Caput mundi, la serie ideata da Roberto Recchioni. La recensione su Diario di Rorschach

Dopo la prima serie i mostri tornano a infestare la quiete della Capitale
Torna uno dei titoli tra i più discussi nel catalogo dell’Editoriale Cosmo: Caput Mundi. La serie, ideata da Roberto Recchioni, dopo una prima pubblicazione in sei albi che ha completamente stregato i lettori, vede il ritorno dei mostri romani intenti a scorrazzare per la Capitale facendo i conti con “nuovi” avversari.
Il virgolettato è voluto ma procediamo per step.
La seconda serie vede protagonista il licantropo Nero isolato dal resto del mondo che porta i segni sconvolgenti del presunto attentato al Vaticano (evento con il quale si è concluso l’ultimo albo della prima serie “Su questa pietra”).
Nero, che vive in modo schivo e riservato, si ritrova a fare ben presto i conti con un vecchio nemico che continua a infestare una Roma decadente e immorale con violenza e crudeltà: la Mummia.
In realtà questa Mummia non è quella della prima serie ma un vecchio compagno di branco di Nero apparso anche in precedenza.
Dietro le bende della nuova e spietata Mummia si cela Inglese.
Lui e tanti altri personaggi apparsi nella prima serie ci accompagnano in una storia divisa in tre albi. Non mi spingo oltre.

Odio gli spoiler e non voglio togliere il gusto di una sana lettura ma, concedetemi di dirlo, la seconda stagione di Caput Mundi ha due moventi che sono vendetta e violenza.
Per esempio, Inglese è mosso da una voglia insolita di rivalsa nei confronti di tutti, senza nessuna distinzione. Chiunque gli capiti davanti ha la possibilità di essere una pedina per i suoi loschi affari o una vittima dei suoi capricci. La violenza è il comune denominatore per tutti i personaggi, Nero in cima.
E’ la manifestazione della loro natura e coinvolge non solo i mostri ma anche gli umani. Il bello è che le tavole, con il loro ritmo incalzante e a tratti frenetico insieme a un impianto grafico tagliente e curato, restituiscono un’immagine limpida e fedele non solo di Roma ma dell’intero stivale.
I mostri non sono soltanto esseri straordinari e fuori dal comune ma (e soprattutto) anche comuni esseri umani calati nei panni di politici corrotti e senza scrupoli o di criminali incalliti che riescono a corrompere ogni cosa sulla quale si posi il loro sguardo. Roma è descritta con particolare minuzia.
Non è solo la città principale in cui le avventure dei personaggi nascono e si evolvono. Tra le pagine degli albi emerge una Roma incoerente e dalla doppia personalità, bella fuori ma brutta dentro, una Città Eterna dove le bellezze storiche e culturali convivono con il degrado e la criminalità di ogni livello.
Da Roma si diramano tentacoli oscuri che arrivano in ogni angolo della penisola, da nord a sud. Michele Monteleone e Dario Sicchio riportano una storia dalle tonalità horror e dalla quale nessuno avrà sconti.
E’ una narrazione fantastica puntellata di neorealismo nella quale non mancano i riferimenti e le critiche sulle attuali condizioni socioculturali.
Un cast d’eccezione riesce a portare in edicola e fumetteria un prodotto valido che mi sento di consigliare senza riserve. Se vi piace l’horror, i vampiri, i licantropi, sparatorie, suspense e azione allora Caput Mundi – I mostri di Roma: Nero fa al caso vostro.
Il mio consiglio è di recuperare anche la prima serie che vede tra i protagonisti il vampiro Pietro Battaglia (è implicito consigliarvi le sue storie). In definitiva la seconda serie di Caput Mundi farà riflettere il lettore su quanto certi mostri siano reali, come molte certezze siano facili da demolire e che nascosti nelle personalità di ognuno convivono umanità e bestialità separati da un flebile equilibrio, quanto facile e rapida sia la caduta nell’ombra e se mai questa avrà una fine. Leggendo il terzo albo è proprio sulla parola fine che sorgono dei dubbi.
Verrà mai la fine di questi mostri atroci? Arriverà mai per loro la resa dei conti? Secondo me sentiremo parlare ancora a lungo di Nero e dei suoi alleati ma la prossima volta sapranno dar spettacolo e, come sempre, non deluderanno le attese dei lettori.