Superman anno uno

Superman anno uno, Frank Miller e le nuove origini dell’azzurrone

Superman anno uno, l’ultima scommessa di Frank Miller. La nostra recensione sulle nuove origini dell’azzurrone


Superman anno uno
Superman anno uno – La copertina del fumetto

I fumetti su Superman sono sempre stati molto particolari.

A causa delle caratteristiche del personaggio, le storie hanno sempre intrapreso strade specifiche che ne evidenziassero aspetti peculiari.

L’umanità, la vulnerabilità (nonostante le sue fattezze) e le debolezze del personaggio, infatti, hanno reso le trame molto interessanti.

Una singolare produzione sull’azzurrone è quella proposta da Frank Miller con il suo Superman anno uno.

Il fumettista statunitense aveva in mente questo progetto da diverso tempo. E, con la fine della trilogia sul Cavaliere Oscuro (con tanto di prequel e sequel) era intenzionato a scrivere qualcosa di epico come fatto con Batman anno uno.

L’intento di Miller, in realtà, è riuscito solo in parte.

Proprio per la particolarità del personaggio, difatti, lo sceneggiatore è stato costretto a districarsi nel caratteristico mondo del kryptoniano, virando poi su binari tranquilli già rodati in passato.

La trama di Superman anno uno prende piede da quelle origini narrate nel 1938 da Jerry Siegel e Joe Shuster.

La distruzione di Krypton, la fuga con la navicella e l’arrivo in casa Kent.

Si continua, poi, con l’adolescenza del ragazzo. Il giovane Clark si arruola nella marina e in questa farà diverse esperienze che lo porteranno a maturare una specifica personalità. Che sarà poi quella dell’eroe che tutti conosciamo.

Nel finale, invece, si ha la definitiva trasformazione in Superman. Grazie all’aiuto di diversi personaggi Dc Comics, Miller racconta come il supereroe sia diventato tale.

Superman anno uno, a differenza di Batman anno uno, presenta una struttura atipica.

Attraverso una divisione in tre parti – in cui si ha l’evoluzione del personaggio in base all’età – vengono descritte le vicende di uno dei personaggi più famosi e amati dei fumetti.

Nella prima parte l’autore tende ad evidenziare la contrapposizione tra terreno e ultraterreno.

Il piccolo Kal è consapevole dei propri poteri. E di fronte alla fragilità della Terra e del genere umano cerca di adattarsi al posto dove vive in modo da non mettere in discussione l’equilibrio interno.

In questo primo frammento viene evidenziata mlto la natura umana della figura. Dove Superman fa di tutto per non distruggere ciò che di più caro ha al mondo (la Terra, la sua famiglia e gli amici).

Nella seconda parte, invece, Miller descrive – ai massimi livelli – l’elemento nazionalista del personaggio.

Superman anno uno
Superman anno uno – Il fumetto

Il periodo passato in marina rappresenta il forte elemento a stelle e strisce insito nel personaggio.

Se Superman è l’espressione massima degli States nei fumetti (come Captain America per la Marvel), lo è ancor di più in questo caso con l’approdo nelle forze armate e con le missioni descritte dall’autore.

Con l’ultima parte, invece, il fumettista crea un collegamento diretto con la saga del Cavaliere Oscuro per chiudere definitivamente il cerchio.

L’approdo nella storia di Batman, Wonder Woman, Lex Luthor e Joker consentono al fumetto di congiungersi direttamente al mondo creato nel 1986, per poi prendere una strada propria che riporta all’ultimo capitolo della trilogia (DK III Razza Suprema).

Un ottimo espediente è dato dalla contemporaneità della trama. Dovendo riscrivere una storia narrata anni fa – e riscritta diverse volte – Miller traspone il mondo di Superman nell’anno di pubblicazione.

Singolare in questo caso è lo smartphone di Joker prima del suo incontro/scontro con Batman.

Infine i disegni di John Romita Jr.

Il disegnatore, che già aveva collaborato con Miller, riesce a mantenere uno standard alto attraverso le tavole.

Il tratto discontinuo e non molto marcato, presente già in DK III Razza Suprema, e i tanti particolari riprodotti attribuiscono alla storia un ottimo tocco. Che permette non solo di evidenziare i tanti personaggi e le ambientazioni descritte. Ma anche di caratterizzare ancor di più quel mondo nato trentaquattro anni fa.

Alessandro Falanga

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