Mother! è una pellicola che cita la Bibbia, David Lynch e il cinema recente di Darren Aronofsky. La nostra recensione su uno dei film più iconici dell’anno
Una prima visione di Mother!, ultimo film del regista Aronofsky, può non bastare per rendere giustizia alla pellicola del regista americano.
Avevamo lasciato il regista newyorkese a bordo dell’arca di Noè, con il suo film Noah, il suo lavoro più popolare ma anche quello che aveva castrato le tendenze del regista, capace di rendere su pellicola la follia, le visioni, il disagio dei suo protagonisti. Noah è stato un film molto commerciale, che ha riscosso un ottimo successo al botteghino, distante però dalla reale poetica del regista.
Per il suo nuovo film, Mother!, Darren Aronofsky è tornato a sfogliare le pagine della Bibbia per una storia complessa, difficile, affascinante.
In una casa isolata dal mondo una coppia vive apparentemente felice. Lei (Jennifer Lawrence) passa il tempo a ristrutturare la casa del compagno (Javier Bardem), uno scrittore in cerca di ispirazione che a sua volta ha perso la casa in un incendio. La vita coniugale viene stravolta quando nelle loro vite entra uno sconosciuto (Ed Harris) in cerca di aiuto e protezione. L’uomo trova un tetto per poter riposare e qualche giorno dopo anche la moglie viene a far visita al marito.
Nella vita di coppia dei due protagonisti la nuova coppia letteralmente si intromette, arrecando danni alla casa e facendo impazzire la moglie, incapace di comprendere l’atteggiamento del marito, sempre rivolto verso l’accoglienza e il perdono mentre lei vorrebbe proteggere la casa che faticosamente ha sistemato.
Letta così, la storia di Mother! sembra avere tratti apparentemente nonsense degni del miglior David Lynch – la vita quotidiana che viene bruscamente interrotta da uno o più eventi – con la follia che prende il sopravvento nella mente della nostra protagonista. In realtà Mother! è un film molto più complesso di quello che si pensa.
Tutta la vicenda è un’enorme metafora sulla creazione, con Javier Bardem nei panni di Dio, Jennifer Lawrence in quelli della Madre Terra, Ed Harris e Michelle Pfeiffer nei panni di Adamo ed Eva con tanto di figli Caino e Abele che si uccidono tra di loro.

La storia di Mother! è una vicenda che racconta il Sacro attraverso la quotidianità. Racconta l’impotenza e il dolore della Madre Terra attraverso gli sguardi ora spenti ora accesi di rabbia di Jennifer Lawrence, nella sua prova più intensa e matura. Per chi avesse ancora dei dubbi siamo davanti a una delle migliori attrici – se non LA migliore – della sua generazione. Accanto a lei si muove un granitico Javier Bardem, perfetto nei panni del protagonista che attraverso il perdono e la redenzione cerca una nuova vita. Bardem interpreta un poeta, affascinato dal processo della creazione e della condivisione del suo mondo. La casa diventa il Giardino dell’Eden dove alcuni dei protagonisti – i personaggi di Ed Harris e Michelle Pfeiffer – si muovono comportandosi come se quella casa fosse la loro. In realtà non è così e la protagonista reclama più volte la sua proprietà, inutilmente.
Col passare dei minuti la storia da vicenda amorosa quotidiana si trasforma in un incubo quasi claustrofobico, passando per le visioni di una madre partoriente – citando in parte Rosemary’s Baby – e successivamente nell’incubo della fama e della celebrità.
Accanto alla regia di un ispiratissimo Darren Aronofsky troviamo la fotografia curata da Matthew Libatique, il montaggio di Andrew Weisblum e la sterile colonna sonora di Jòhann Jòhannsson.
Alla sua uscita il film non ha riscosso un grandissimo successo di pubblico, un pubblico completamente impreparato davanti alla Sacra follia di uno dei registi più controversi dell’intero panorama cinematografico.
Mother! è Cinema allo stato puro, un film che scatena reazioni diverse dentro ognuno di noi. Quello che ogni grande film, in fondo, fa.