Chiudi gli occhi, le paure e le passioni nel romanzo di Raul Montanari

Chiudi gli occhi, il romanzo di Raul Montanari sulle paure e le passioni del mondo. La recensione del lavoro su Diario di Rorschach


Chiudi gli occhi
Chiudi gli occhi – La copertina del romanzo

Vox populi, vox dei è una formula che ai giorni nostri è fin troppo abusata.

Se questa concezione si diffonde a macchia d’olio in un piccolo centro alquanto bigotto, ecco sorgere una delle peggiori condizioni di vita per qualsiasi essere umano.

Nasce da questa concezione il romanzo Chiudi gli occhi di Raul Montanari, datato 2014 ed edito Baldini & Castoldi.

La trama si snoda attorno la vita di Andrea Livolsi, originario di un piccolo centro ai piedi di un lago la cui vita cambia totalmente tredici anni prima dopo un’accusa, con annesso arresto e successiva scarcerazione, di omicidio da lui mai commesso.

Il suo ritorno al paese natale, dopo la morte della madre, lo proietta in un viaggio attraverso due strade – che percorrono tanto il passato quanto il presente del protagonista – in cui lo stesso cerca in ogni modo di riscattarsi, con la verità sull’omicidio di Ilaria, in quel luogo che lo aveva giudicato e condannato con troppa fretta.

Vecchi e nuovi scenari, quindi, ruotano attorno ad una serie di episodi che coinvolgeranno i protagonisti di allora – il poliziotto paralitico, che lo aveva personalmente arrestato, Werner, la sua ex fidanzata Antonella (ora moglie di Werner), l’ex amico Mauro e i fratelli di Ilaria Loris e Gianni – e quelli di un presente (Dora, figlia adottiva di Werner ed Antonella, su tutti) in continuo cambiamento che permetterà di giungere ad una degna conclusione di quella assurda storia di tredici anni prima.

Con Chiudi gli occhi, Montanari compie un autentico salto di qualità dal punto di vista letterario grazie all’ottimo connubio di trama e narrazione delle situazioni, tale da rendere il romanzo appassionante e mai noioso.

Chiudi gli occhi
Raul Montanari

L’eccellente intreccio di circostanze, la minuziosa descrizione dei personaggi  – che ben si lega con il contesto coniderato – e una serie di colpi di scena in sequenza, fanno dell’opera un vero e proprio capolavoro del genere che riesce facilmente a farsi largo nel noir all’italiana.

I punti di forza di Chiudi gli occhi possono essere individuati, in particolar modo, nell’ambientazione e nelle sensazioni provate dalle singole figure.

Il piccolo centro bigotto di periferia e il male provato nell’affrontare una verità costruita ad arte per colpire qualcuno, non solo mostrano le peculiarità del contesto – in cui, per lo più, si tende a far scorrere la vità fra virtù pubbliche e vizi privati – ma permettono al lettore di empatizzare almeno con uno dei protagonisti della storia data la genericità di casi affrontati nel romanzo.

A questo, inoltre, si associa anche la scorrevolezza dello scritto che, inserita in una trama dai mille legami, rende piacevole la lettura nonostante i tanti particolari collegati fra loro e sparsi all’interno dell’opera.

Infine, non si può non fare riferimento alla consistenza del romanzo che cerca in ogni modo di rendersi attuale attraverso le tante tematiche trattate nel presente e nel passato della cittadina.

Il razzismo immotivato, la violenza sulle donne, l’anoressia e la voglia di cercare un colpevole a tutti i costi per lavarsi la coscienza, difatti, riescono a proiettare Chiudi gli occhi nella realtà di tutti i giorni grazie ad una visione generale sull’involuzione galoppante del mondo odierno.

Alessandro Falanga

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