Etereo, impalpabile e oscuro: sono questi alcuni aggettivi per identificare Ghosteen, nuovo LP di Nick Cave & The Bad Seeds
Ghosteen – diciassettesimo disco di Nick Cave e i fidati Bad Seeds – arriva come un fulmine a ciel sereno qualche settimana fa, quando Cave annuncia l’uscita di un nuovo disco.
Ghosteen è un disco ancora più oscuro e pesante di Skeleton Tree. Sin dal primo ascolto si ha la sensazione di trovarsi trasportati in un’altra dimensione. Una dimensione eterea sostenuta dall’uso di synth, pianoforte e cori angelici (o demoniaci?).
La voce di Nick Cave pare intrappolata dai tranelli sonori dell’onnipresente Warren Ellis, ormai sempre più alter ego dell’artista australiano. Night Raid ha una base molto ambient che si ripete fino all’ossessione: nel mentre la voce di Cave racconta di foto di Gesù, cavalli e finestre con persiane.
Spinning Song – brano che apre il disco – ci fa capire immediatamente il mood del disco. Si inizia così.
Once there was a song, the song yearned to be sung
It was a spinning song about the king of rock ‘n’ roll
Bright Horses, uno dei pezzi più commoventi dell’intero lotto, si basa esclusivamente su cori, pianoforte e il violino di Ellis. I brani sembrano nati come pezzi di colonne sonore. Colonne sonore per un film visionario, poetico, romantico.
La sensazione di chi ascolta questo disco è quella di un sogno. Le musiche eteree, condite dai synth offrono allo spettatore immagini impalpabili, sfuggenti. Come nel caso di Sun Forest o Galleon Ship.
And if we rise my love
Before the daylight comes
A thousand galleon ships will sail
Ghostly around the morning sun
Anche il pianoforte e la voce di Cave, mai così sorprendente, sembra indirizzare l’ascoltatore verso immagini lontane, favolistiche come nel caso di Galleon Ship. La seconda parte del disco conta di soli tre pezzi: Ghosteen, Fireflies e Hollywood. L’ultimo brano è un lungo trip di quattordici minuti dove i synth di Warren Ellis si incontrano col pianoforte di Nick Cave. E’ il disco che chiude un disco riflessivo.
And I’m just waiting now, for my time to come
And I’m just waiting now, for my time to come
And I’m just waiting now, for my place in the sun
And I’m just waiting now, for peace to come
E’ un disco che parla alla nostra parte più nascosta. Che parla direttamente all’anima dell’ascoltatore. E’ talmente bello da risultare spiazzante proprio perché così bello. E’ un LP di fantasmi e attese. Un disco di solitudini e atti d’amore. A controbilanciare il dolore è la speranza, il senso e la necessità della pace.
I primi otto brani di Ghosteen sono i figli, le tre lunghe composizioni del secondo disco sono i genitori. Stando alle indicazioni che ha fornito lo stesso Nick Cave, questo disco chiude e completa una trilogia iniziata con Push The Sky Away e Skeleton Tree, un cammino che ha a che fare con la luce e con l’opposto, l’oscurità e le tenebre.
Il Nick Cave del 2019 è un artista in continua evoluzione, com’è sempre stato. E’ un Cave aperto ed ecumenico che sul suo sito risponde alle domande dei fan e che dà loro dei consigli. E’ un personaggio di una graphic novel. E’ quello che autorizza la realizzazione di documentari su di lui nei momenti più difficili – One More Time With Feeling – e quello che sceglie di fare un tour in cui dialoga con il pubblico e lo invita a salire sul palco.
Nonostante una certa accessibilità del personaggio Cave, Ghosteen – molto più di qualsiasi altro dell’artista australiano – non è per nulla un disco popolare. E non è un disco buono per tutte le occasioni. Tutt’altro. E’ impegnativo, richiede attenzione. E’ un LP minimalista, privo di percussioni e ritmica, metafisico e astratto, non solo nei contenuti, ma anche perché si regge solo su tappeti nebulosi di sintetizzatori e armonium magistralmente maneggiati da Warren Ellis. I restanti Bad Seeds sono evaporati in una nebbia di synth.
Giunto alle sessantadue primavere, Nick Cave non smette di sorprendere. Dopo la triste dipartita di David Bowie e Leonard Cohen, Nick Cave resta tra i pochi sopravvissuti di un cantautorato viscerale e sincero. Un cantautorato che punta ad arrivare alla Luce, dopo una lunga lotta nel mondo delle Tenebre.