Trading Places

Trading Places, una poltrona natalizia per due

Conosciuto in Italia con il titolo Una Poltrona Per Due, il film di John Landis è diventato in breve tempo un classico del cinema natalizio


Trading Places (Una Poltrona Per Due) è una storia natalizia che più natalizia non si può. A Natale avvengono miracoli inspiegabili e può capitare che uno straccione si ritrovi a capo di un’importantissima azienda.

E’ quello che accade a Billie Ray Valentine, un senzatetto insolente e imbroglione ma sempre sorridente, che mendica elemosina spacciandosi per un veterano di guerra. Billie viene ingiustamente mandato in galera per aver tentato di derubare il giovane e facoltoso Louis Winthorpe III.

I fratelli Mortimer e Randolph Duke, tanto facoltosi quanto taccagni, assistono alla scena. I due si interrogano sulle motivazioni che spingerebbero un individuo verso la criminalità. Mortimer sostiene che alcuni siano geneticamente predisposti alla delinquenza o al successo, mentre Randolph è convinto che sia l’ambiente nel quale si cresce a determinare l’agire e le abitudini di una persona.
Decidono di scommettere un dollaro, invertendo la vita dei due.

Mentre Billie diventa un abile finanziere, Louis, agente di cambio di successo, in brevissimo tempo perde tutto. A partire dal denaro e continuando poi con la fidanzata e gli amici. Louis si ritrova da solo, l’unica che lo aiuta a rimediare all’ingiustizia subita è Ophelia, giovane prostituta.

Trading Places sembra un film della Hollywood degli anni sessanta, riletto alla maniera degli anni ottanta. Il valore del denaro, il contrasto sociale, il materialismo sono tutti elementi che caratterizzeranno quel decennio.

Trading Places è, anche soprattutto, una favola natalizia. Vuoi per la scenografia innevata – il film è stato girato tra New York e Philadelphia – vuoi per il messaggio che intende lanciare. In breve tempo Billie e Louis si renderanno conto di essere stati imbrogliati e si vendicheranno dei fratelli Mortimer, ovviamente a modo loro. L’elemento della vendetta assume un valore gratificante.

Il film di John Landis è un film natalizio ma anche cattivo, basti pensare al trattamento riservato al povero Louis o alla scena del Babbo Natale ubriaco. E’ un film che fa ridere e riflettere. Il film ha un buon ritmo, dialoghi curati ed irriverenti, sorretto da una ottima caratterizzazione dei personaggi e poggiando su alcuni elementi classici della comicità, elargiscono un prodotto ben confezionato ed intelligente. 

A farla da padrone, il cast. Eddie Murphy – al suo secondo film da attore – è spettacolare nei panni dello straccione che si ritrova a capo di un’importante azienda. Dan Aykroyd – che aveva perso da poco l’amico fraterno John Belushi – si riscatta con una prova assolutamente incredibile, facendo ridere con il solo sguardo.

Jamie Lee Curtis è invece Ophelia, la prostituta che accoglie il disgraziato Louis. Per la Curtis si tratta di una prova importantissima. Veniva da una serie di film horror con John Carpenter – tra tutti Halloween – e in questa pellicola dimostra di saper far ridere e di essere anche molto sensuale. 

A proposito della vecchia Hollywood Trading Places recupera anche il gusto per alcuni straordinari caratteristi, personaggi di contorno, a volte personaggi chiave nella storia, scritti, ideati ed interpretati con una classe mirabile e l’abilità di saperli incastrare perfettamente nella narrazione: il maggiordomo Coleman – Denholm Elliott – e i terribili Randolph e Mortimer Duke – gli spettacolari Ralph Bellamy e Don Ameche – sono personaggi caratterizzati con intelligenza e assoluta efficacia.

Tra gli altri da citare anche James Belushi, un giovanissimo Giancarlo Esposito, Bo Diddley e Frank Oz.

Trading Places è un classico del cinema natalizio. In Italia il canale Mediaset Italia1 lo trasmette regolarmente dalla vigilia del natale del 1989. Accanto ai panettoni e alle abbuffate natalizie, questo film si è ritagliato uno spazio importantissimo nella tradizione del periodo più bello dell’anno. 

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