Il racconticida…e altre storie, lo stile versatile di Walter De Stradis prestato al mondo dei racconti. La recensione del lavoro su Diario di Rorschach

La realtà che ci circonda, gli attimi di vita vissuta ed una versalità che rende ancor più interessante la lettura.
Questo particolare approccio stilistico, insolito e allo stesso tempo molto affascinante, viene evidenziato nella raccolta di racconti Il racconticida…e altre storie (Edito Publicom srl, 2013) di Walter De Stradis.
Il racconticida…e altre storie, infatti, risulta essere un lavoro a sé stante che, con l’obiettivo di osservare ed interpretare i fenomi presenti e passati attingendo direttamente da diversi generi, si ritaglia un proprio spazio grazie ad una scrittura appassionante e sempre colma di riferimenti.
Il punto di forza dell’opera del giornalista e scrittore è dato, senza dubbio, dal perfetto melting pot letterario strettamente legato alla terra, quella dell’autore, e ad attimi di esistenza vissuti nella realtà quotidiana.
Il primo elemento, in cui è evidente la poliedricità di De Stradis, non solo riesce ad entusiasmare il lettore – avendo a disposizione un più che apprezzabile assaggio di noir, horror, thriller e fantasy – ma anche a fungere da linea guida verso una grande avventura narrata sotto diversi punti di vista.
Il secondo ed il terzo elemento, invece, si incrociano più volte in un percorso letterario dove la storia diventa racconto ed il racconto diventa storia.
I due tratti vengono presentati attraverso un’indissolubile unione che collega il passato di una precisa zona geografica – significativi nello specifico sono i racconti Il pirito santo dell’onorevole, Lillo e il Tagadà, Il sogno infantile e Il volo del Commendatore – ed episodi appartenenti al passato dello scrittore.
A queste peculiarità ne seguono altre che da un lato esaltano ancor di più l’originalità de Il racconticida…e altre storie e dall’altro rimarcano un più chiaro sguardo alla routine degli anni duemila ed ai suo risvolti.
Con i racconti Julia Roberts, The Rock, Dream – spot e Il Tg extraterrestre difatti, l’autore presenta un futuro possibile dedotto da uno sguardo ai fatti del mondo.
Infine, la ciliegina sulla torta – con i racconti Il vampiro e Il Joker dell’ospedale militare – in cui si presentano ottimamente delle classiche atmosfere horror modellate sulla percezione di De Stradis e si scuote pesantemente – in senso figurato, chiaramente – il lettore dalla (relativa) tranquillità precedente.
Menzione speciale per il disegno presente in copertina – citato in una nota nel finale – che, accomunato nell’unicità con la raccolta di racconti, è andato incontro quasi per caso ad un autore dallo stile originale ed intrigante.