Kraken

Kraken e il mostro nascosto negli abissi dell’anima

Kraken, di Pagani e Cannucciari, scava nel profondo dell’animo umano con una graphic novel oscura e dai toni horror. La nostra recensione del fumetto


Kraken
Kraken – Il fumetto

A leggerlo sembra di avere a che fare con la controparte horror di Melville o di un mix oscuro tra alcuni grandi dei classici del fumetto, della letteratura e del cinema. “In fondo le storie di mare si assomigliano tutte”, afferma Emiliano Pagani, ma anche quelle di mostri non sono tanto diverse. E se il mostro in questione è un essere leggendario, tanto mostruoso quanto pauroso da essere niente meno che un’ombra nascosta nel profondo dell’essere umano in attesa di scatenare la sua ferocia? Andiamo per gradi.

Siamo in Francia, in un paesino di pescatori. Strane morti e avvenimenti inspiegabili si mescolano a grette credenze e folklore marinaresco. Un ragazzino di nome Damien è convinto che un mostro marino abbia ucciso prima il padre e poi il fratello, trascinandoli negli abissi marini. Il ragazzo è convinto di poter combattere e uccidere il mostro e per farlo chiede aiuto all’ex star televisiva Serge Dougarry. Le anime del paesino francese, però, sono avverse agli stranieri ma soprattutto al giovane Damien, ritenuto responsabile delle inspiegabili morti e delle misteriose sparizioni. Su tutto si stende l’ombra di un mostro, il cui nome incute terrore in ogni essere vivente: il kraken

L’aria dell’opera è cupa oltre che pesante, sembra di stare in mare aperto a bordo di una barca dispersa nel nulla e circondata da fitti banchi di nebbia che impediscono di capire cosa c’è oltre il proprio naso. Bruno Cannucciari ha fatto un lavoro ineccepibile. Le linee usate sono spesse e i personaggi sono molto espressivi. I sentimenti di Dougarry per i cittadini brutti, vecchi e rozzi di Selalgues sono palpabili. Il tutto è ricoperto da colori come il grigio e il verde acqua a dare un tono ancor più buio alle tavole.

La sceneggiatura si fonda su una storia intrisa di dolore e tenebre, in cui nulla è ciò che sembra. È una sceneggiatura ben costruita, con dialoghi azzeccati e molto forti. Ci si immerge in un mare inquinato da ogni controversia dove, con l’arrivo di Dougarry, si cerca disperatamente una risposta alla serie di atroci e misteriosi delitti. Tutto ha un equilibrio perfetto che rende la lettura agevole e coinvolgente.

I rapporti tesi, il riserbo e la scontrosità ad accettare il nuovo, una mentalità bigotta e serrata si scontrano con la figura e l’operato di Dougarry fino alla sconvolgente e macabra scoperta finale. Quello che emerge dalla lettura del volume è un sentimento contrastante, spietato ma angosciante verso la condizione dell’essere umano. Ogni abitante del paesino ha qualcosa da nascondere, nessuno è un vero innocente. Ogni persona ha una sua verità a cui crede fermamente soprattutto per non guardare in faccia la realtà e non affrontare le proprie responsabilità.

Kraken
Kraken – Il fumetto

Dalla lettura risulta una descrizione di un’umanità misera, insignificante ma molto fragile. L’uomo è capace di grandi cose (a parole) ma risulta insesibile e spietato quando deve salvaguardare i propri interessi personali. È in questo contesto in cui il kraken trova un mare adeguato dove sguazzare. Si alimenta, cresce e muta. Il mostro non attende altro per poter accrescere la sua ferocia e la sua sete di sangue al punto da minare qualunque certezza o sentimento, come l’amore di una madre per il proprio figlio.

Kraken è uno dei prodotti più interessanti nel panorama delle graphic novel italiane, realizzato da due autori molto interessanti anche da un punto di vista tematico. Edito da Tunué nel 2017 e ritornato in edicola grazie a Gazzetta dello Sport con la collana Visioni: Graphic Novel Italiano, Kraken è un volume che tutti dovrebbero leggere per la grande espressività e maturità dell’opera.
Alla fine dell’opera bisogna porsi alcune domane. Chi o cosa è il kraken? Quando arriverà il momento, saremo pronti ad affrontarlo?

I mostri, come il mare, esigono un sacrificio per placare la loro ira. Sarà allora la prova decisiva. Come il capitano Achab, dovremo essere pronti a salpare e lottare arpione alla mano. Chi vincerà, però, è tutto da vedere.

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