

Jack e i suoi uomini danno del filo da torcere agli agenti, ma all’improvviso giunge Batman, che abbatte i criminali presenti. Jack riesce ad uccidere Eckhardt, ma poi viene affrontato da Batman. Al termine di una colluttazione cade accidentalmente in un vascone pieno di rifiuti chimici. Batman riesce a scappare mentre Napier viene creduto morto.

Jack in realtà non è morto, ma si trasforma nel folle Joker che mette a ferro e fuoco la città, provando in ogni modo a corromperla. Nasce lo scontro tra due figure simili e diverse tra loro. Il cuore di tutto il film.

Batman è un film oscuro con un’estetica dark ben precisa. E’ un film con un tocco di noir e mistero. E’ un noir perché anche gli altri personaggi come la fotografa Vicki Vale, il boss Carl Grissom e la sua donna Alicia celano tutti un lato oscuro che non tarderà a manifestarsi.

La gigantografia di Harvey Dent richiama Citizen Kane di Orson Welles, la musichetta che suggella gli incontri tra Joker e Vicki Vale è quella di A Summer Place (Scandalo Al Sole), la maschera di Alicia che nasconde l’orrenda cicatrice è una citazione doppia di Les Yeux Sans Visage (Occhi Senza Volto) e di The Big Heat (Il Grande Caldo).

I costumi – specie quelli dei gangster – sono tipicamente anni cinquanta. Anche le automobili e, come detto, una certa atmosfera che aleggia nel film.
Batman è un film anni ottanta ma pesantemente influenzato dagli anni cinquanta. Classico versus moderno.

Alle musiche pop rock di Prince si associano le note classiche di Danny Elfman con un ottimo contrasto tra classico e moderno.

Wayne è un milionario solo e in preda ai ricordi della morte dei suoi genitori. E’ un freak, un bizzarro essere dalla duplice natura, dal duplice volto, diviso dalla volontà di essere il protettore degli inermi e di fare i conti con un passato orrendo, doloroso e irrisolto, che sovente rischiava di farlo deragliare. E’ anche impacciato, quando prova a spiegare a Vicki che egli è Batman, fa fatica a parlare.

Batman è un essere misterioso, oscuro. Batman vuole giustizia, vuole vendicare chi ha ucciso i genitori di Bruce Wayne ma ha anche un’etica molto forte. La scoperta di Batman viene divulgata dalla stampa, ed i cittadini si cominciano a chiedere se il misterioso uomo pipistrello non sia solo un altro pazzo esaltato, bensì un loro alleato.

Joker è la follia pura, una follia che è stata liberata quando Batman ha gettato (involontariamente) Jack Napier dentro il vascone di acido. Ma dietro la follia si nascondono piani oscuri per la città di Gotham. Una città misteriosa e corrotta. Una città vissuta quasi interamente di notte. 

Batman si articola completamente sul confronto tra un uomo ossessionato dalla sua diversità, dalla proprio doppiezza, e tra un villain che invece l’ha accettata e amata. Non la rinnega perché strumento del suo potere, della sua liberazione. Una libertà che però stravolge la moralità e la coesistenza. Sono due anarchici, due individui estranei da una società verso la quale hanno però un approccio che vede Batman cercare di tamponarne le falle e Joker alimentarle, in cerca di quel caos senza il quale lui non può esistere. 

Tim Burton dirige un film fondamentale, il papà di tutti i film di supereroi. Lo fa con un tocco molto oscuro, riuscendo a bilanciare perfettamente l’anima oscura di Batman con quella più colorata di Joker.

Impossibile non citare il cast con Michael Keaton nei panni di Batman/Bruce Wayne. Per Keaton è il primo ruolo serio, dopo aver interpretato quasi sempre commedie. Una scommessa riuscitissima. Menzione a parte per Jack Nicholson assolutamente meraviglioso e inquietante nei panni di Joker. La sua interpretazione farà scuola.

Nel film ci sono anche Kim Basinger nei panni della giornalista Vicki Vale. Robert Wuhl, Pat Hingle, Billy Dee Williams, Jack Palance.

Da citare la fotografia di Robert Pratt, le musiche di Danny Elfman e Prince e le scenografie di Anton Furst. 

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