Phantom: la storia di Devil. Il primo numero sul precursore dei supereroi in calzamaglia. La recensione su Diario di Rorschach

Una delle maggiori caratteristiche dei supereroi è quella di indossare un costume particolare che permetta di proteggere la loro identità da un’eventuale ritorsione da parte del cattivo di turno.
Questa peculiarità, sviluppatasi negli anni in base alle mode del momento, nasce ufficialmente nel 1936 con la comparsa di Phantom nell’universo fumettistico.
Creato da Lee Falk – padre anche di Mandrake il Mago – e disegnato da Ray Moore, Phantom può essere considerato il capostipite degli eroi in calzamaglia e dal fascino oscuro.
Dopo un breve periodo all’interno delle strisce quotidiane del New York American Journal, l’eroe dalla tuta viola (o rossa/blu, in base alle preferenze degli editori internazionali) fa il suo esordio nel più classico dei formati attraverso una storia che narra le origini della sua amicizia con il fido lupo ammaestrato Devil.
Il numero uno di questo fumetto – che sotto diversi punti di vista ricorda un Batman in stato embrionale – ebbe talmente tanto successo che la sua fama continua fino agli anni settanta, grazie anche ad un inaspettato successo della serie tv – affiancata da quella animata – sul suo personaggio.
Con La storia di Devil, gli autori inaugurano quindi un ciclo di trame autoconclusive che tendono da un lato ad arricchire di volta in volta il personaggio e dall’altro a mantenere il mistero su uno dei supereroi più amati nella storia dei fumetti.
LA TRAMA

La storia parte con un attacco a Rex Walker, nipote di Kit Walker/Phantom, da parte di uno sciame di api.
Il ragazzo, in visibile difficoltà, viene però salvato dall’intervento repentino di Devil – il lupo addomesticato dello zio – che dapprima lo ripone in un luogo sicuro e successivamente attira l’attenzione del suo padrone per avvisarlo dell’accaduto.
Le cure degli abitanti del villaggio riabilitano Rex che, incuriosito dal rapporto fra lo zio e Devil, chiede a Phantom la storia di questa grande amicizia.
L’uomo mascherato, quindi, parte con il racconto che investe il suo primo periodo da supereroe in cui, data la grande responsabilità, si sentiva solo ed abbandonato a sè stesso.
Dopo un viaggio intrapreso per ritrovare gli stimoli giusti, Phantom viene attaccato da un branco di lupi da cui si salva solamente grazie alla sua conoscenza – accende un fuoco attorno a sè per allontanare gli animali – e all’intervento di cacciatori capitanati dal Colonnello Bagshot.

Il supereroe viene ospitato dal suo salvatore, con cui però non riesce per nulla ad intrattenere un discorso a causa della spietatezza di Bagshot nei confronti degli animali.
L’indomani, mentre i due si dividono, il Colonnello colpisce una madre di lupo con i suoi cuccioli e ne rapisce due di loro.
Avvertendo gli spari, Phantom interviene sul posto ma trova solamente un altro cucciolo, non visto da Bagshot, che decide di portare al villaggio per ammaestrarlo.
Parte, così, un lungo periodo di addestramento per Devil che si ritrova a combattere sia con gli altri animali che ad agire in solitudine nella luogo dove vive.
Devil, però, sente ancora il richiamo del branco e Phantom prima lo libera e poi si reca da Bagshot – utilizzando la sua identità borghese – per liberare i suoi fratelli.
Il Colonnello, però, scaglia i due animali contro l’eroe e, trovatosi di nuovo contro un branco di lupi, L’uomo mascherato viene salvato dall’intervento del suo amico a quattro zampe appena liberato.

Durante lo scontro finale Devil affronta il padre, capobranco storico di quel gruppo, ma l’intervento di Bagshot interrompe la contesa, attirando su di sè le ire del vecchio lupo a cui aveva ucciso la compagna.
I due, in un impeto di foga, si scontrano e cadono da un dirupo, lasciando Devil a capo del branco.
Phantom comprende che il suo lupo è troppo attratto dalla sua natura e decide di lasciarlo andare, ma questo inaspettatamente ritorna dal suo padrone per divenirne il suo più fedele alleato.
CARATTERISTICHE DEL FUMETTO
Realizzato in pieno stile Golden Age, Phantom: la storia di Devil mette in mostra una serie di elementi che lo rendono interessante tanto per la storia fumettistica quanto per le caratteristiche del personaggio.
Il primo punto è evidente, in maniera immediata, nei disegni, che di lì a poco influenzeranno lo stile delle più famose Dc Comics e Marvel, e nella composizione della storia.
Il tratto non del tutto deciso – quasi leggero e non proprio definito – accompagnato dall’originale bianco e nero (tipico delle strisce giornaliere del NY American Journal) e l’autoconclusione della storia, infatti, rappresentano lo zoccolo duro per tutte le successive avventure di supereroi che si svilupperanno di lì a poco.
A tutto ciò, che rappresenta comunque un’importante base, si associa anche la caratterizzazione del personaggio che senza dubbio ha lasciato traccia di sè in molti altri supereroi.
Uomo senza alcun tipo di superpotere e legato ad una sorta di trazione che investe la celebre figura dell’ Ombra che cammina, Phantom anticipa in un certo senso alcuni delle più importanti figure delle serie fumettistiche (Batman su tutti) e, allo stesso tempo, anche il concetto di continuità fra gli eroi mascherati – sviscerato nelle varie epoche – a prescindere dall’interprete che ne indossa il costume (come ad esempio Flash).
In un certo senso, quindi, Phantom rappresenta un caposaldo la fumettistica del futuro, dove l’elemento fantastico e quello umano si congiungono in maniera perfetta da creare un vero e proprio modello da seguire.