A Babbo morto. Una storia di Natale

A Babbo morto. Una storia di Natale, gli auguri del Diario di Rorschach

A Babbo morto. Una storia di Natale, il nuovo lavoro di Zerocalcare. I nostri auguri per questo particolare Natale 2020


A Babbo morto. Una storia di Natale
A Babbo morto. Una storia di Natale – La copertina del fumetto

I fumetti, molto più di altri strumenti, hanno una grande capacità. Quella di descrivere la realtà attraverso una più ampia amalgama fatta di scritto e immagini.

Nel panorama italiano, uno dei maggiori interpreti di questa arte è senza dubbio Michele Rech in arte Zerocalcare. È un periodo proficuo per Zerocalcare e questo 2020, che non passerà alla storia come un anno ricco di particolari gioie, vede prima la pubblicazione del fortunato Scheletri e a novembre un bel volumetto di circa 80 pagine.

In vista di questo particolare Natale, l’autore romano ha portato alla luce una storia molto particolare.

Che tenta, attraverso il suo stile inconfondibile, di spiegare il Natale andando al di là della classica concezione sulla festa.

Con A Babbo morto. Una storia di Natale (edito Bao Publishing), infatti, vengono portati alla luce una serie di elementi che troppo spesso sono messi in secondo piano, soprattutto durante questo periodo.

A Babbo morto. Una storia di Natale parte con la morte di Babbo Natale.

Ecco l’incipit per una parabola discendente di eventi, di cui alcuni sono un pugno nei denti.

L’azienda di famiglia, la Klauss, viene affidata ai figli incapaci e opportunisti.

Dopo l’ennesimo fallimento sugli investimenti (i regali da fare ai bambini) e una politica di sfruttamento dei folletti, scoppia il caos nell’azienda.

I folletti iniziano a protestare, ma vengono malmenati (o uccisi, come capita a Gaetano) dalle renne poste alla sorveglianza.

Nonostante le giuste rivendicazioni, i folletti escono sconfitti dalla battaglia e sono costretti a emigrare sulla terra (dove non sono ben visti).

La Klauss viene acquistata dall’Easter Krupp, ma i guai non tendono a finire.

In contemporanea scoppia una nuova protesta, che coinvolge le aiutanti della Befana dopo aver scoperto un contratto di lavoro senza alcun tipo di garanzia.

A Babbo morto. Una storia di Natale è un vero e proprio spaccato della nostra società. Dove viene messa su carta una storia dalle sfumature cupe, non senza tirare un gancio destro alla politica e alla società. Quest’ultima è, per certi versi, anche una complice del sistema.

L’ottima metafora utilizza da Zerocalcare, difatti, tende a mettere in risalto tutte quelle problematiche che il mondo ignora e, purtroppo, commette di continuo.

La forte critica alla società del consumo, la nostra, e a tutte le conseguenze del caso è il punto centrale di tutto il lavoro.

L’importanza della produzione (e dei guadagni) sulle condizioni dei lavoratori, la mancanza di garanzie sul lavoro e l’odio razziale sono delle variabili fondamentali per A Babbo morto. Una storia di Natale.

Attraverso il parallelismo presente nella storia, l’autore cerca di scavare a fondo nella quotidianità di ognuno, cercando di far emergere proprio in cosa si è tramutata la nostra vita.

A Babbo morto. Una storia di Natale
A Babbo morto. Una storia di Natale – Il fumetto

A questo, inoltre, si associa il racconto della storia italiana contemporanea.

Le vicende di Genova, la morte di Stefano Cucchi e la continua indifferenza su questi ed altri fatti, viene riportato perfettamente tra le righe.

Il dato in questione viene perfettamente trattato attraverso gli intermezzi tra una tavola e l’altra.

In questi vengono narrati i fatti così come si sono svolti. E vengono aggiunti, man mano, particolari sempre più determinanti tanto per la storia quanto per i fatti esposti.

La comicità amara, tratto tipico dell’autore, rende il tutto molto più scorrevole e comprensibile.

Zerocalcare, in sostanza, tenta di narrare una vicenda oscura nel modo più leggero possibile in modo da raggiungere praticamente chiunque.

Il bianco e nero delle tavole classiche, evidenza proprio questo punto. In cui si rimarca come non ci sia nulla di più oscuro di ciò che non viene detto ma è risaputo. In queste l’autore inserisce una breve spiegazione. È come se volesse puntare il riflettore sui fatti che ha appena narrato, accompagnando il lettore a porsi delle domande e inducendolo a cercare cosa realmente si cela dietro quelle allegorie.

È curioso come A Babbo Morto. Una storia di Natale possa rivolgersi a un pubblico molto diversificato. E’ una storia di grande impatto, che si legge bene e offre grandi riflessioni a un prezzo davvero interessante. Sia chi segue Zerocalcare da molto tempo, sia chi ha deciso approcciarsi alle sue opere solo adesso, troverà senz’altro qualcosa che lo incollerà alle pagine stimolando un certo interesse

 

BUON NATALE A TUTTI DAL DIARIO DI RORSCHACH

 

Alessandro Falanga

 

 

          Vincenzo De Fabrizio

 

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