Russian Doll

Russian Doll è la serie Netflix più sorprendente di sempre

In bilico tra black comedy, fantascienza e loop temporali Russian Doll si dimostra una mini serie vincente grazie alla trama e ai suoi protagonisti


Le linee spazio-temporali, gli universi paralleli, New York, i traumi infantili, lo scorrere del tempo. Sono alcuni elementi che troverete in Russian Doll, inattesa mini serie uscita su Netflix il 1 di Febbraio.
La storia è quella di Nadia Vulvokov nevrotica newyorkese che, la sera del suo trentaseiesimo compleanno muore investita da un auto. Fin qui tutto bene, verrebbe da dire, in realtà non è così.

Subito dopo la sua morte Nadia si risveglia nel bagno dove tutto è iniziato. Si rispecchia, apre la maniglia del bagno (a forma di pistola) e ritrova la stessa gente che aveva visto qualche ora prima alla sua festa di compleanno, come se la sua morte non fosse mai avvenuta. Cosa sta accadendo?

La brillante Nadia – una donna single con diversi problemi relazionali – ha il compito di scoprire come uscire da quello che a tutti gli effetti è un loop temporale, un errore di sistema. Durante le otto puntate Nadia muore nelle maniere più assurde, quasi come se l’Universo le stesse dicendo che quello che sta facendo non va bene. E in parte è così.

Siamo davanti a un videogioco, dove il protagonista deve fare delle scelte, scelte che la stessa Nadia non sa assolutamente quali sono. In caso di errore la morte arriverà tramite fuga di gas, tombino aperto, caduta dalle scale.

Russian Doll è una serie stratosferica. Uno dei migliori prodotti Netflix che usa il loop temporale – già visto in molti altri film come ad esempio Groundhog Day (Ricomincio Da Capo) con Bill Murray – per raccontare una storia molto più profonda. Nadia ha l’occasione di rimettere in sesto la sua vita, di migliorare il rapporto con le persone e soprattutto di sviluppare empatia nei confronti del prossimo.

A tutto questo aggiungete una trama metodica che unisce Woody Allen – Nadia sembra uscire da uno dei suoi film – Federico Fellini e persino David Lynch. C’è dell’altro. Personaggi perfetti dove spicca una meravigliosa, fantastica, stupefacente Natasha Lyonne coadiuvata da un gruppo di attori eterogeneo come Greta Lee, Yul Vazquez, Elizabeth Ashley, Charlie Barnett, Chloë Sevigny, Dascha Polanco, Jeremy Lowell Bobb (The Knick) e Jocelyn Bioh.

Russian Doll è una commedia nera, una favola su come ritrovare sé stessi e un trattato filosofico sulla relatività dello spazio e del tempo. Ideata dalla stessa Natasha Lyonne assieme a Amy Poehler e Leslye Headland è formata da otto puntate della durata media di venticinque minuti. In particolare l’ultima puntata – 1×08 Arianna – tra citazioni della mitologia greca e situazioni sempre più ingestibili, rivela un finale importante e prezioso.  

Ci auguriamo che Russian Doll non abbia seguiti. Anche se ci siamo affezionati al personaggio strambo di Nadia e delle sue amiche.

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