Su Diario di Rorschach raccontiamo una delle band più importanti degli ultimi vent’anni. Raccontiamo i Rammstein, a cavallo tra provocazione, Depeche Mode e David Lynch
Nell’articolo dedicato ai Nine Inch Nails abbiamo raccontato l’industrial statunitense, la sua evoluzione e il suo enorme successo popolare. C’è un altro gruppo industrial molto importante che non proviene dagli Stati Uniti, ma dalla Germania.
Nel 1993 Richard Kruspe, chitarrista tedesco, con i suoi compagni di stanza – il bassista Olivier Riedel e il batterista Christoph Schneider – partecipano a un concorso per registrare un demo e vincere la possibilità di registrare un LP in uno studio di registrazione.
Alla voce il trio chiama Til Lindemann, attore e poeta che accetta con entusiasmo di partecipare al concorso. I quattro vincono il concorso e assoldano nella loro band il chitarrista Paul Landers e il tastierista Christian Lorenz diventando un sestetto.
Il nome Rammstein viene dal nome di una base aerea tedesca dove si registrò un incidente catastrofico nel 1988.
Nel 1995 esce il primo LP dei Rammstein, Herzeleid. Il disco viene registrato nei Polar Studios di Stoccolma dove anni prima avevano registrato i Led Zeppelin e gli ABBA. Herzeleid è accompagnato dai singoli Du Riechst So Gut e Seemann.
Musicalmente il disco muove le sue coordinate tra industrial, metal, elettronica. In particolare le tastiere svolgono un ruolo essenziale: arricchire il muro di suono delle chitarre che raramente regalano assoli. Anche la batteria svolge un ruolo strano. In molti brani come in Weißes Fleisch o in Asche Zu Asche la batteria tesse ritmiche tipicamente dance se non addirittura techno.
Molti critici battezzeranno questo disco come Tanz Metal. Non adatto ai puristi del metal, ma fondamentale per chi ama le contaminazioni.
Influenzato da Nine Inch Nails, Ministry, Marilyn Manson, Depeche Mode Herzeleid si rivela un successo anche negli Stati Uniti. All’epoca gli USA erano letteralmente impazziti tanto per i Nine Inch Nails – era appena uscito The Downward Spiral – quanto per Marilyn Manson, figlioccio di Trent Reznor che aveva dato alle stampe il controverso Portrait Of An American Family.
L’anno successivo il regista David Lynch affascinato dalla scena industrial convoca proprio Marilyn Manson, i Nine Inch Nails, gli Smashing Pumpkins e i Rammstein per la colonna sonora del suo Lost Highway. Lynch riserverà sempre attestati di stima nei confronti del sestetto tedesco. In una puntata della terza stagione di Twin Peaks, il suo personaggio fischietta un celebre brano dei Rammstein: Engel.
Il secondo album, Sehnsucht viene preceduto da Engel e successivamente da Du Hast. Alla pubblicazione raggiunge subito la prima posizione in classifica. Caratteristica assai originale del disco sono le sei diverse copertine disponibili, una per ogni membro della band. In quella più conosciuta compare Till Lindemann con degli oggetti metallici posti sugli occhi che gli ostruiscono la vista. Sehnsucht è un LP ancora più ballabile del precedente. Viene accentuata la vena elettronica del gruppo. Tier cita i Ministry mentre Buck Dich e Sehnsucht si dimostrano brani cinici, grotteschi ma anche carichi di humor, un’altra caratteristica della band.
I testi dei Rammstein sono ricchi di citazioni di autori, la maggior parte proveniente dalla letteratura o dalla tradizione tedesca. Filastrocche per bambini, fiabe dei Fratelli Grimm, i racconti di Heinrich Hoffmann, le poesie di Goethe, le opere di Bertolt Brecht. I Rammstein sono orgogliosamente tedeschi. Cantano in tedesco – molto raramente sentirete l’inglese nei loro brani – e sono fieri della loro cultura, specie di quella che riguarda appunto le favole, le filastrocche e le canzoni popolari.
Un tema forte per comprendere appieno la poetica dei Rammstein è costituito dal concetto di disastro come in Rammstein, Donaukinder, Dalai Lama, Benzin – e dalla concezione del mondo contemporaneo come costellato da disastri e da violenza di varia natura.
Un secondo tema è l’amore e l’attrazione sessuale e il loro rapporto con il dolore, l’assenza, la morte e la violenza. L’amore è più che sofferenza, è dolore.
Il 1998 si apre con un tour primaverile negli USA, seguito da uno in Europa. Il 22 e il 23 agosto la band suona al Wuhlheide di Berlino davanti a un pubblico di diciassettemila spettatori. Questi concerti vengono filmati e pubblicati in un album live, intitolato Live Aus Berlin.
Live Aus Berlin è la conferma dell’enorme, devastante impatto visivo che la band teutonica tiene ai propri concerti. Le performance sono strabilianti, piene di fuochi, luci ed esplosioni.
Durante le prime esibizioni i ragazzi usano cappelli da mago infiammati, mentre durante l’esecuzione del brano Rammstein il cantante ha spesso indossato una tuta di amianto che veniva opportunamente incendiata, facendolo così cantare tra le fiamme.
Le maschere al Lycopodium, denominate Dragon Masks, microfoni a forma di telefono o di coltello da cucina, bacchette e microfoni esplosivi e scarpe munite di petardi fanno parte dello show da diversi anni.
L’impatto scenico va man mano affinandosi di pari passo con i mezzi tecnologici e l’aspetto musicale.
Nel 2001 esce il terzo LP Mutter. I singoli estratti sono Ich will, Sonne, Links 2 3 4, Mutter e Feuer Frei!, accompagnati dai relativi disturbanti videoclip.
Mutter è un disco ancora più sfaccettato dei precedenti. Basti ascoltare l’opener Meinz Herz Brennt: quasi un’opera sinfonica che si sposa con la batteria elettronica prima di esplodere in un ritornello che ricorda i Led Zeppelin di Kashmir. Il suono più asciutto ma allo stesso tempo sinfonico di Mutter fa cambiare le carte del sestetto tedesco. Altro brano fondamentale per comprendere al meglio Mutter è sicuramente Links 2 3 4 o la tiratissima Feuer Frei! dove la produzione mostra i muscoli.

Sonne parte come un brano tiratissimo, ma mostra, con l’andare dei minuti, una natura quasi sognante. Brano nato dalla visione di Biancaneve E I Sette Nani della Disney.
Durante l’autunno il gruppo partecipa al Pledge of Allegiance Tour insieme a Slipknot, System of a Down, Mudvayne e American Head Charge, mentre in novembre viene pubblicato un libro fotografico di 160 pagine sulla storia del gruppo ad opera di Gert Hof.
Nei primi anni zero i Rammstein sono considerati un gruppo di culto. Alcune loro canzoni vengono incluse nelle colonne sonore di alcuni film – Feuer Frei! in xXx, Mein Herz Brennt in Hellboy – The Golden Army, Hallelujah in Resident Evil, Du Hast in Matrix, Rammstein e Heirate Mich in Lost Highway – mentre a novembre 2001 esce Messer, libro di poesie scritto da Till Lindemann.
Due anni più tardi viene pubblicato Lichtspielhaus video contenente alcune performance live e diversi videoclip.
Nel 2004 esce Reise, Reise. L’album venne preceduto dall’uscita del singolo Mein Teil e dal suo video. Gli altri singoli pubblicati sono Amerika, Ohne dich e Keine Lust. L’LP è considerato una svolta, magari troppo easy listening, ma i pezzi contenuti restano comunque di alto livello. E’ abbastanza palese che il quarto disco dei Rammstein sia un disco più suggestivo, acustico, intimo. Reise, Reise raggiunge ugualmente la prima posizione in classifica, sia in Europa, sia in America. Il quarto LP dei Rammstein è un disco più sperimentale, se vogliamo. Ad esempio Mein Teil, dove gli stili dei connazionali Kraftwerk e di Nina Hagen assorbono e fondono le lontane influenze dei Korn e dei Rage Against The Machine. Lo spessore dei testi, al contrario, mette d’accordo tutti.
In seguito alla pubblicazione di Reise, Reise, a partire da febbraio del 2005, i Rammstein partono per un lungo tour in Europa, di cui i filmati sono presenti in Völkerball. Le canzoni scartate per mancanza di spazio – fateci caso: i Rammstein pubblicano sempre undici canzoni a disco – vengono raccolte in Rosenrot, disco in cui il gruppo sperimenta un suono più cupo rispetto al precedente lavoro. Il disco esce un anno dopo Reise, Reise e si pone come il suo gemello cattivo. Il titolo del disco è ispirato al poema di Goethe Heidenröslein e alla favola dei fratelli Grimm Schneeweisschen Und Rosenrot.
Rosenrot raggiunge la prima posizione in Austria, oltre alla certificazione di tre dischi d’oro e uno di platino e argento.
Il 16 settembre 2009 è stato pubblicato il video della canzone Pussy, inserita nel nuovo album Liebe Ist Für Alle Da, uscito il 16 ottobre 2009. Il video di Pussy è stato il primo della storia ad avere un contenuto esplicitamente pornografico. L’album viene accolto positivamente, tanto che a meno di quattro mesi dall’uscita totalizza oltre 2 milioni di copie vendute, sebbene sia stato oggetto di numerose censure per via dei contenuti, considerati troppo scabrosi per i minori.
I Rammstein continuano a far parlare di sé, ma è la musica che mostra maggiori novità: Ich Tu Dir Weh descrive il piacere che un dominatore ha sull’oggetto della sua dominazione. Vengono enunciate diverse pratiche, esaltando il piacere fisico che si ottiene nell’infliggere dolore e nel subirne. Il video mostra il gruppo in un’esibizione con giochi pirotecnici ed effetti psichedelici.
Haifisch parla della coesione dei membri del gruppo Rammstein. La band è paragonata a uno squalo, considerato un animale crudele eppure sofferente nell’indifferenza generale. Il ritornello è un rovesciamento del testo della ballata Die Moritat Von Mackie Messer inserita ne L’opera da tre soldi di Bertolt Brecht e Kurt Weill. L’11 novembre 2011 viene pubblicato il singolo Mein Land.
A fine 2011 è stato pubblicato il best of Made In Germany 1995-2011, contenente una raccolta delle canzoni più famose del gruppo rimasterizzate. E’ l’ultima prova in studio del sestetto teutonico. Un anno dopo viene pubblicato l’album Videos 1995 – 2012 contenente l’intera collezione dei video della band compresi i making of.
Tre anni dopo è stato pubblicato In Amerika contenente un documentario sulla storia del gruppo con la partecipazione di altre numerose band e il concerto del 2010 tenuto al Madison Square Garden di New York, il making of dell’ultimo album del 2009 Liebe Ist Für Alle Da e altri contenuti inediti.
Il 19 maggio 2017 esce il doppio disco live Rammstein: Paris, tratto dal concerto tenuto nel 2012 dalla band a Parigi durante il Made In Germany Tour.
Il nuovo album è atteso, con grandissima trepidazione, dai fan di tutto il mondo e dovrebbe approdare sul mercato a inizio 2019, dieci anni dopo l’ultimo disco del sestetto. Nonostante dieci anni di silenzio i Rammstein non hanno perso un grammo del loro fascino. Un fascino costruito da performance live memorabili, da un miscuglio bollente di generi, da videoclip disturbanti e da una sana, sanissima, voglia di prendersi per il culo.