Volt,ritorna il fumetto di The Sparker tanto atteso dai lettori e con tante novità al seguito. Ecco la nostra recensione.

Tanto tempo fa, in una fumetteria lontana lontana… No, non è il titolo di un fumetto ispirato ai film di George Lucas. Due anni fa veniva pubblicato uno dei fumetti italiani più belli e divertenti che, insieme al Rat-Man di Leo Ortolani, merita una mensola nella libreria di ogni appassionato di fumetti. Mi riferisco a Volt – Che vita di mecha. Da Gennaio 2019 è partita la seconda stagione del fumetto di Stefano The Sparker Conte. Il fumetto, edito da Saldapress con cadenza bimestrale, ha come protagonista il robottino Volt. La nostra star è un giovane mecha che vive a casa con sua madre (dalle fattezze di Darth Vader) dotata di poteri oscuri e sovrumani (come ogni madre che si rispetti).
Il sogno di Volt è quello di fare il fumettista ma nel frattempo lavora come commesso in una fumetteria. Realizzare il suo sogno si rivelerà ben presto una cosa non semplicissima e fin da subito Volt si scontrerà con la dura realtà. Tra le più strane ma divertenti peripezie, dove non mancano gli allenamenti alla Karate Kid, Volt dovrà fronteggiare gli avversari più inferociti nonché i clienti più improbabili della fumetteria. Facendo uno screening generale, tra i commenti in rete e le chiacchiere con alcuni amici, posso affermare che Volt piace a tutti (incluso il sottoscritto). La grande richiesta della seconda stagione e l’attesa spasmodica per il numero uno della stessa, conferma l’attaccamento dei fans a questo simpatico robottino.
Dal giovane che vuole una lettura leggera e poco impegnativa al lettore di fumetti più accanito e di vecchia data, Volt fa divertire e si fa apprezzare, merito anche delle rubriche a fine albo. E’ un prodotto pulito, essenziale, che consente una lettura piacevole, vivace e scorrevole. Non è mai scontato e non si lancia in banalità o volgarità riscontrare in prodotti simili. Il merito del suo successo è stato anche l’inizio delle sue avventure in concomitanza con la scomparsa di Rat-Man dagli scaffali delle edicole. A tratti sembra di rileggere le avventure dell’eroe di Ortolani e, forse, The Sparker risente di qualche sua influenza ma si differenzia con uno stile tutto suo.

La cosa che salta subito all’occhio sono i numerosi richiami alla cultura cinematografica, alla musica e ai fumetti, dagli anni 80 fino ai giorni nostri. Il tutto è esaltato da uno stile di disegno simile a quello di un manga. Dalla lettura di Volt emerge un umorismo non eccessivamente esplosivo ma mai noioso o prevedibile, che si collega bene allo stile del disegno. Battute rapide e a volte demenziali unite ai disegni di Stefano così precisi, contestualizzati e spassosi.
Nel primo numero della seconda stagione The Sparker ci introduce in una nuova e avvincente trama. Ci aspetta un nuovo anno in compagnia di Volt fatto di sorprese, colpi di scena e trovate spiritose. Per chi sente parlare per la prima volta (sicuramente saranno in pochi) di Volt, il mio consiglio è quello di recuperare la prima stagione e di iniziare a prendere confidenza con questo simpaticissimo robottino. Per gli altri, invece, non perdete tempo e correte subito in edicola o in fumetteria per richiedere a gran voce la vostra copia. Il divertimento è assicurato, statene certi, ma occhio a non far leggere il nuovo albo a vostra madre. Quest’ultima potrebbe venire a conoscenza dei suoi poteri ultraterreni e per voi potrebbe essere la fine.