Dadevil Love And Death

Daredevil: Love And War – Frank Miller incontra di nuovo Daredevil

Daredevil: Love And War è l’ennesimo affresco oscuro e poetico creato dal genio di Frank Miller datato 1986. La nostra recensione


Il 1986 è l’anno di grazia di Frank Miller. Avevamo lasciato lo sceneggiatore e fumettista statunitense alla prese tanto con Batman – il mitico Batman: The Dark Knight – quanto con Daredevil nel fenomenale Daredevil Reborn in entrambi i casi Miller aveva lanciato inedite chiavi di letture nei personaggi. Chiavi di lettura che avevano stravolto la storia dei supereroi e avevano lanciato Miller nell’Olimpo dei grandi del Fumetto.

Nel 1986 Miller continua la sua avventura con Daredevil, non pago del suo Reborn. La nuova storia del Diavolo non riguarda tanto il personaggio di Matt Murdock quanto il suo alter ego negativo, Kingpin.

La storia – divisa in una cinquantina scarsa di pagine – racconta del tentativo del boss del crimine Kingpin di salvare la propria amata moglie Vanessa reduce da un trauma psichico pesantissimo. Kingpin costringe un famoso psicologo, Paul Mondat, tramite il rapimento di sua moglie Cheryl, a fare di tutto per curare Vanessa dal suo torpore. Il rapimento, affidato al folle Victor, non va a buon fine ma la vera vittoria è conseguita dal medico che costringe il suo aguzzino alla resa conquistando la fiducia e la mente di Vanessa.

La storia ruota attorno a Kingpin, al suo amore smisurato per Vanessa e al suo tentativo, disperato, di salvarla. Kingpin, il terribile nemico di Daredevil, viene rivestito di dialoghi interiori molto interessanti, subendo un processo di autoanalisi senza precedenti. Ma non è tutto. 

Per la storia, Miller si affida a Bill Sienkiewicz col quale farà una sorta di prova generale prima del capolavoro indiscusso di quest’ultimo ovvero Elektra: Assassin, ma prima di questa Sienkiewicz compie un lavoro visionario e onirico in Daredevil: Love And War (Amore E Guerra).

Si tratta di un’opera notevole sotto molti aspetti, contrassegnata da un elevato livello di sperimentazione grafica e narrativa. Dal punto di vista grafico, Sienkiewicz adotta un approccio quasi impressionista. Devil è una macchia di colore rosso, una scia che risalta nella notte. Kingpin è enorme, caricaturale e grottesco. La moglie Vanessa e la co-protagonista Cheryl rimandano alle figure femminili dell’arte europea. Bellezze eteree e angeliche.

Victor, lo psicopatico che si innamora della moglie del dottore che Kingpin ha in ostaggio, è rappresentato con fattezze simili a un babbuino. Alcuni sfondi degli interni, e i motivi dei gilet indossati da Kingpin, inoltre, si richiamano alle decorazioni in uso nella carta da parati della secessione viennese.


Daredevil in questo fumetto è solo una comparsa. Il centro lo occupa Kingpin, e non solo per la sua stazza. E’ un sovrano enorme, decaduto, romantico, goffo. Proprio l’Amore tra Kingpin e Vanessa – e, se vogliamo, l’infatuazione del rapitore Victor per Cheryl – occupano gran parte della storia.

Quello di Kingpin è un amore malato, ossessivo, morboso – quando Vanessa ha la possibilità di esprimersi scrive a lettere XKAYP ovvero escape, fuga – quello di Victor è invece solo follia. Amore e Guerra.

Il personaggio di Victor sembra uscire da una storia di Sin City, rappresenta uno dei personaggi più carismatici della storia. Ha il volto di un babbuino, si esprime con frasi sconnesse ed è il villain per eccellenza in questo noir di Frank Miller.

Infine, due righe per le donne. Vanessa e Cheryl. Sono rappresentate come angeliche, fragili, sole, indifese. Ma sono anche le prime artefici delle proprie liberazioni, in particolar modo Cheryl, non vedente, proprio come Murdock e che di Murdock si innamora, grazie al finale splatter col quale riesce a salvarsi dalle grinfie di Victor. Non c’è solo Amore, c’è anche la libertà da conquistare andando a braccetto con la Guerra, se necessario.

Daredevil: Love And War resta un oggetto estraneo nell’universo supereoistico non solo di Daredevil. E’ un noir dove il principale protagonista viene messo da parte, schiacciato – è il caso di dirlo – da protagonisti assai più complessi e sfumati. Proprio per questa resta uno dei gioielli del fumetto contemporaneo, moderno ancora oggi, a più di trent’anni di distanza dalla sua uscita.

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