Safe è una serie televisiva uscita lo scorso maggio che segna il ritorno sul piccolo schermo di Michael C. Hall. La nostra recensione
Tom è un padre di famiglia e un chirurgo. Ha perso sua moglie a causa di un cancro. Un anno dopo Jenny, sua figlia maggiore, scompare senza lasciare traccia. L’ultima volta che è stata vista era in compagnia di Chris, il suo ragazzo. Entrambi sono andati a una festa organizzata in gran segreto da Sia, figlia di papà arricchita e egocentrica, col vizio dello spaccio di droga.
Tom non si dà pace. Per diversi giorni cerca di indagare sulla scomparsa di Jenny utilizzando ogni mezzo possibile e immaginabile. Safe racconta dell’illusione della sicurezza, in un micromondo dove regnano telecamere e dove i telefonini sono spiati. Safe è una serie molto avvincente, coinvolgente e carica di suspence.
La scomparsa di Jenny scatena un meccanismo a macchia d’olio che coinvolge tutti i cittadini di un piccolo paesino inglese, all’apparenza pacifico e tranquillo. Non è così. Ognuno ha un segreto da nascondere e i segreti, si sa, prima o poi vengono a galla, specie se scatenati da un evento come la scomparsa di due giovani ragazzi.
Quando si parla di serie televisive e si parla della scomparsa di una ragazza agli appassionati viene subito in mente il serial Twin Peaks. Safe sembra quasi omaggiare l’opera d’arte di David Lynch. Ma lo fa in una maniera più oscura, cinica e disincantata. Se nella serie tv di David Lynch c’era spazio per momenti surreali in Safe troverete il dramma di un padre che non vuole perdere sua figlia. Il volto di Tom – uno strepitoso Michael C. Hall – diventa sempre più scavato, quasi come se fosse mangiato dal dolore e dal rimorso.
La serie sfrutta al massimo la tecnologia, croce e delizia di chi vive nella nostra società. In più di un’occasione Tom fa affidamento alla rete per scovare personaggi ambigui, con le loro mezze verità.
Ogni puntata di Safe aggiunge un dettaglio sul passato di Tom e della sua famiglia. Ma anche sulla vita di Chris, il ragazzo di Jenny. Le otto puntate costruiscono un castello di storie, teorie, fantasie che lo spettatore assembla a suo modo cercando di spiegare il comportamento di ogni protagonista della serie.
La storia non gira solo attorno a Tom e alla scomparsa di Jenny. C’è Pete, miglior amico di Tom a sua volta ossessionato da Jenny. C’è la vicenda di Zoe Chahal, madre di Chris, desiderosa di avere il divorzio dal marito e improvvisamente accusata di violenza sessuale nei confronti di un misterioso studente. Ancora, la storia del sergente Sophie Mason. Divorziata, con un figlio malato e innamorata di Tom. Insomma, ci sono tutti gli elementi per una serie brillante e accattivante, dove ogni personaggio ha qualcosa da dire. E da nascondere.
Una buona parte di Safe si regge sugli attori. Michael C. Hall, celebre volto dell’ematologo serial killer protagonista di Dexter e prima ancora del becchino omosessuale Dave Fisher in Six Feet Under (per la cui interpretazione ricevette anche una candidatura agli Emmy). Ma troviamo anche Amanda Abbington (Sherlock), Audrey Fleurot (Midnight In Paris), Emmett J. Scanlan, Mark Warren, Nigel Lindsay.
Safe mette in mostra un micro-mondo. Un micro-mondo di persone ossessionate e luoghi poco raccomandabili. I locali come lo Jasmine Hall o l’Heaven sono di fondamentale importanza per capire l’essenza della storia e quello che racconta. Michael C. Hall riesce a togliersi di dosso i panni ingombranti di Dexter Morgan e lo fa grazie a una storia avvincente che ci mostra la duttilità di uno dei più bravi attori del piccolo schermo.