Pro, la prostituta supereroina creata dal padre di Preacher come controcanto ai supereroi classici. La recensione del lavoro su Diario di Rorschach

Il solito Garth Ennis ed il solito capolavoro.
Pro, one-shot comic book della Image Comics datato 2002, non è un semplice fumetto – come spesso ci ha abituati l’autore – ma un vero e proprio verso a tutto il mondo dei supereroi.
Il lavoro in questione, realizzato assieme alla geniale coppia Conner – Palmiotti , è infatti una sorta di controcanto a quell’universo sviluppatosi negli anni attraverso le figure dei supereroi buoni e sanza macchia.
Pro narra la vicende di una prostituta che, investita di superpoteri per gioco (una scommessa fra due alieni per dimostrare che chiunque può ricoprire i panni dell’eroe), viene invitata dalla Lega dell’onore per combattere il crimine in città.
Chiaramente, rispetto ai più valorosi e tradizionali supereroi, la donna mascherata – in realtà con un costume riciclato che lascia poco all’immaginazione – reagisce al mondo esterno secondo una personale visione e attraverso metodi non del tutto convenzionali.
In linea con il più classico dei lavori di Garth Ennis, anche Pro si conforma perfettamente allo stile dell’autore nord irlandese cercando addirittura di spingersi oltre ogni limite con diversi spunti interessanti.
Ciò che immediatamente balza agli occhi è senza dubbio quell’alone di politicamente scorretto – tipico del fumettista come detto – che investe l’intera mini serie.
Infatti, oltre al più volte citato linguaggio, Ennis cerca di presentare una differente visione dei supereroi in cui la figura del difensore della terra tradizionale si contrappone a quella dell’eroe di tutti i giorni.

In pratica, attraverso un chiaro riferimento alla Justice Legue (ma il riferimento potrebbe esserci con qualsiasi altro gruppo), l’autore fa emergere una sorta di Jeeg Robot al femminile che utilizza le nuove abilità per affrontare nel migliore dei modi la proria, dura, quotidianità.
Proprio l’ultimo punto rimarca un ulteriore aspetto di Pro in cui si rende visibile il discordante atteggiamento nei confronti della realtà della protagonista rispetto all’eroe per antonomasia.
Questo aspetto, caratteristico del personaggio creato, non solo rimarca la distanza fra essere umano e meta – umano ma riesce a rispondere perfettamente al quesito su cosa accadrebbe se una persona qualunque ricevesse in dono delle doti straordinarie.
A tutto ciò, inoltre, si associa quindi anche la volontà tanto di smascherare – rendendolo più terreno – il mondo dei vigilanti quanto di esaltare la parte solidale degli uomini (grazie ad un finale tutto da scoprire) che distingue gli stessi dai cosiddetti semi – dei dei fumetti.
Infine lo splendido lavoro della coppia (nella vita e nel lavoro) Conner (disegni) – Palmiotti (chine) – coadiuvati da Paul Mounts ai colori – che da un lato, attraverso tratti diversi, evidenzia la differenza tra mondo supereroistico e quello terreno e dall’altro, grazie alla miscela di colori ed ombre in cui si rende anche giustizia al genio di Ennis, completano un grande progetto sul vasto universo dei paladini in costume.
“E’ l’equivalente di Watchmen, nell’ambito dei fumetti riguardanti il sesso non protetto con mignotte” (Brian K. Vaughan – fumettista – parlando di Pro)