Non fate l’amore, fate la guerra, la realtà narrata da The Personagg.Dopo Francesca Romano, Maggiore , Tobia Lamare e gli Human Colonies ecco le melodie del cantautore lucano
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Descrivere ciò che ci circonda, sbattendo in faccia la dura realtà con quel pizzico di ironia che aiuta tanto ad affrontarla quanto a lanciare un messaggio specifico.
E’ quanto fa Antonio Asquino alias The Personagg – cantautore lucano famoso per le sue liriche taglienti – con Non Fate L’Amore, Fate la Guerra, album del 2011 co-prodotto e promosso da Effetti Collaterali Records (Collettivo di Artisti&Autoproduzioni). Grazie ad un perfetto mix di brani contenuti anche in precedenti lavori – come Il mondo è pieno di gente immonda e… – Non Fate L’Amore, Fate La Guerra tenta, con l’aiuto di differenti generi musicali, di rappresentare al meglio la propria realtà all’ascoltatore.
Nei nove brani del disco The Personagg traccia un profilo della sua vita, cercando di districarsi nella realtà di tutti i giorni attraverso uno sguardo critico al mondo che ci circonda. L’ironia è senza dubbio l’arma vincente del lavoro che, inserita in un contesto legato tanto ad ambientazioni regionali quanto a storie di vita vissuta, rende l’ascoltatore protagonista di un viaggio picaresco nella nostra società.
Non Fate L’Amore, Fate La Guerra è un LP che emerge per specifici tratti che lo rendono unico nel suo particolare genere.
Le tematiche sono quelle che colpiscono sin da subito l’ascoltatore attento, facendo emerge un forte legame con le radici caratterizzato da un critica incessante verso la terra d’origine e contemporaneamente uno sguardo a quanto lo stesso cantautore vive. Figlio Della Lucania in questo senso rappresenta la perfetta fotografia della quotidianità.
Il brano – una tarantella indemoniata – chiude il disco ed è una critica verso i luoghi natii, amati, odiati, sfruttati, abbandonati. The Personagg racchiude il pensiero di innumerevoli ragazzi che ogni giorno lasciano la propria terra a causa della scarsità di opportunità.
L’aspetto musicale è molto interessante in quanto non seguendo uno schema preciso nel sound permette a The Personagg di amalgamare, sperimentare e creare una proposta totalmente originale che caratterizza ogni singolo brano. Cicatrici apre il disco ed è un brano che va dritto allo stomaco, Tre parte con una chitarra acustica e poi si impone per un ritornello molto orecchiabile.
Ascoltando il disco emerge la capacità del Nostro di passare con estrema facilità dal rock al folk, passando per il punk con punte di country in alcuni brani, e consente a questo disco di farsi valere per la poliedricità di generi andando a costruire uno spazio a sé stante. C’è Chi Mi Paga L’affitto è la summa del pensiero di The Personagg, un’amara e ironica constatazione sul tempo che stiamo vivendo, tra ideologie scadute e mode passeggere.
Anche I Polli Hanno Le Ali è un rock’n’roll classico che ammicca allo ska dove il cantautore descrive con la solita tagliente ironia desideri e frustrazioni dell’Uomo moderno.
Infine la voce di The Personagg che, in un articolato contesto fatto quasi per i cantastorie, rende sincere e ruvide quelle immagini sorte dai versi di ogni singolo testo.