The Dirt, il film sulla carriera dei Mötley Crüe, si presenta come il contraltare perfetto di Bohemian Rhapsody. Lo raccontiamo
Stati Uniti, 1973. Frank Carlton Feranna Jr. si allontana dalla madre ubriaca dopo anni di patrigni abusanti e si sposta da Seattle a Los Angeles. Qualche anno dopo, con un fallito tentativo di connettersi con il padre biologico, Frank cambia legalmente il suo nome in Nikki Sixx.
Nel 1980 dopo aver litigato con i membri del concerto di Londra al Whisky a Go Go, Nikki fa amicizia con il batterista Tommy Lee e gli rivela che sta formando una nuova band. Si unisce alla band anche il chitarrista Mick Mars.
Il trio recluta il cantante principale Vince Neil dalla cover band Rock Candy. Nascono i Mötley Crüe.
Nonostante sia coinvolto in una lotta con alcuni membri della folla, il primo concerto di Mötley Crüe è ben accolto, e progressivamente si esauriscono in tutti i night club di Los Angeles fino a quando il produttore Tom Zutaut della Elektra Records li segue con un contratto di cinque album e firmano con Doc McGhee come loro manager.
Durante il loro primo tour nazionale, la band riceve consigli da Ozzy Osbourne per conoscere i limiti dell’essere una rockstar. Nel frattempo gli album della band diventano platino e ognuno spende milioni di dollari alla stessa velocità con cui li guadagna. Inizia la vita da rockstar. A differenza di molti altri gruppi, i Mötley Crüe credono davvero in quello che fanno. Ovvero negli eccessi, nella droga e nella vita di autodistruzione che caratterizzerà tutti gli anni ottanta del quartetto.
L’8 dicembre 1984, durante una festa a casa di Vince a Redondo Beach, in California, Tommy incontra Heather Locklear. Il batterista Vince e quello degli Hanoi Rocks Razzle scappano a comprare delle bevande extra quando si imbattono in un incidente stradale che uccide Razzle.
The Dirt parte dall’autobiografia scritta dai quattro musicisti e ha una gestazione assai lunga e travagliata. Solo quest’anno Netflix è riuscita ad accaparrarsi i diritti del film per portare sul piccolo schermo gli eccessi dei quattro musicisti. Durante le quasi due ore di pellicola troverete di tutto: sesso selvaggio, droga, sfrecciate in macchina, morte. Non manca nulla tranne forse l’aspetto più importante: la musica. Anche in questo film sarebbe stato molto interessante scoprire i segreti – o alcuni – della creazione di LP magici come Girls, Girls, Girls o Dr. Feelgood che hanno fatto la storia del glam rock, reiventando un genere che si credeva morente.
Invece si da molto spazio – pure troppo – agli eccessi dei quattro.
Il film ha comunque il pregio di regalare un’atmosfera molto vicina agli anni ottanta – quello che è mancato a Bohemian Rhapsody, tanto per dire – con gli attori che spesso rompono la quarta parete per confrontarsi con gli spettatori su quello che accade. Questo rende il film meno serio e più cazzone anche se non mancano i momenti intensi.
Con la regia affidata a Jeff Tremaine – tra gli autori di Jackass – l’intento era quello di dare vita a un film veloce e sboccato che, già dal prologo, ci introduce ai personaggi impegnati in un party sopra le righe, con la componente sessuale quale dinamica imperante, come poi verrà confermato dal resto del film.
The Dirt adopera i flashback per raccontare la turbata infanzia e adolescenza di Nikki Sixx, fondatore nonché cantore narrante della storia, e procede poi nel corso degli anni attraversando la scalata al successo e i periodi più bui della band.
Il lungometraggio punta sul divertimento a tratti genuino e coinvolgente – alcune sequenze, come quella della giornata-tipo di Tommy Lee ripresa in soggettiva possiedono una buona forza filmica e ritmica – cercando anche di andare oltre, ma riuscendoci ben poco.
The Dirt è un film corale, cazzone, casinista. E’ un film rock’n’roll con eccessi e conseguenze negative. Ma è anche un film sull’amicizia, sull’andare oltre le difficoltà che nel film vengono raccontante con dovizia di particolari.
Nikki Sixx ha un rapporto burrascoso con la madre, Tommy Lee con le donne, Vince Neil perde sua figlia a causa del cancro, Mick Mars vive con una malattia degenerativa delle ossa. Ognuno di loro ha i suoi scheletri nell’armadio, ma la forza dei Mötley Crüe è quella di andare avanti e di non lasciare nessuno indietro.
Il punto in più del film sta, più che nella narrazione, nella scelta del cast. Douglas Booth è Nikki Sixx. Iwan Rheon – il Ramsey Bolton di Game Of Thrones – è il chitarrista Mick Mars, mentre il rapper Machine Gun Kelly veste i panni di Tommy Lee.
Daniel Webber è Vince Neil.
In definitiva, The Dirt è un film da vedere, perfetto nel raccontare una storia ritmata, veloce con buoni momenti di riflessione. Un film rock’n’roll a tutti gli effetti.