Dopo aver sconvolto il piccolo schermo con Twin Peaks, nel 1990 David Lynch torna al cinema con Wild At Heart
Quando esce Wild At Heart (Cuore Selvaggio) David Lynch è all’apice della sua carriera. Ha appena dato vita a Twin Peaks, serie tv che definire rivoluzionaria è dire poco. I problemi con l’emittente ABC che distribuiva il prodotto iniziano a farsi sentire e il regista di Missouola, Minnesota abbandona i boschi della cittadina immaginaria e si butta a capofitto su una nuova storia.
Tornerà a Twin Peaks più avanti con il prequel Fire Walk With Me (Fuoco Cammina Con Me).
Ma torniamo al nuovo film di Lynch. Come in Blue Velvet i protagonisti sono una coppia di giovani alle prese con i problemi della vita. Con delle differenze sostanziali. Sailor Ripley e Lula Pace – questi i nomi dei protagonisti – non sono ingenui e impreparati alla vita come Jeffrey e Sandy. Tutt’altro.
Hanno già visto l’odio, la morte, il tradimento, il dolore. Fanno sesso, fumano sigarette a non finire e si ritrovano coinvolti in diverse risse. Sono giovani, innamorati e corrono via verso le tortuose strade della California lontani dalla madre di lei che vuole uccidere Sailor a tutti i costi.
La ragione è semplice. Sailor ha assistito alla morte del padre di Lula in quanto era l’autista di Marcelo Santos, l’autore dell’omicidio e amante della madre psicopatica di Lula, Marietta interpretata da Diane Ladd che nella vita reale è davvero la madre di Laura Dern.
Wild At Heart è un film d’amore on the road come ce ne sono tanti, ma David Lynch infarcisce la storia di incubi, demoni, visioni terrificanti e innumerevoli omaggi al Mago Di Oz. E lo fa con le immagini più potenti della sua carriera cinematografica, con un colonna sonora straniante e una fotografia straordinaria.
L’America on the road di David Lynch è piena di riferimenti a Elvis, agli anni cinquanta – una delle tante ossessioni di David Lynch – alle storie con streghe cattive e fate buone.
A livello simbolico Lynch dà il suo massimo. La scena della rapina sembra l’inganno che il gatto – Bobby Peru interpretato da un Willem Defoe in stato di grazia – e la volpe – Isabella Rossellini – fecero a Pinocchio.
I cattivi di Wild At Heart sono pericolosi criminali, parenti stretti di Frank di Blue Velvet. Sulla loro strada i due protagonisti troveranno diversi Frank, assisteranno a un omicidio stradale, saranno costretti a commettere azioni terribili. In nome della sopravvivenza, in nome dell’amore.
L’immagine dell’America che ne viene fuori e tutt’altro che rassicurante. E’ un’immagine violenta, surreale, che cova violenza.
Sailor e Lula hanno compiuto azioni discutibili. In realtà più Sailor, novello Pinocchio, insicuro ma dal cuore d’oro e, appunto, selvaggio.
Entrambi però sono giovani e innamorati. E questo basta per assolverli e trasformarli nei protagonisti di una pellicola straniante, visionaria, bellissima.
Il cast del film conta sulle presenze di Defoe, della Rossellini e di Nicolas Cage e Laura Dern, musa del regista di Missoula. Tra gli altri compaiono anche Sheryl Lee – la Laura di Twin Peaks – Sherilyn Fenn – la Audrey di Twin Peaks – e Jack Nance.
Wild At Heart è il giusto mix tra il Lynch più classico e quello più visionario. E’ una storia potente e ricca di sfumature. Un classico del nostro Cinema.