Fashion blogger molesti, il web visto dai Ware en Valse. Il nuovo lavoro del trio satirico marchigiano

Sono veramente euforico!
La familiare espressione – tratta dall’indimenticato, e odiato, video spam – viene fatta propria dai Ware en Valse (gruppo satirico marchigiano) in un nuovo progetto fondato sul mondo che li ha resi famosi: la rete.
Fashion blogger molesti, parte integrante del format No filters, si fonda proprio su una particolare visione della websfera, andando a toccare quelle note dolenti mai seriamente considerate dalla massa.
Grazie alla consueta trasposizione nel mondo della satira dei contenuti presentati, il cortometraggio (59″ circa) racconta la classica situazione in cui incappano i web navigator. Viene narrato, infatti, l’avvio improvviso di uno spot pubblicitario (nel caso di specie di un Fashion blogger).
L’impossibilità di skippare, porta alla conseguente reazione di uno straordinario Marco Mondaini. Il suo tipico tic nervoso fa perfettamente comprendere allo spettatore cosa accadrà di lì a poco.
Fashion blogger molesti si presta a diverse interpretazioni ma quella che riteniamo più interessante sembra inverstire la realtà che molti scrittori del web – come noi – stanno vivendo in questo periodo.
Attraverso un chiaro gesto che sbatta in faccia la realtà, il gruppo intende far emergere – con un sottile tocco di amara ironia – l’ignara abitudine al conformismo dettata da regole imposte da altri.
I vari algoritmi sparsi per il webmondo– che influenzano, in base a specifici canoni, la scelta dell’utente dando visibilità ad un sito piuttosto che ad un altro – sono proprio al centro di questo lavoro.Il trio, utilizzando il tradizionale strumento della satira tagliente, intende darne evidenza al malcapitato fruitore.
La fugacità, marchio di fabbrica del trio marchigiano, è ancora una volta il punto di forza di questo nuovo progetto.

Per lanciare un messaggio così realistico e crudo non occorre un tempo dilatato ma sono sufficienti pochi secondi per imprimere un concetto specifico, strappando anche qualche risata.
Infine, la parodia della realtà.
Quanti di voi non si rivedono – se non proprio nella situazione vissuta dal protagonista, in altre similari – nelle vicende narrate dal cortometraggio?
In tanti, penso.
Anche questo elemento, oltre ad avvicinare lo spettatore alla realtà del video, lo rende pienamente partecipe andando a snocciolare scene di realtà quotidiana.