Nessuna cortesia all’uscita, il terzo capitolo della saga dell’Alligatore. La nostra recensione del romanzo del 1999

La realtà dei fatti narrata attraverso le vicende di uno dei personaggi più amati dei romanzi noir che funge – ancora una volta – da Virgilio nel sottobosco criminale del nord-est.
Nessuna cortesia all’uscita – terzo capitolo della saga dell’Alligatore – funge da spartiacque nella vita dell’investigatore creato da Massimo Carlotto e nello stile dell’autore padovano.
Pubblicato nel 1999 (edito E/O), questa terza avventura dedicata a Marco Buratti e la sua banda è un chiaro punto di svolta nella letteratura di genere.
Il romanzo, infatti, segna indissolubilmente la sequenza di fatti che si alterneranno sui successivi episodi.
La trama narra le disavventure dell’Alligatore e di Beniamino Rossini alle prese con la mafia del Brenta.
Dopo aver aiutato come paciere l’esattore della mala Gigi Granseola Barison, i protagonisti del romanzo si trovano immersi in uno scenario che li vede in balia della mafia del nord-est, la polizia e la magistratura.
All’interno di una serie infinita di tradimenti, confronti a fuoco ed astuzie per risolvere l’impasse, la banda di investigatori si troverà ad affrontare una situazione al limite dell’immaginabile.
La particolarità di Nessuna cortesia all’uscita, come detto, è data dal brusco cambio di rotta che lo scrittore impone a tutta la saga.
La trama, in primo luogo, si tinge inevitabilmente di rosso sangue a causa del convolgimento degli ambienti mafiosi veneti .
Questo elemento, essenziale nello scritto, mira quasi ad evidenziare la cruda realtà descrità e le circostanze che impongono la peggiore e più facile delle soluzioni ai protagonisti.
In questo scenario, fondamentale è il legame tra la storia del romanzo e quella di tutti i giorni – come spesso accade negli scritti di Carlotto – che emerge nelle parti di verbale o sentenze dell Corte d’Assise d’Appello di Venezia nel 1996.

Il dato in questione, oltre a far emergere un vero e proprio lavoro d’inchiesta, collega le vicende nate dalla fantasia dell’autore con quanto accaduto a metà degli anni novanta.
Questa evoluzione è dettata anche da ulteriori fattori che da un lato porteranno alla definitiva composizione del gruppo così come lo si conosce attualmente e dall’altro andranno a modificare la vita di ogni singolo protagonista con l’entrata o l’uscita di nuovi e vecchi personaggi.
L’arrivo di Sylvie e l’addio di Marielita non solo confermano l’importanza delle donne nei romanzi dell’autore ma indirizzano anche la vita di ognuno dei tre personaggi.
A ciò, infine, si aggiunge anche la definitiva consacrazione di Max la Memoria che da supporto esterno del duo Buratti – Rossini si tramuta in membro portante – come si vedrà anche nei successivi romanzi – dell’organizzazione investigativa del nor – est.