Fire Walk With Me è il prequel del serial televisivo Twin Peaks. Esce nel 1992 e viene compreso appieno solo negli anni a seguire. La nostra recensione
Probabilmente una parte di David Lynch è rimasta intrappolata a Twin Peaks. Come se fosse stato vittima di BOB, il regista deve tornare ogni tanto nella sua cittadina favorita, per raccontare qualcosa di differente che rimandi alla famosa domanda: chi ha ucciso Laura Palmer? Così nel 1992 esce Fire Walk With Me che sin dal titolo fa presagire un ritorno del Nostro a Twin Peaks. Questa volta Lynch racconta la storia di Laura Palmer. Quello che accaduto prima della sua scomparsa. Il suo rapporto con la famiglia, con gli amici, con gli eccessi.
Nel settembre 1990, in pieno exploit di Twin Peaks, Jennifer Lynch aveva scritto The Secret Diary Of Laura Palmer, dando reale consistenza a quell’enigmatico oggetto di curiosità e mistero che per lungo tempo era stato intelaiatura portante di tutto il percorso della serie. Il film prosegue idealmente con il percorso del diario.
Il film inizia con Gordon Cole che convoca l’agente speciale Chester Desmond per indagare sull’omicidio di Teresa Banks. Siamo al principio. E’ l’esordio effettivo su cui si snoda l’intera vicenda. Desmond scompare, perché troppo vicino ai segreti della Loggia Nera.
Si arriva a Twin Peaks, sulle note della celebre Falling. Vediamo la vita di Laura e i giorni precedenti la sua misteriosa scomparsa. Giocando sul fatto che il pubblico è già cosciente del reale svolgersi degli avvenimenti, il film si districa in un incubo senza fine, reggendosi su presupposti come la droga e la depravazione. Tracciando insomma il cammino di una storia triste, oscura e inevitabile come la morte della protagonista.
Fire Walk With Me è un vero e proprio prequel narrativo ma anche – e forse, soprattutto – una panoramica più vasta di tutto ciò che sta dietro all’intricata filosofia che popola l’intera serie, della quale il prodotto presenta ancora forti peculiarità, come la predilezione per personaggi anormali e strampalati. Assente è però la piacevole nota di humor derivante dall’originalissima singolarità dei protagonisti, che trasformava la dilagante pazzia in qualcosa di più naturale e quotidiano. Assenti sono l’ironia e l’ingenuità di Andy, la dolcezza di Cooper, la follia divertente del padre di Audrey, le battute legate al caffè e alle ciambelle lasciano il posto alla vita di Laura Palmer.
Il film è sicuramente un’opera manierista di un pessimismo inquietante, avvolto dalla colonna musicale del fido Angelo Badalamenti e da un sound design che ne fanno un film sensoriale in cui i rumori hanno la stessa importanza espressiva delle immagini. Accanto alle immagini, tornano i rumori, altra necessità dovuta alla predilezione per il montaggio sonoro, che come sempre si sposa perfettamente con quello grafico. I rumori dividono le scene, spezzano il silenzio, dettano le regole imponendosi sopra le immagini. I rumori accendono il fuoco, preparano all’incubo e preparano la fine.
Il film conta la partecipazione di David Bowie e Chris Isaak, oltre all’intero cast originale della serie. Quello di Lynch si conferma un cinema alternativo, fatto di presagi e sensazioni. Seppure non possa considerarsi il suo capolavoro, Fire Walk With Me diventa un must per gli appassionati dalla serie, grazie all’intelligente gioco dei rimandi alla serie.
Nel 2014 fa è uscita una versione estesa di Fire Walk With Me, intitolata Twin Peaks: The Missing Pieces con ulteriori contenuti speciali. Se poi considerate che la terza stagione di Twin Peaks poggia – anche – su alcune teorie presentate in questo film, vi accorgerete che il film del 1992 di Lynch è un’opera di assoluto valore. Bentornati all’inferno, bentornati a Twin Peaks.