Interstellar

Following Nolan: Interstellar

FollowingNolan si occupa di recensire i film del regista inglese Christopher Nolan. Continuiamo raccontando Interstellar, film del 2014


Con i versi del poeta gallese Dylan Thomas seguiamo la partenza dell’astronave Endurance, e cogliamo il manifesto programmatico di Interstellar. Film sull’attaccamento alla vita dell’Uomo, che pur all’apice della tecnologia si trova costretto a riconoscere i propri limiti. E a fare affidamento su quanto di più naturale sia in lui. Ovvero l’istinto di sopravvivenza.

In un futuro prossimo – ma nemmeno così lontano – la fine del mondo sembra vicina. Ha le sembianze di cambiamenti climatici che hanno preso il controllo della Terra, rendendola invivibile. Il cibo scarseggia e la popolazione eccede. Tempeste di polvere distruggono i raccolti. E’ rimasto solo il mais da coltivare. La fine è davvero prossima.

Per l’Uomo si tratta di ragionare come specie, una specie che rischia seriamente l’estinzione. Cooper, ex ingegnere e pilota della NASA – reinventatosi come tanti agricoltore – è l’ultimo membro di una spedizione in partenza per salvare gli abitanti della Terra. Cooper ha due figli, Tom e Murph. Deve partire per garantire loro un futuro.
La squadra parte alla volta dell’universo sfruttando un wormhole, che li conduce in un’altra galassia in cerca di un nuovo pianeta su cui far proliferare la razza umana. Un pianeta il più possibile simile alla Terra, per andare avanti.

Interstellar è un film di fantascienza dove al centro c’è l’Uomo. Egli è la creatura centrale dell’Universo, libero di muoversi da una galassia all’altra. Ma è anche una creatura marcia, corruttibile. Finita. Christopher Nolan si trasforma in regista di fantascienza – era stato un regista di noir, poi di azione e di cinecomics – e nel farlo crea un blockbuster con abbondanti istanze autoriali. Crea un film ambizioso che sembra vincere persino i difetti scientifici.

Nolan gioca con il genere, a cavallo tra riferimenti ad Alien di Ridley Scott o al kubrickiano 2001 A Space Odyssey. Da questo punto di vista Interstellar attinge da un vasto arsenale di capolavori spaziali conservando la sua originalità di intenti, dettati dal messaggio che il film vuole mandare. Raramente un film di fantascienza aveva affrontato tanti problemi – il tempo, lo spazio, l’abbandono della Terra, quello della famiglia – risultando convincente nel suo complesso.

In tre scorrevoli ore di film assistiamo a scenografie colossali e immagini spettacolari, grazie al direttore della fotografia Hoyte Van Hoytema. A rendere ancora più intensi gli scenari concorrono le musiche apocalittiche di Hans Zimmer adeguatissime nel raccontare il senso di claustrofobia e spaesamento dell’equipaggio.

Le interpretazioni del cast reggono benissimo l’apparato scenico, a partire da Matthew McConaughey bravissimo nel rendere rassicuranti le contraddizioni dell’Uomo. Menzione a parte merita l’attore feticcio Michael Caine, sempre in grado di rendere i ruoli secondari di assoluto livello. Nel cast anche Anne Hathaway, Matt Damon, Casey Affleck, Jessica Chastain e John Lithgow.

Interstellar è un film fantascientifico in piena regola. Con Interstellar Nolan conferma la sua abilità nel raccontare storie. La sua abilità nello stravolgerle. Spaziando tra diversi generi e mantenendo intatta la propria filosofia cinematografica. 

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