The Crown

La quarta stagione di The Crown è una lezione di stile

La recensione della quarta stagione di The Crown: la regina Elisabetta II condivide lo schermo con Margareth Thatcher e Lady D


The Crown, sin dalla sua uscita, si è dimostrato un prodotto televisivo ambizioso. La serie, creata e scritta da Peter Morgan, racconta la storia della regina Elisabetta II. Il suo regno è il più lungo di tutta la storia britannica; ha attraversato numerosi cambiamenti sociali e culturali. Carlo, il figlio di Elisabetta II che ad oggi ha 72 anni, è l’erede al trono più longevo della storia.

Scopo di The Crown è quello di raccontare Elisabetta II e, nel farlo, di cambiare cast ogni due stagioni. Le prime due stagioni mostravano una giovane Elisabetta – interpretata dalla meravigliosa Claire Foy – alle prese con il potere e i cambiamenti storici del Regno Unito post Seconda Guerra Mondiale.
La terza stagione presentava un cast più adulto con la regina Elisabetta interpretata da Olivia Colman; una regina matura e austera.

La scrittura di Peter Morgan è uno dei punti di forza di The Crown: solidissima, raffinata, bilanciata, e con un occhio all’elemento sorpresa. In questa quarta stagione compaiono due figure di donna carismatiche. E che donne. Parliamo di Margareth Thatcher e Lady Diana.
Elisabetta II si confronta di continuo con queste due nuove figure, e, com’era già accaduto nella terza stagione, viene un po’ messa da parte.

Nelle nuove dieci puntate si approfondiscono aspetti sociali – la questione irlandese, gli attentati dell’IRA, l’apartheid – e altri privati come il rapporto del giovane Carlo con la famiglia. Carlo conosce la giovanissima Diana Spencer ma sin da subito il rapporto tra i due si dimostra difficile.
Carlo è legato sentimentalmente a Camilla Parker a sua volta sposata. Nonostante questo Carlo e Diana convolano a nozze.

Non pensiate però che le nuove dieci puntate si svolgano esclusivamente a Buckingham Palace. Per effetto dei tagli voluti da Maggie Thatcher aumentano i disoccupati; The Crown racconta la storia di uno di loro, Michael Fagan, e lo fa attraverso la musica di The Cure e Joy Division. Racconta un’Inghilterra buia e decadente. Fanagan diventa protagonista delle cronache inglesi: per ben due volte riesce a entrare a Buckingham Palace e in una delle due volte ha addirittura un colloquio con Elisabetta II.

La serie creata da Peter Morgan guarda dentro e fuori il palazzo più importante della Gran Bretagna. Vengono a galla le incomprensioni con la Thatcher – una bravissima Gillian Anderson – e quelle con Diana – Emma Corrin, strepitosa – uno spirito libero e innocente.

La quarta stagione di The Crown mostra il lavoro prezioso di costumisti e arredatori che qui sembrano essersi superati. Il vestito blu elettrico di Lady Diana il giorno del fidanzamento ufficiale con Carlo è identico. Per non parlare dell’abito di nozze. In questa stagione brilla come non mai il montaggio. I piani temporali si intrecciano e si sovrappongono in un piccolo capolavoro dal sapore cinematografico, a volte utilissimi per creare tensione come accade nella prima puntata.

Altro elemento di grande valore sono le scenografie: le immagini della Scozia e in più in generale degli spazi aperti sono da togliere il fiato, così come le inquadrature degli interni di Buckingham Palace, il tutto sorretto da una splendida fotografia. 

La serie ha anche il merito di raccontare la Storia, rivelando cause e conseguenze. Giunta alla quarta stagione The Crown brilla come non mai; ha raccontato in maniera esaustiva gli anni ottanta della casa reale inglese. Ora la Corona si affaccerà ai terribili anni novanta.

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