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Carpenter80 – They Live, la fine degli anni ottanta secondo John Carpenter

Carpenter80 è una rubrica del Diario di Rorschach che si occupa di recensire i film degli anni ottanta di John Carpenter. Concludiamo con They Live, film del 1988


Avevamo lasciato John Carpenter alle prese con il suo capolavoro, Prince Of Darkness. In quel film il regista statunitense ritornava all’horror con un bagaglio arricchito di temi nuovi come la religione e il Sogno.
Con They Live (Essi Vivono) il regista accresce ancora di più il suo registro cinematografico presentando vecchie e nuove ossessioni. Come aveva già fatto in precedenza. Gli alieni – magari proprio quelli di The Thing – si impossessano dell’America in un momento storico di forte crisi economica. Il Paese è ridotto allo stremo. Tra i tanti disoccupati troviamo John Nada – il compianto wrestler Roddy Piper – operaio che gira l’America in cerca di occupazione. Nada arriva a Los Angeles in cerca di una sistemazione stabile. Ben presto finirà coinvolto in storie più grandi di lui.

L’invasione extraterrestre minaccia il genere umano ma non nella classica accezione dei sci-fi anni Cinquanta – anche se gli alieni hanno proprio lo stile visionario degli alieni di quell’epoca – bensì nella monopolizzazione delle menti per puri scopi commerciali. John scopre di vedere il controllo degli alieni tramite degli occhiali da sole.  Per mezzo di contesti subliminali e di controlli mentali – vi ricordate la Setta del Sonno in Prince Of Darkness? – campagne dittatoriali con tanto di OBEY e cospirazioni, gli esseri tengono a bada la popolazione e la inducono a obbedire, consumare. Riprodursi. Dormire. A guardare la tv, a non fare domande, a sottomettersi. A non pensare. A non usare la fantasia.
Queste scritte compaiono sui giornali, sulle locandine pubblicitarie ma sono visibili solo al nostro protagonista, solo quando indossa gli occhiali da sole.

La scritta THIS IS YOUR GOD sopra una banconota è solo una parte del controllo degli esseri. Esseri che sono visibili a Nada sotto forma di alieni.

John è accompagnato da un aiutante, un collega di colore, e da un’ambigua e affascinante donna. Personaggi essenziali nel ribadire uno dei concetti-chiave del Cinema di Carpenter: il martirio. Frank e John si sacrificano per la salvezza del genere umano allo stesso modo di Catherine in Prince Of Darkness o di R.J. MacReady in The Thing. Un altro concetto importante è la sfiducia nel rapporto tra Uomo e Donna. Quel che avviene in They Live gli spettatori lo avevano già visto in Assault on Precinct 13 e Big Trouble In Little China.

Tra le scene da mandare giù a memoria, da citare lo scontro tra John e Frank, una scazzottata della durata di quasi dieci minuti al limite del grottesco che verrà ripresa ad esempio nella popolare serie Family Guy (I Griffin).

They Live è il film più politico di John Carpenter. C’è una critica pesante e massiccia al consumismo. All’apparenza. Alla religione. Carpenter aggiorna nuovamente il suo modo di fare Cinema: questa volta l’horror si sposa con la commedia, in un crescendo grottesco, politico e dannatamente attuale. Questa volta l’incubo è più che mai reale, ma anche profetico.

They Live è un incubo urbano, puntellato da continue incursioni nello slapstick che amplificano l’assurdità di certe scene. Il finale del film è auto-ironico con lo stesso Carpenter che si prende in giro. Con questo film si chiudono gli anni ottanta di un regista geniale, giustamente rivalutato negli anni a venire quando l’horror ha iniziato a mostrare il fianco. Nella filmografia degli anni ottanta del regista troverete di tutto, raramente un regista è stato in grado di creare tanti film diversi tra loro. 

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