Outland Rock, il pulp tricolore di Pino Cacucci. La recensione della raccolta di racconti su Diario di Rorschach

Pulp: a carattere popolare. Che ricerca in maniera esasperata l’eccessivo e il sensazionale.
Può essere riassunta nella defizionione data dal dizionario la raccolta di racconti Outland Rock di Pino Cacucci.
Proiettandolo il lettore nelle atmosfere più surreali dell’Italia di oggi, questa raccolta di racconti del 1988 non solo si erge a capostipite di un genere nella nostra Nazione ma funge anche da battistrada per le succesive produzioni.
Con un’impostazione di base non dissimile, Outland Rock racconta le storie di quattro protagonisti che nelle loro stravaganti vite si trovano di fronte a situazioni al limite dell’immaginario.
Con un stile sempre frizzante all’interno di trame appassionanti, Cacucci con questo lavoro dapprima fa propri i canoni della letteratura di genere e successivamente modella gli stessi grazie ad un tocco unico fatto di tipici scenari urbani italiani.
Ad emergere con forza un pò in tutte le storie è, senza dubbio, il ritmo imposto dall’autore.
Attraverso un inizio in sordina -utilizzato per presentare protagonista e scena in cui si muove – che sfocia in una sequenza imponente di emozioni, Outland Rock tende a scandire tanto il tempo della storia quanto l’evoluzione della trama e del personaggio coinvolto.
Direttamente collegato a questo punto sono gli scenari presentati.
L’unione tra locale e globale, dettata dalle location coinvolte e dalle personalità che intervengono, riescono a costruire uno contesto formato dal perfetto mix di ambientazioni italiche e situazioni al limite dell’irrazionale tipiche del pulp.
Proprio all’interno di queste atmosfere si muovono i protagonisti dei vari racconti che, ai margini della società (o comunque fra gli ultimi), tendono a sfidare il fato con ogni mezzo per rimanere ancora a galla.
La vittoria e la sconfitta, dei buoni e dei cattivi in base al racconto che si affronta, è un ulteriore tema legato alla narrazione presente in Outland Rock che fra riscatto personale e contraddizioni della vita premia l’una o l’altra parte coinvolta nella storia di volta in volta.
Infine, il tema forte di tutta la produzione: la fuga.
La fuga come salvezza, come ultimo appiglio, come emancipazione da una realtà che non ha mai accettato i protagonisti e che spesso si è messa di traverso fra la loro presente ed il loro futro.
In sostanza, Outalnd Rock è un’esplosione di emozioni che travolgono il lettore di volta in volta e lo avvolgono in un forte abbraccio di piacere.