Nathan Never (numero 332): Leopardi si fa fumetto

Nathan Never (numero 332), una storia dal tono letterario. La nostra recensione dell’albo Etherea


Nathan Never (numero 332) – La copertina del fumetto

Una storia dai toni così letterari non la ricordavo da tempo e il nuovo albo di Nathan Never inaugura con una certa classe il 2019. La trama dell’albo è molto semplice. Durante un volo di collaudo della nuova nave spaziale Etherea, i membri dell’equipaggio iniziano inspiegabilmente a morire. Tra i superstiti ci sarà l’agente Nathan Never che dovrà indagare sugli strani avvenimenti che si verificano durante il viaggio.

La storia procede fluida con la climax di avvenimenti che tenderanno a scombussolare il tutto. Ci sono molte parti tranquille che permettono una lettura distesa e offrono molti spunti di riflessione. Nell’insieme l’albo si fa leggere senza intoppi, ci sono alcuni flashback e il ritmo della narrazione accelera in alcuni punti, in particolare verso la fine e nelle parti più concitate. I dettagli dei disegni sono eccelsi. L’astronave, le tute spaziali, le armi, lo spazio profondo, tutto curato nei minimi particolari. Ogni elemento collima alla perfezione e a tratti la carica emotiva è ragguardevole. Sembra di avere tra le mani una storia pensata da Giacomo Leopardi.

Molto si basa sul senso della vita e sui classici ma grandi interrogativi che ci poniamo fin da piccoli. Il richiamo a Canto notturno di un pastore errante dell’Asia è evidente. Nathan fluttua nello spazio osservandone l’infinità mentre pensa alla sua vita. E’ la perfetta parafrasi di quel pastore che, con sguardo umile, si rivolge alla Luna. Come nell’Infinito anche in Etherea esiste un rapporto tra il pensiero umano e l’universo, tra il finito e ciò che va oltre le nostre possibilità ed è raggiungibile solo con l’immaginazione. Tocca a Nathan Never dover spiegare al suo antagonista che nonostante la vita sia dura e non offra sconti c’è sempre un motivo per viverla. Anche se la nostra esistenza sembra non avere senso, nonostante ci siano più domande che risposte, c’è sempre quel qualcosa che permette di dare valore alla vita.

Nathan Never (numero 332) – Il fumetto

L’infinito, freddo e imperscrutabile, ci fa sentire a volte soli ma è da lui che cerchiamo le risposte che solo la nostra esperienza, principio della conoscenza, permette di avere. Esiste sempre quel qualcosa per cui vale la pena vivere. Tutti questo è anche una parabola riferita a coloro che non hanno avuto l’opportunità di scegliere e il più delle volte sono stati sopraffatti dall’ineluttabilità degli eventi. Il collegamento ai due compianti collaboratori della testata prematuramente scomparsi, Miriam Dubini e Giacomo Pueroni, è presto rivelato. La dedica di Giorgio Salati e Guido Masala è un colpo al cuore che, unito a discorsi scorrevoli e veloci, lasciano qualche attimo di silenzio. Gli omaggi e ricordi non finiscono qui perché nell’editoriale di Luca De Savio è ricordato anche Giuseppe Lippi, scomparso lo scorso 15 dicembre. Lippi, oltre ad essere un collaboratore storico della Sergio Bonelli Editore, è stato direttore della rivista Urania.

In definitiva, dietro quella faccia da duro, Nathan Never ha un cuore e una passione per la buona letteratura. Con questo albo inaugurale del 2019 le avventure dell’agente Never partono molto bene lasciando in sospeso alcune cose. Sono certo che sentiremo parlare ancora di uno dei personaggi apparsi in questa storia. Per ora vi consiglio di leggere il numero 332 Etherea e, visti i risultati, non vedo l’ora di avere tra le mani in numero di febbraio che si presenterà con un titolo che è tutto un programma.

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