Titans (stagione 2), giovani supereroi crescono

Titans (stagione 2), la seconda stagione sui giovani supereroi Dc Comics. La nostra recensione del lavoro firmato Goldsman, Johns e Berlanti


Titans (stagione 2)
Titans (stagione 2) – Esai Morales nei panni di Deathstroke

Dopo il successo della prima stagione, la Dc Comics ha cercato di replicare quanto di buono fatto lo scorso anno con i giovani Titans.

Rispetto al passato, però, questa volta Akiva Goldsman, Geoff Johns e Greg Berlanti non riescono totalmente a far breccia nel cuore degli appassionati.

Titans (stagione 2), infatti, si presenta come una produzione leggermente diversa che rafforza da un lato alcuni elementi ma perde, inevitabilmente, solidità dal punto di vista della trama.

Proprio per la particolarità dello sceneggiato è necessario analizzare il lavoro sotto diversi punti di vista.

PERSONAGGI

Se si considerano le figure principali di Titans 2, si può facilmente dire che la serie compie un vero e proprio salto di qualità.

SuperBoy, Aqualed (anche se per poco), Deathstroke e famiglia sono ciò che occorreva al gruppo di giovani eroi per spiccare il volo.

La caratterizzazione dei singoli – e la maturazione dei noti – non solo risulta perfetta televisivamente ma anche abbastanza coerente con la versione fumettistica.

LA TRAMA

In Titans 2 ciò che prevale è senza dubbio la stagione delle grandi saghe.

Dopo aver chiuso – forse un pò troppo frettolosamente – quella di Trigon (chiudendo le vicende del passato), la serie vira su uno degli arcinemici del gruppo (Deathstroke).

Il dato, affascinante da un lato, rischia però di limitare leggermente l’intero lavoro.

Titans (stagione 2)
Titans (stagione 2) – Il gruppo di eroi

Difatti, la morte dell’antagonista principale ad ogni stagione potrebbe svilire le gesta dei singoli portando ad un progetto chiuse in sè stesso.

A tuttò ciò si associa una grande pecca dell’intero sceneggiato.

I tanti buchi di sceneggiatura, rendono Titans 2 – al contrario della prima stagione – non del tutto lineare e poco avvincente in determinati tratti.

Strettamente legata a questo è anche la forzata evoluzione dei personaggi.

La crescita di Dick Grayson – funzionale alla serie – domina troppo spesso la scena a scapito di altre figure (Hawk e Dove, ad esempio) che sembrano schiacciate tra quelle principali.

A sistemare parzialmente le cose ci sono i continui flashback.

Il parallelismo tra i primi Titans ed il nuovo gruppo non solo riportano il lavoro su un più appassioante binario ma rafforzano anche il gruppo di reclute targato Dc Comics.

IL GRUPPO

Il concetto di gruppo in questa seconda stagione viene messo ancor più in primo piano.

La concezione di famiglia allargata è la base dei Titans stessi che, divisi tra un passato poco edificante ed un presente tutto da scoprire, cercano di sistemare le loro vite.

Anche in questo caso, però, sembrano esserci un pò troppe forzature.

L’entrata automatica nella famiglia dei giovani supereroi sembra quasi troppo scontata, soffocando spesso il ritmo – punto forte della stagione 1 – della serie.

BRUCE WAYNE

Titans (stagione 2)
Titans (stagione 2) – Iain Glen nei panni di Bruce Wayne

Se Batman era la ciliegina sulla torta dei primi 11 episodi, i successivi 16 (di durata variabile) vedono un co-protagonista d’eccezione: Bruce Wayne.

Iain Glen è a dir poco straordinario e il suo miliardario di Gotham è un perfetto mix tra tradizione televisiva, fascino fumettistico e grandezza del personaggio.

Nell’episodio 2X7 (intitolato proprio Bruce Wayne) l’attore da il meglio di sè, inscenando addirittura il più classico dei balli interpretati dall’indimenticato Adam West.

In questa seconda stagione, infine, la sua ombra veglia su tutto il gruppo spingendo i singoli – Dick su tutti – a prendere le giuste decisioni.

Alessandro Falanga

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