Godless è una miniserie Netflix uscita lo scorso anno che racconta in maniera superba il tema della vendetta. La nostra recensione
La vendetta, nel genere western, è sempre stata di importanza notevole. I film di Sergio Leone – per citare uno dei maestri del genere – sono improntati sulla revenge, sulla giustizia. Su una sorta di bilanciamento universale. Godless – serie Netflix uscita nel novembre del 2017 – affronta questi temi, lo fa attraverso il genere western ma riesce a rinnovare il genere.
A partire dal fatto che Godless non è un film, né una serie, ma una miniserie. Sette puntate della durata variabile – si passa da un minimo di quaranta minuti a un massimo di ottanta – che raccontano la frontiera, gli indiani, i cavalli, le donne, la vendetta. Il sangue.
Nel 1884, Frank Griffin è un fuorilegge che va alla ricerca del suo ex amico e figlio adottivo, Roy Goode, che lo ha tradito. Tra Roy e Frank c’è un rapporto speciale, un po’ lo stesso rapporto che lega Bill a Beatrix in Kill Bill.
Tutto diventa complicato per Frank Griffin quando scopre che Roy si nasconde in una città chiamata La Belle, dove le donne regnano.
La Belle è una cittadina del New Mexico popolata da sole donne. Tutti gli uomini sono scomparsi a seguito di un incidente causato dal crollo della miniera dove lavoravano, costringendoli ad abbandonare prematuramente mogli e figli. Da quel momento le vedove si sono fatte forza e hanno preso in mano gli interessi di questa ambita città mineraria, lottando con le unghie e con i denti per proteggere il proprio territorio.
Roy Goode (Jack O’Connel) arriva in città per nascondersi dalla furia di Frank. Le donne – al centro di un dramma western, altra cosa insolita – faranno di tutto per proteggere la loro città dalla vendetta di Griffin, il quale aveva giurato di uccidere chiunque avesse aiutato Goode.
Frank Griffin – un sorprendente Jeff Daniels – è uno dei fuorilegge più temuti in circolazione, e si avvale della collaborazione di trenta uomini per spazzare via e bruciare intere cittadine. Bandito ricercatissimo, possiede una personalità molto complessa e una cattiveria senza eguali. Da bambino vide uccidere i genitori davanti ai propri occhi e questo evento lo traumatizzò moltissimo, tant’è che da allora recluta ragazzi orfani o con grossi problemi familiari per cercare di aiutarli.
È convinto di aver visto come sarà la sua morte, il che lo porta ad essere tranquillo anche in momenti di forte difficoltà. L’elemento affascinante di questo personaggio risiede nella sua gentilezza nei confronti delle persone bisognose, che aiuta senza chiedere nulla in cambio e, per questo, viene spesso scambiato per un pastore.
Godless cita i migliori dialoghi dei film di Quentin Tarantino, un’atmosfera vicina ai film di Sergio Leone, persino il western di Sam Raimi con il ruolo della donna messo in bella vista. Godless è una miniserie girata magistralmente, con attori straordinari e un’ambientazione mozzafiato.
Ideata da ideata da Steven Soderbergh e Scott Frank, Godless è un gioiellino di fotografia, montaggio e colonna sonora. Passata quasi in sordina nel catalogo Netflix, è una miniserie che merita una visione, specie se amate il western e le contaminazioni.