Batman: Il Ritorno Del Cavaliere Oscuro – Il Bambino D’Oro, il nuovo capitolo batmaniano firmato Frank Miller

Frank Miller è un autore che, pur volendo, non riesce mai del tutto a stare lontano dall’universo batmaniano.
Lo sceneggiatore statunitense, pur avendo portato a termine la trilogia sul Cavaliere Oscuro nel 2018, ha deciso di continuare a parlare di quel fantastico mondo ideato nel 1986.
Con Batman: Il Ritorno Del Cavaliere Oscuro – Il Bambino D’Oro, infatti, l’autore ha portato alla luce un nuovo titolo della saga batmaniana.
Al contrario delle precedenti pubblicazioni, questa volta Miller ha deciso di introdurre i nuovi eroi di casa Dc Comics tra i protagonisti.
Carrie Kelly è definitamente diventata Batmwoman e Lara e Jonathan Kent hanno preso il ruolo che fu di Clark e Diana, loro genitori, tra i semidei della terra.
Il mondo che i tre vivono è sull’orlo di un’apocalisse pilotata da Joker e, soprattutto, Darkseid.
Nel tentativo di salvare e fare prendere coscienza alla popolazione, il trio comincia una battaglia per smascherare l’inganno attraverso l’autodeterminazione degli esseri umani.
In Batman: Il Ritorno Del Cavaliere Oscuro – Il Bambino D’Oro, Frank Miller compie una doppia operazione per quanto riguarda il mondo fumettistico.
Pur non trattandosi della migliore tra le storie scritte dall’autore, il fumetto si rende importante per un perfetto binomio tra passato e presente.
Il passato è rappresentato da tutto ciò che richiama il primo capitolo della trilogia originaria.
L’esercito di Batman – ancora in vita e guidato da Carrie – e il dispotico mondo ideato oltre trent’anni prima è la base per tutta l’operazione editoriale.
Il presente, invece, si presenta in varie forme.
Innanzitutto con i tre nuovi eroi (con tanto di esordio assoluto di Jonathan) che rimpiazzano totalmente i loro avi nelle avventure fumettistiche.
Questo dato, importante anche per il futuro di questo millermondo (se ce ne sarà uno), non solo evidenzia lo scorrere del tempo nel fumetto ma anche l’evoluzione dello stesso con la crescita dei singoli personaggi.
Inoltre, la presenza dei nemici storici (Joker, rinato, e Darkseid) rende il fumetto una storia di legacy, lasciando ai nuovi la possibilità di sconfiggere i classici cattivi.
Oltre a Jonathan, che si rivela il vero perno di tutta la storia, una menzione speciale va a Carrie Kelly.
La ragazza Robin del primo Cavaliere Oscuro è semplicemente fantastica.

E’ straordinario vedere come il cambiamento del suo io abbia portato questo personaggio a percorrere una strada in cui è lei la vera, nuova, eroina incappucciata di Gotham City.
Il collegamento con i giorni nostri, poi, è una costante anche in Batman: Il Ritorno Del Cavaliere Oscuro – Il Bambino D’Oro.
L’autore, difatti, richiama spesso – e volentieri – la figura di Trump, associandola ai villain più famosi delle saghe Dc Comics.
In questo specifico caso, pur non nominandolo mai, Miller stimola, anche stavolta, una riflessione sulla quotidianità grazie alla magnifica metafora fumettistica.
A chiudere il cerchio ci sono i disegni di Rafael Grampà.
Il disegnatore, coadiuvato da Jordie Ballaire ai colori, riprende totalmente il tratto dei precedenti episodi e lo traspone totalmente all’interno di questa nuova grande avventura.