Manuale per sopravvivere agli zombi, la guida pratica di Max Brooks. La nostra recensione del lavoro edito Einaudi (2015)

Alcune parole tendono a perdere forza quanto più ripetute.
Questo fenomeno, chiamato saturazione semantica nella psicologia, accade perchè il nostro cervello diventa essenzialmente stanco della parola stessa e, quindi, tende ad archiviarla.
In un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, abbiamo deciso di far perdere la forza a tutti quei termini che in questi giorni ci vengono ripetuti continuamente.
L’esercizio in questione è stato effettuato grazie ad un determinato tipo di letteratura che ci ha permesso di sconfiggere – in qualche modo – la realtà quotidiana.
Con Manuale per sopravvivere agli zombi (Einaudi, 2015) siamo riusciti a portare avanti questo tipo di attività, affidandoci alla lettura semi-seria di un maestro del genere
Il vademecum di Max Brooks si presenta non solo come un vero e proprio compendio ma come una guida di buone pratiche da seguire in caso di attacco zombi.
Il figlio di Mel Brooks e Anne Bancrof, infatti, propone al pubblico di appassionati e non un ottimo prodotto – da non prendere troppo sul serio – invitando ad una lettura leggera.
L’impostazione del libro rappresenta la base dell’intero lavoro.
Suddividendo in tre parti significative lo scritto, l’autore cerca di dare un quadro generale dell’argomento trattato.
Nella prima parte è presente una sorta di presentazione.
Chi sono gli zombi, come sono nati e quali tipi di segnali bisogna riconoscere per essere pronti ad un’invasione.
Questo preambolo diviene fondamentale tanto per indirizzare lo scritto quanto per generare un filo conduttore con le altre sezioni presenti.
La seconda parte, invece, è dedicata alle tecniche di sopravvivenza.
Difesa, attacco e fuga, difatti, sono al centro della spiegazione prodotta dallo scrittore.
Il segmento in questione si pone un duplice obiettivo.

Da un lato cerca di istruire al massimo il lettore e dall’altro metterlo al corrente delle buone pratiche da seguire in casi come quelli descritti.
La parte finale, invece, è di tutta altra natura.
Suddivisa in due sottocategorie – Vivere nel mondo dei non morti e Attacchi documentati – rappresenta la porzione più interessate del lavoro.
Max Brooks, in pratica, con un tono molto serio riscrive la storia e la adatta al tema principale del prodotto.
Attraverso ciò impone un’immersione nella realtà presentata- come se fosse normale – e contemporaneamente racconta il tutto come se fosse ancora in corso.
Questa metodo risulta eccellente nel coinvolgimento del lettore e, allo stesso tempo, scardina il tecnicismo – spesso impegnativo – dei primi capitoli.
In sostanza Manuale per sopravvivere agli zombi è un libro leggero e divertente da affrontare.
In un periodo come quello attuale, quindi, potrebbe mitigare le paure e – grazie alle sue peculiarità – permettere di raccogliere maggiormente le forze per affrontare il domani.