La terza stagione di The Crown presenta una regina Elisabetta II matura e determinata a coltivare il potere, in un periodo storico di grossi sconvolgimenti
Gli enormi cambiamenti nella Gran Bretagna degli anni sessanta vengono raccontati in maniera eccellente in The Crown, serie tv Netflix giunta alla terza stagione. In questo nuovo blocco troviamo un cast completamente stravolto. Intenzione dei creatori di The Crown è quello di cambiare cast ogni due stagioni per meglio raccontare l’evoluzione non solo della regina Elisabetta II ma anche di chi le sta accanto. Abbiamo abbandonato gli anni cinquanta, ricchi di speranza per il futuro e siamo piombati nel 1964.
C’è aria di cambiamento in terra inglese. Winston Churchill muore. Al potere sale Harold Wilson, sospettato di coltivare rapporti con Mosca – il periodo è quello della Guerra Fredda, non dimentichiamolo – il quale inizia una seria campagna di svalutazione della sterlina. Questa scelta causa le ire del popolo e anche della Regina.
The Crown racconta la storia della Gran Bretagna, il rapporto con gli Stati Uniti – con il presidente Lyndon B. Johnson – ma anche di quelli più intimi come ad esempio quello con la sorella Margaret.
In mezzo a tutto questo avvengono disastri come nel caso di Aberfan, una tragedia senza precedenti. Una colata di fango e detriti, provenienti dagli scarti di lavorazione dell’estrazione del carbone e accumulati sulle colline circostanti, travolge il centro abitato. Muoiono più di cento persone tra i quali i bambini all’interno della scuola.
E ancora: l’indipendenza del Galles, stato abbandonato a sé stesso che un giovane Carlo prova a scoprire e ad avvicinare, trascorrendo un periodo di tre mesi durante la sua nomina a Principe. La morte di Edoardo, re abdicante che ha aperto le porte al regno di Elisabetta II.
La terza stagione di The Crown si rivela più matura e più introspettiva, come la protagonista che, in molte sequenze viene messa da parte per dare maggior spazio ai figli, al marito e a chi le sta vicino. Nonostante questo però la corona resta la protagonista indiscussa della serie. Lo è per via delle scelte di tutti i protagonisti, influenzati appunto dalla corona.
Molto spazio dedicato al giovane figlio Carlo, innamoratosi di Camilla Shand e desideroso di mettere su famiglia con lei. Le ostilità della famiglia isoleranno il giovane Carlo ma l’influenza dello zio Edoardo farà di lui un uomo deciso a non farsi schiacciare dalla pressione della famiglia reale. Margaret è in crisi con Tony e durante una fuga d’amore con un suo amante darà scandalo facendo precipitare le quotazioni della Famiglia Reale.
Il principe Filippo entra in crisi mistica, impotente davanti ai grandi cambiamenti mondiali – l’uomo arriva sulla Luna – e desideroso di fare qualcosa di concreto. E ancora, la crisi del carbone che terrà il Regno Unito paralizzato per diverso tempo. Le crisi politiche con Wilson costretto a lasciare la politica.
The Crown parte dal raccontare la storia di Elisabetta II e da lì prende il volo, raccontando i cambiamenti storici, culturali e sociali non solo della monarchia inglese ma del mondo.
Nel cast il premio Oscar Olivia Colman interpreta il ruolo della Regina Elisabetta II, Tobias Menzies è il Duca di Edimburgo, Helena Bonham Carter è la Principessa Margaret, Josh O’Connorè il Principe Carlo, Erin Doherty è la Principessa Anna. Ben Daniels interpreta Lord Snowdon, Jason Watkins è il Primo Ministro Harold Wilson mentre Charles Dance è Lord Mountbatten. Il cast verrà confermato per la quarta stagione.
The Crown è una serie austera, distaccata, molto concreta e capace di dosare le emozioni nel modo e nei tempi giusti.
L’episodio 3×03 Aberfan colpisce il cuore ma senza indugiare nel sentimentalismo, mostrando per la prima volta in pubblico le lacrime della Regina.
Nel 3×06 Tywysog Cymru la crescita di Carlo riesce a creare simpatia ed empatia verso un ragazzo che ha sogni normali ma anche un fardello molto più grande di lui. Ma la Corona è questo. Anche questo.