Stranger Things 2

Stranger Things 2 – Bentornati a Hawkins

La seconda stagione della serie creata da Matt e Ross Duffer allarga l’universo della cittadina di Hawkins. La nostra recensione.


Lo avevano detto i fratelli Duffer. La nuova stagione di Stranger Things sarebbe stata diversa. Molto lontana dalle atmosfere della prima stagione.
Effettivamente è così. La seconda stagione di Stranger Things allarga l’universo della storia, approfondendo l’aspetto psicologico dei personaggi che avevamo amato un anno fa.
Protagonista della vicenda è Eleven. Più cresciuta, più cattiva, più matura, il suo è il percorso affascinante di una crescita e di una continua scoperta, ma anche dell’annullamento di alcune barriere.
Eleven è la protagonista, ma Mike, Dustin, Lucas e Will non sono da meno. Mike è solo, abbandonato senza la sua Eleven. Il ricongiungimento tra i due è una delle parti più commoventi della season two.


Will è cresciuto, sembra essere un bambino normale, anche se la seconda stagione metterà in dubbio la sua salute e il suo rapporto con la famiglia. Ancora una volta Joyce dovrà dimostrare di essere una madre attenta al proprio figlio, cercando di ascoltarlo e di salvargli la vita in tutti i modi possibili.

Interessante anche l’approfondimento di Lucas che in Stranger Things 2 scopre l’amore – un po’ come Mike, appunto – in un percorso di crescita che segna il passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza. Scopriamo qualcosa di più dei nostri piccoli amici. Ad esempio la famiglia di Lucas – con la sorellina minore che regala alla serie dei veri e propri momenti comici – e quella di Dustin con la madre e il gatto Meow.


Si intravedono anche le prime crepe nel rapporto di amicizia dei quattro. Iniziano a fiorire le prime bugie – come quando Dustin dice agli amici di aver buttato via il cucciolo di Demogorgone – e l’arrivo delle ragazze nel gruppo scombussolerà e non di poco l’equilibrio dei nostri amici.


Stranger Things 2, rivedremo il nuovo nemico nella terza stagione?
Stranger Things 2, rivedremo il nuovo nemico nella terza stagione?

Stranger Things 2 è una stagione più matura. Più allargata e cinematografica. Sicuramente meno sorprendente della prima stagione. Le trovate, i dettagli, le musiche, persino l’aspetto ludico tipico degli anni Ottanta perde di fascino e diventa prevedibile.
Il che non è necessariamente un difetto. Se la prima stagione poteva essere accusata di ruffianaggine nei confronti degli anni Ottanta a discapito della storia – cosa tra l’altro non vera visto che i due aspetti, la storia e gli anni Ottanta, andavano di pari passo – ecco che la seconda stagione è una storia molto solida, che si sposta da Hawkins – una novella Twin Peaks – per raccontare storie di altri personaggi lontani dalla cittadina.


Emblematico il caso di Eight, amica di infanzia di Eleven, con la quale condivide i misteriosi poteri che l’hanno resa celebre e amata nella prima stagione. Eight ha poteri diversi, è in grado di far vedere agli altri cose che non esistono. Fa parte di una gang in città che uccide i colpevoli della loro prigonia. Per maturare, Eleven deve abbandonare la propria famiglia – ovvero Jim Hopper che la nasconde in una casa tra i boschi – e ricongiungersi con la sua amica d’infanzia, salvo poi crescere e abbandonarla.

Se nella prima stagione i riferimenti erano mirati a Steven Spielberg – un film su tutti, E.T. – nella seconda c’è un’altra crescita con riferimenti ad Alien, Ghostbusters, Halloween, The Exorcist, Mad Max.


Anche la colonna sonora è più allargata con brani tipicamente anni ottanta e il pezzo finale che chiude la seconda stagione. Proprio il finale di stagione è importantissimo. A detta dei fratelli Duffer era stata una scena pensata da molto tempo, prima di mettersi a scrivere la seconda stagione. Every Breath You Take – una canzone quasi angosciante, da stalker, proprio come Max chiama Lucas – diventa la colonna sonora con tanto di titoli di coda della seconda stagione. Un finale perfetto.
Non sappiamo ancora quando uscirà la terza stagione – come minimo ci toccherà aspettare un altro anno – quel che è certo è che Stranger Things 2 è una serie tv matura e cresciuta.

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