Commedia all’italiana, le indimenticabili colonne sonore. I cinque brani più celebri del panorama tricolore

La musica è una parte fondamentale di un film.
Ogni colonna sonora, infatti, riesce a rendere indimenticabile una pellicola attraverso il ricordo che ogni singola nota consente di evocare.
Diverse volte abbiamo parlato del cinema italiano e, in particolar modo, della cosiddetta commedia all’italiana.
Maschere e soggetti legati ad un territorio complicato e tutto da scoprire.
In questo nuovo appuntamento dedicato ai film di casa nostra, vi presentiamo le cinque indimenticabili colonne sonore della commedia all’italiana.
La ballata di Fantozzi. Tema portante di tutti i film dedicati alla maschera ideata da Paolo Villaggio (qui la recensione del primo film e qui il nostro omaggio all’attore) di Fabio Frizzi. Il ritmo andante e le improvvise accelerate nel finale di ogni strofa, si legano indissolubilmente tanto alla goffaggine del personaggio quanto alla vita trasandata del ragioniere. Nella versione cantata/recitata da Paolo Villaggio, inoltre, le diverse parti del brano sono messe ancor più in evidenza dalla voce del comico genovese.

La Marcia di Esculapio. Di Piero Piccioni, è uno dei brani più celebri tra le colonne sonore legate alla commedia all’italiana. Resa celebre dal film Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue, si ricorda soprattutto per il balletto finale in cui un Sordi/Tersilli visita, con la sua tipica non curanza, i pazienti della sua nuova attività. Il motivetto esalta al massimo il messaggio presente nella storia e, associato ai passi del protagonista, tende proprio a far emergere quel tratto particolare della società italica, tipico della fine degli anni sessanta (e non solo).

Febbre da cavallo. La colonna sonora del film di Steno del ’76, composta da Franco Bixio, Fabio Frizzi e Vince Tempera, è un autentico capolavoro del cinema di genere. Il ritmo frizzante e il dialogo (musicale) tra il coro e gli ottoni, permette in un sol colpo di dipingere interamente lo scenario narrato. La tris vincente, la mandrakata e i sotterfugi legati all’ippica – presenti nel film – sono tutti degnamenti descritti da una spumeggiante e divertente colonna sonora.

Tango diverso. Ancora un film di Steno e ancora un brano indimenticabile. Composto da Antonio Savio, più conosciuto come Totò Savio (fondatore degli Squallor), riassume in soli 2:46minuti l’intero senso del film del 1979 La patata bollente. Il tema provocatorio – che mira proprio a stuzzicare lo spettatore – e le parole ironiche, accompagnano un tango che è l’essenza del rapporto tra Gandi (Renato Pozzetto) e il mondo che lo circonda. Le contraddizioni della vita e della politica, si intrecciano in questo sensuale ed irriverente ballo del protagonista.

Amici Miei. Per i tre film di Monicelli, Carlo Rustichelli compone uno dei temi più belli del cinema tricolore. L’allegria ed il cinismo di una vita da affrontare sempre zingarescamente, sono alla base di questo straordinario brano. Luce ed oscurità si alternano tra le note della colonna sonora che, proprio come i film, descrivono la quotidianità di un gruppo di amici spiensierati e uniti da un forte legame.